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Henrikh Mkhitaryan e la moglie con al bano
1. CALCIO, CARRISI E CANZONI
2. PARTITE SPETTACOLARI E DIFESE DEBOLI
Gianni Mura per la Repubblica
I n testa la Juve è raggiunta da Inter e, meno prevedibile, Torino. Non è uno scherzo vincere fuori casa con l' Atalanta, ma i granata ci sono riusciti, ringraziando Sirigu ma lottando secondo tradizione. E sì che dovevano essere stanchi e forse amareggiati per la partita di giovedì che li ha tolti dall' Europa. Invece no.
L' Atalanta paga distrazioni sui calci piazzati e non basta Zapata. È sull' atteggiamento iniziale che Gasperini dovrà lavorare: ieri come a Ferrara i suoi vanno sotto. A Cagliari l' Inter fa una partita sufficiente, ottenendo il massimo dal minimo: un gol di Martinez sul filo del fuorigioco, un rigore di Lukaku. Stavolta esatte, con assistenza Var, le decisioni dell' arbitro. Va a sprazzi, non cala nel finale come la Juve perché può amministrarsi su ritmi più bassi.
Henrikh Mkhitaryan e la moglie
Pochi bagliori, ma i più forti arrivano da Sensi, un tuttocampista di quelli che piacciono a Conte: gioca sempre a testa alta. Ha lancio, dribbling e tiro.
Una buona notizia anche per Mancini, visto che ora il campionato si ferma per i due impegni della Nazionale. Nel Cagliari, in vista Nandez. Con lottatori come lui e Nainggolan arriveranno giorni migliori. Chi sta peggio, sempre a zero,è la Samp, sette gol incassati e uno solo segnato, su rigore. Come nel 2013, tre centri di Berardi. Ed è pesante la vittoria del Verona a Lecce. Bella sfida tra Genoa e Fiorentina, che non vince da febbraio.
Il gol di Kouamé, su rinvio del portiere, sarebbe da proiettare nelle scuole calcio. Bravo lui, ma la difesa della Fiorentina è schierata veramente malissimo. I tanti gol, a inizio campionato, si spiegano anche con le debolezze difensive. Dalla coda alla testa (Juve). Sarri ha preso nota.
Il derby romano ha allungato la serie delle partite spettacolari e spensierate, per non dire spericolate. I gol sono solo due, ma se contiamo i quattro pali colpiti dalla Lazio, più molte occasioni non sfruttate, e i due pali colpiti dalla Roma, con meno occasioni, avremo la certezza che all' Olimpico nessuno s' è annoiato. Alla Lazio il pari va stretto. È più squadra, non a caso è quella che ha cambiato di meno, e si toglierà molte soddisfazioni. Bravi i tecnici a tener conto non solo delle gambe ma dei nervi di qualche loro giocatore. E bravo l' arbitro. La Roma si sta cercando, non aver perso il derby le concede più tranquillità. Il 4-2-3-1 di Fonseca appare squilibrato: pochi gli incontristi in mezzo al campo, oppure poca la voglia di tornare a coprire dei trequartisti, Zaniolo in particolare.
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