RIUSCIRÀ SALVINI A RITROVARE LA FORTUNA POLITICA MISTERIOSAMENTE SCOMPARSA? PER NON PERDERE LA…
Mario Sconcerti per il "Corriere della Sera"
STEFANO PIOLI E SIMONE INZAGHI
È stato un derby molto bello per un tempo, l'altro è stato più tattico, con entrambe le squadre che non giocavano più il tutto per tutto, ma cominciavano a capire l'importanza del risultato. Bello anche il finale, con la stanchezza che creava spazi. L'episodio centrale è il rigore sbagliato da Lautaro, anche se è più corretto dire rigore parato da Tatarusanu. Il Milan non avrebbe meritato di perdere. L'Inter è una squadra calma e di sostanza.
Ha molta facilità a creare occasioni da gol. Lautaro, anche se resta spesso inespresso, pesa più di Ibrahimovic e Leao. Non così Dzeko. Il Milan ha bisogno di dare ritmo alla propria partita e di pressare alto. Ma c'è tanta qualità in campo, almeno per il nostro campionato. Il risultato serve poco a entrambi, ma passare uno scontro diretto senza pagare niente in classifica è sempre una conquista. Semmai è l'Inter che sta subendo troppo un inizio di pareggi, i sette punti da Milan e Napoli non hanno una spiegazione tecnica, sono troppi. Ha pagato il cambio di conduzione.
Oggi credo però che l'Inter sia completa. Non è enorme, ma ai massimi livelli, può vincere o perdere qualunque partita. Più bello e didascalico il Milan, anche più audace. In possesso palla gioca con un 2-4-4 salvo tenere Kessie a protezione. Oggi gli è mancato il gol facile, in sostanza Ibrahimovic. Direi che il Milan continua a crescere, l'Inter è già pronta ma lontana in classifica. Non ho capito il primo rigore, chi ha fatto fallo su chi. Netto il secondo. Fino a dieci anni fa si giocava un calcio diverso, dove il contatto era previsto. Lo si è giocato per cento anni.
Oggi il contatto è sempre da punire. Non credo si potrà andare avanti così. Questo in generale. Tornando al derby, restano due grandi squadre italiane, molto ben guidate non solo sul piano tattico, ma anche nelle piccole astuzie di partita. Inzaghi e Pioli hanno vinto poco in gioventù, ma sono arrivati al loro tempo giusto. Possono cominciare. Intanto il Napoli è un po' stanco.
Ha segnato 18 reti nelle prime sette partite, solo cinque nelle ultime cinque. C'è meno brillantezza. Osimhen è sempre importante ma non è più una novità, non segna da quattro gare. Ci sono pochi ricambi all'altezza. Mourinho invece confonde la Roma. Cambia schemi, cambia uomini e cambia opinioni sulla loro etica. Se c'è una società gli parli. Anche un grande tecnico deve essere guidato o farà valere solo se stesso.
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