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LA RUSSIA NON E’ ANCORA FUORI DAI GIOCHI: IL CIO DECIDE DI NON DECIDERE, RIO È PIÙ DI UNA SPERANZA PER GLI ATLETI DI PUTIN - GLI AMERICANI ACCUSANO IL NUMERO 1 DEL COMITATO OLIMPICO DI ESSERE AMICO DELLO ZAR - SULLO SFONDO LA BATTAGLIA PER I MONDIALI DI CALCIO 2018

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Gianni Merlo per “La Gazzetta dello Sport”

RUSSIA DOPINGRUSSIA DOPING

 

La Russia non è fuori, per ora, dai Giochi olimpici di Rio, così ha deciso ieri l' Esecutivo del Cio riunitosi d' urgenza in teleconferenza. La discussione fra i 15 membri delegati alla decisione finale pare sia stata tutt' altro che pacata.

 

Nel comunicato finale, ad esempio, non si parla di unanimità, come era successo altre volte nel recente passato. Non c' è stata tregua fra i falchi (pochi), che volevano subito la Russia sospesa dai Giochi, e le colombe che miravano a un compromesso. Craig Reedie, vicepresidente Cio e presidente Wada, era a Losanna con Thomas Bach, il presidente Cio. Dopo aver letto la sua relazione ha lasciato la compagnia, perché nel doppio ruolo avvertiva il peso del conflitto di interessi.

 

Ma prima di andarsene è stato bersaglio di parecchie critiche, perché ottimo è stato il lavoro della commissione indipendente di McLaren, ma qualcuno ha chiesto come mai a Sochi la Wada, presente in forze, non si sia accorta di niente, nonostante il traffico di persone in quel laboratorio. Claudia Bokel, che è anche presidente della commissione atleti e membro dell' Esecutivo, aveva già criticato Reedie un mese fa, tirando in ballo l' inaccettabile conflitto di interessi.

DOPING RUSSIADOPING RUSSIA

 

La campionessa di scherma, prima di entrare nella teleconferenza, aveva spedito il comunicato dell' associazione atleti tedeschi che presiede, in cui diceva che la Russia era da mettere fuori, per salvare solo gli atleti russi puliti.

 

LA SCELTA L'Esecutivo ha deciso di colpire la Russia togliendo il patrocinio e l' organizzazione a tutti gli avvenimenti e le gare in Russia in futuro. Fra questi anche i Giochi Europei 2019, la qual cosa non ha certo fatto piacere a Patrick Hickey, presente alla riunione e presidente dell' associazione dei comitati olimpici europei che organizza l' avvenimento.

 

A Hickey è stato chiesto un sacrificio grande che rischierebbe di mandare in malora tutto il suo progetto. Anche tutte le federazioni internazionali sono state invitate a trovare sedi alternative, nel caso avessero eventi in Russia.

 

Non è una punizione di poco conto. E soprattutto, fuori dal giardino del Cio comincia il dibattito sull' opportunità di disputare i Mondiali di calcio 2018 in Russia dal momento che il ministro dello Sport russo, Vitaly Mutko, è anche presidente della Federazione calcio e del comitato organizzatore.

 

BACH Thomas Bach, che lunedì aveva parlato di sanzioni durissime, ha addolcito la linea, senza dimostrare debolezza. Gli americani lo accusano di essere amico di Putin. Lui risponde con interventi che lo pongono al riparo da pesanti sconfitte in sede legale.

 

RUSSIA DOPINGRUSSIA DOPING

Ad esempio, nel rapporto McLaren non viene mai fatto un cenno al coinvolgimento del Comitato olimpico russo e così anche nel comunicato ufficiale del Cio, emesso dopo la teleconferenza, quel comitato non viene mai citato. E' il fantasma di tutta la vicenda, ma è anche la chiave del problema. Se non ci sono accuse e prove circonstanziate che attestino il suo reale coinvolgimento nel piano sportivo-criminale, come può reggere il possibile contrattacco difensivo in tribunale?

 

LE PRESSIONI La Russia non si arrende e ieri il ministro degli Esteri Serghiei Lavrov, in una conversazione telefonica con il segretario di Stato Usa John Kerry, «ha espresso tutto quello che pensa delle richieste antirusse e di istigazione dell' agenzia antidoping americana nei confronti del Comitato olimpico internazionale».

 

PUTIN SOCHI PUTIN SOCHI

TRIBUNALE Bach ha preferito aspettare la decisione di domani del Tas. Una sentenza che può cambiare completamente la situazione e creare altri grattacapi. Esempio: se il Tas dovesse dare ragione ai russi, la dura sanzione del presidente Coe verrebbe praticamente annullata.

 

E quindi qualsiasi decisione simile del Cio potrebbe essere ribaltata. Per trovare una soluzione interlocutoria, Bach ha riproposto la strategia delle Commissioni disciplinari, che aveva già in mente.

 

PUTIN IN VISITA A SOCHI PUTIN IN VISITA A SOCHI

Ma fino all' altro ieri ne voleva varare solo una, presieduta dall' avvocato Dennis Oswald, per giudicare sulle malefatte di Sochi 2014, mentre ieri ne ha lanciata un' altra, per studiare che cosa si può fare contro la Russia dopo il rapporto McLaren. Dovrà soprattutto stabilire se c' è stata una colpa collettiva degli atleti o se si è trattato di casi individuali da giudicare uno per uno.

 

Poi starà alla Commissione lavorare con le Federazioni internazionali per verificare quali atleti russi possono essere eleggibili per Rio. E' un compito molto complicato con il poco tempo a disposizione, ma si tratta di una manovra diversiva per allentare la tensione e prendere tempo.

 

DIVIETI Per ora solo a coloro che sono stati citati nel rapporto McLaren non verrà accordato l' accredito per i Giochi di Rio, nella fattispecie i dirigenti del Ministero dello Sport russo. Il caso Russia è risolto? No, è ancora presto per tirare le conclusioni. Adesso si scatenerà la guerra contro Bach e la sua scelta di temporeggiare. Bisognerà vedere se sarà in grado di resistere all' urto.

 

La stampa Usa sostiene che gli sponsor non possono stare al fianco di un ente che non punisce chi bara. Per il Cio dovrebbe valere la regola che ha messo in ginocchio la Fifa. Ma qual è lo sponsor che andrà contro a un mercato come quello russo?

Thomas 
Bach
Thomas Bach