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CALCIO DOTTO - ROMA FARAONICA. DOVEVA STRAVINCERE DI FINO E POI S’INVENTA NELL’ULTIMA MEZZ’ORA UNA SPECIE DI PIAVE TESTACCINO - CON LE UNGHIE E CON I DENTI E POI A MORSI. FINO ALLA SUBLIME GIOCATA FINALE DI PEROTTI CHE INVENTA TUTTO, INCLUSO ER SCIARAUI

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Giancarlo Dotto (Rabdoman) per Dagospia

 

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Roma egizia. Doveva stravincere di fino e poi s’inventa nell’ultima mezz’ora una specie di Piave testaccino, avendo perso lungo la strada De Rossi, Pjanic, Maicon e Nainggolan. Con le unghie e con i denti e poi a morsi. Fino alla sublime giocata finale di Perotti che inventa tutto, incluso Er Sciaraui, così riverniciato a Trastevere. E viva Sabatini. Il manifesto di un mercato invernale chirurgico, se accludi anche la partita perfetta di Zukanovic.

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Anchilosati da una depressione diventata cronaca e cronica i tifosi della lupa si stropicciano a rivedere dopo due mesi la loro Roma bella, intensa e fluida come il loro sangue, almeno per un tempo, il primo. E Roma faraonica. Stavolta è Salah a ringraziare il Profeta (sublime genuflessione sincronizzata con Keita sullo stesso fazzoletto di verde) con il suo laser mancino. Meraviglia.

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Ma molto bene anche Perotti, che fino a due giorni fa stava di casa a Marassi, a indovinare spazi e corridoi là in mezzo. Molto bene Pjanic, una notizia, e Maicon che, però, spreca l’insprecabile dopo l’uno e due con Salah. Primo tempo perfetto e unica, sola, ma di solito rovinosa pecca. Non aver chiuso la partita quando poteva. Complice l’arbitraccio che riesce nell’impresa di cancellare due rigori per la Roma (su Er Sciaraui) nello spazio di tre secondi. Cose che di solito si pagano.

 

Secondo tempo di lucida sofferenza. Quelli del Sassuolo spingono, ma quanto spingono, e trovano anche un rigore dubbio, ma Spalletti è anche un uomo fortunato e Berardi alza troppo il mancino (da quanto tempo non sbagliavano un rigore contro la Roma?).

 

Uomo fortunato ma non solo. Molto di più. Spalletti ha invaso Trigoria con la sua fisicità. Muscoli, passione e lingua. Ha preso a spallate tutto e tutti. Al gol del 2 a 0 l’abbiamo visto zompare come il meno scioperato degli ultrà (tanti a Reggio Emilia). Seconda vittoria consecutiva e una storia tutta da raccontare.