LA SERIE B NEL CAOS: IL BRESCIA RISCHIA UNA PENALIZZAZIONE DI 4 PUNTI, CHE CONDANNEREBBE LA SQUADRA IN SERIE C, A CAUSA DI UN’IRREGOLARITÀ NEI PAGAMENTI: SE LE ACCUSE FOSSERO CONFERMATE, LA SAMPDORIA SI GIOCHEREBBE IL PASSAGGIO NELLA SERIE MINORE AI PLAYOUT – LA LEGA HA DOVUTO CONGELARE SE SPAREGGI PER DECIDERE L’ULTIMA RETROCESSIONE, IN ATTESA DEL VERDETTO SUL CLUB DI MASSIMO CELLINO – UNO STALLO CHE RISCHIA DI IMMOBILIZZARE IL CAMPIONATO…

Estratto dell’articolo di M.PI. per "la Repubblica"

juve stabia sampdoria

A poche ore dal macabro funerale sportivo che i tifosi del Genoa avevano organizzato per la retrocessione della Sampdoria in serie C, quel verdetto torna in discussione. […] La procura federale, su segnalazione della Covisoc, ha chiuso ieri un’indagine lampo, durata meno di ventiquattro ore, sui conti del Brescia. Le accuse sono gravissime: illecito amministrativo, mancati pagamenti Irpef e Inps per gli stipendi di novembre, dicembre, gennaio e febbraio, pari a 1,439 milioni. Colpa di un credito di imposta falso usato a copertura delle cifre dovute.

massimo cellino

In attesa del processo — serviranno 12-15 giorni — la serie B ha dovuto congelare i play-out in programma stasera tra Frosinone e Salernitana per decidere l’ultima retrocessione in serie C. Perché se le accuse fossero confermate, a precipitare sarebbe il Brescia: le contestazioni costerebbero, codice alla mano, 4 punti di penalizzazione, due per ogni bimestre di versamenti.

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Così fosse, si riaccenderebbero le speranze della Sampdoria, che dalla certezza della retrocessione passerebbe a giocarsi lo spareggio salvezza con la Salernitana. Il vero problema è: quando? Perché i tempi della giustizia sportiva sono rapidi ma non immediati. L’idea della serie B al momento è di aspettare almeno il processo di primo grado: con una sentenza di colpevolezza, il via libera ai play-out tra Samp e Salernitana sarebbe inevitabile.

massimo cellino

[…] La Salernitana però non ci sta: chiede che stasera si giochi e minaccia azioni legali. […] Il Brescia giura però di essere innocente: il presidente Massimo Cellino aveva acquistato crediti di imposta da una società «certificata presso la Banca d’Italia», dice, e li ha utilizzati a compensazione dei versamenti dovuti. «Avevamo avuto la quietanza dell’Agenzia delle Entrate e avevamo presentato la prova dell’acquisto alla Covisoc. Purtroppo quei crediti erano falsi, siamo stati truffati, ma siamo vittime, il sistema non ci tutela», urla Cellino. Ora dovrà dimostrarlo.

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