carlos alcaraz jannik sinner 3 foto mezzelani gmt
In base al rigido protocollo anti-covid imposto dall’Australian Open nel 2021, ogni giocatore doveva scegliere un compagno d’allenamento fisso, con cui chiudersi nella bolla in vista del torneo. Grazie all’intermediazione di Riccardo Piatti, Rafa Nadal indicò un italiano dal futuro pieno di speranze, il più giovane top 100 del ranking. Tale Jannik Sinner.
«Credo che poter vedere la preparazione di uno Slam fatta da uno che ne ha vinti 20 (sarebbero diventati 22, ndr ), e viverla in prima persona, sarà un’esperienza fondamentale per il ragazzo» spiegò Piatti, che all’epoca allenava il talento di Sesto. La premessa è necessaria per spiegare che Sinner ha visto Carlos Moya allenare Nadal in quella circostanza, rimanendone colpito.
La preparazione, la serietà, la dedizione dell’uomo di Palma di Maiorca, eroe di Parigi ‘98, che ha accompagnato Nadal attraverso dieci finali e 8 titoli Major rimpiazzando la brutalità di zio Toni, sono note a Jannik. E allora sembra credibile l’indiscrezione del portale russo Bolshe, di solito ben informato, che indica proprio in Moya il super coach che rimpiazzerà Darren Cahill a partire dall’off season del prossimo dicembre, lo snodo cruciale nel quale saranno gettate le basi del 2026.
darren cahill e simone vagnozzi foto mezzelani gmt 729
Addirittura, Moya potrebbe affiancare Simone Vagnozzi prima della fine della stagione se Cahill, che ha espresso a Jannik il desiderio di ritirarsi (e al Corriere intenzioni risolutorie: «Sinner sarà l’ultimo tennista che alleno»), volesse tornare in Australia in anticipo sul programma. Se verrà ufficializzata dal diretto interessato, magari nel media day del Roland Garros, la scelta di Moya in panchina risponde a tutte le esigenze del migliore.
SINNER CAHILL
Lo spagnolo, 48 anni, vincitore di 20 tornei (tre Master 1000), leader del ranking per due settimane, ha il profilo internazionale dell’ex campione che ha frequentato i palcoscenici più importanti (finale all’Australian Open, semifinale all’Open Usa, Davis conquistata nel 2004): sa, quindi, che cosa significa trovarsi davanti alla palla break di match-chiave e come gestirne la pressione. E già questo basterebbe.
nadal carlos moya
Per di più, ha allenato il fuoriclasse mancino dal 2016 al 2024. Fosse vero l’ingaggio, la collezione di memorabilia dei Big Three da parte del barone rosso si arricchirebbe: dopo il preparatore atletico e il fisioterapista di Djokovic (Panichi e Badio), l’ex coach di Nadal.
Non guasta il fatto che Moya sia stato uno specialista della terra battuta, la superficie più ostica alle caratteristiche di Jannik, che domenica ha perso in due set con la sua nemesi Carlos Alcaraz la finale degli Internazionali d’Italia a Roma: 16 titoli Atp su venti del tecnico maiorchino sono arrivati sul rosso, dove ha giocato dodici delle ventiquattro finali disputate, a dimostrazione di una notevole dimestichezza anche con il veloce.
carlos moya flavia pennetta
Il nome di Carlos Moya era stato suggerito da Piatti a Jannik all’inizio del 2022, quando il guru di Como e il suo giovane allievo si erano trovati d’accordo sulla necessità di inserire nel team un super coach. «L’avevo preso in considerazione: è stato numero uno, conosce alla perfezione il circuito, umanamente è un ottima persona, come Cahill» ha confermato Piatti sempre al Corriere. Poi la storia aveva preso una piega diversa.
carlos alcaraz jannik sinner foto mezzelani gmt
carlos moya
carlos moya flavia pennetta
darren cahill e simone vagnozzi foto mezzelani gmt 727
darren cahill foto mezzelani gmt 731
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