DAVVERO “I AM GIORGIA” SI È SOBBARCATA 20 ORE DI VIAGGIO PER UNA CENA A MAR-A-LAGO, QUALCHE SMORFIA…
1. CAPELLO: «GIRO PALLA LENTO E MENO DETERMINAZIONE, IL NAPOLI NON È QUELLO DELL’ANNO SCORSO»
“Il Napoli non gioca più come lo scorso anno: meno pressing e meno voglia. Mi è sembrato che abbia perso la determinazione che si vedeva l’anno scorso”. Il giudizio di Fabio Capello, in diretta a Radio Anch’io sport su Radio 1, è diretto come al solito. Secondo l’ex tecnico al Napoli di Garcia “manca Kim, è vero, ma gli manca soprattutto il filtro a centrocampo. Fa girare la palla più lentamente rispetto all’anno precedente”.
Capello parla anche del Real, avversario del Napoli in Champions: “E’ un Real Madrid molto pericoloso, è una squadra giovane e molto aggressiva. Non ho mai visto un Real di Ancelotti così aggressivo. Hanno qualità, hanno forse qualche problemino a livello difensivo per l’esuberanza che hanno quando vanno a pressare, però sarà molto dura per tutti, non solo per il Napoli”.
2. PRIMA CHE GLI ALTRI FERMASSERO LOBOTKA, CI HA PENSATO GARCIA (CORSPORT)
Lobotka. Uno dei tanti nodi del Napoli di Garcia. Il Napolista lo scrisse dopo la prima partita, in settimana persino Antonio Cassano ha centrato il punto (sì, ogni tanto ha ragione persino Cassano), oggi sul Corsport Antonio Giordano concentra in poche righe un’analisi lucida e impietosa.
Improvvisamente, Stanislav Lobotka si è ritrovato defilato rispetto al centro del proprio villaggio, lui che ha rappresentato l’idea, l’estro e pure altro in un passato che brilla di suo. Rudi Garcia ha un calcio che rifiuta di offrire all’avversario un riferimento («Una squadra che dipende da un solo giocatore, che sia attaccante o play, è una squadra in pericolo: perché all’avversario basterà chiudere il tuo punto forte e ti mette inevitabilmente in difficoltà», ha spiegato). Prima che lo facessero gli altri, che pure ci hanno provato per due anni e raramente ci sono riusciti, Garcia ha fatto da sé ed ha aggirato la questione: Lobotka resta chiaramente il regista ma non è l’unica fonte di ispirazione. (…) Lobotka non è finito ai margini ma le (ormai rare) uscite dal basso non passano sistematicamente dallo slovacco.
3. GARCIA HA VOLUTO CAMBIARE LE ABITUDINI DEL NAPOLI, TOGLIENDO IL RUOLO DI PLAY A LOBOTKA (DAMASCELLI)
Anche Tony Damascelli sul Giornale scrive del Napoli di Garcia anche se dedica agli azzurri poche righe.
Non sono positive le note di Garcia e del suo Napoli, al di là della sconfitta contro la Lazio, l’immagine dei campioni d’Italia, specie nella ripresa, dovrebbe preoccupare il tecnico che ha voluto modificare le abitudini tattiche della squadra, togliendo il ruolo di play a Lobotka. Va segnalata, nella vittoria laziale, la prestazione di Guendouzi a smentire le teorie di Sarri, un solo
allenamento ma subito una presenza forte, di gamba e di personalità, i calciatori sono più importanti degli schizzi degli allenatori.
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