BARBARA SCONFITTA, SEEDORF VERSO L’USCITA - NON BASTANO LE 4 VITTORIE E UN RUOLINO DI MARCIA DA TERZA IN CLASSIFICA: ALLA FREDDEZZA CON GALLIANI E PARTE DELLA SQUADRA SI AGGIUNGE IL MANCATO SOSTEGNO DEL CAV: PER L’ANNO PROSSIMO DONADONI O SPALLETTI

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Stefano Scacchi per ‘La Repubblica'

IL"giallo Montolivo" continua a produrre puntate come un poliziesco di successo. Ieri nuovo episodio, quando Adriano Galliani ha deciso di fare retromarcia sulla strada di Milanello dove avrebbe dovuto partecipare a un evento commerciale seguito dalle classiche dichiarazioni che accompagnano queste situazioni. Sarebbe stato il primo commento dell'ad milanista dopo il cortocircuito provocato domenica dalla presenza di Montolivo in campo col Catania contrariamente alle indiscrezioni della vigilia (Galliani non ha parlato neanche dopo l'1-0 ai siciliani contravvenendo alle sue abitudini).

La visita del manager brianzolo avrebbe potuto contribuire a rasserenare il clima dopo questa fuga di notizie che ha indispettito Seedorf. Invece il cambio di programma ha riportato la tensione ai livelli della grande crisi di marzo, provocata dalle sconfitte in serie con Atletico, Juventus, Udinese e Parma. Solo che la nuova ondata di freddo in casa Milan è calata dopo un filotto di quattro vittorie.

Seedorf, rinfrancato da questi successi, aveva iniziato a parlare del lavoro della prossima stagione. Ma nella buona o nella cattiva sorte, l'olandese sembra sempre in discussione. Non gli basta un ruolino di marcia da 3°: meglio di lui hanno fatto solo Conte e Garcia. Ma evidentemente continua a non scattare la scintilla con vasti settori della società rossonera e parte della squadra. E questa mancanza di feeling frustra ogni progresso mostrato sul campo, al punto che anche la vittoria sul Catania viene derubricata a successo ottenuto a fatica soffrendo fino all'ultimo contro l'ultima della classifica in inferiorità numerica.

«Non si è mai visto un allenatore con due anni e mezzo di contratto in discussione dopo due mesi», aveva detto a marzo Seedorf che ora potrà aggiornate questa osservazione con la notazione che raramente si era visto un tecnico col vento contro dopo quattro vittorie consecutive.

In questo clima continua a mancare un sostegno pubblico da parte di Silvio Berlusconi che aveva puntato con decisione su Seedorf a gennaio. E riprendono le voci sul nuovo allenatore del Milan da maggio in poi. L'ipotesi Inzaghi al momento sembra in seconda fila rispetto a un ballottaggio tra Donadoni e Spalletti.

Con una curiosità relativa all'ex tecnico dello Zenit: il 4-2-3-1 applicato da Seedorf (corretto nelle ultime uscite) potrebbe favorire proprio il toscano che costruisce il suo calcio spettacolare proprio su questo schema. Gli echi di questa vicenda si sentiranno oggi in assemblea (la prima nella nuova sede) negli interventi dei soci più appassionati. In agenda l'approvazione del bilancio che dovrebbe chiudersi con un passivo vicino ai 15 milioni. Ma è il prossimo esercizio a preoccupare, perché il primo senza Champions dopo cinque anni. Con o senza Seedorf al timone

 

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