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LO SPORT HA CAPITO COME SILENZIARE LE PROTESTE "SCOMODE"- LA FORMULA 1 SEGUE L'ESEMPIO DELLA FIFA E ANNUNCIA CHE I PILOTI CHE FANNO COMMENTI "POLITICI, RELIGIOSI O PERSONALI" VERRANNO SANZIONATI - NIENTE PIU' CASCHI ARCOBALENO O MAGLIETTE CON SCRITTO "BLACK LIVES MATTER": CHI TRASGREDISCE SARÀ PUNITO CON UNA SANZIONE SPORTIVA - LE NOVITÀ ENTRERANNO IN VIGORE NEL 2023 E DISCIPLINERANNO,  OLTRE ALLA FORMULA 1, I CAMPIONATI MONDIALI DI...

sebastian vettel maglietta arcobaleno

Stefano Mancini per "la Stampa"

 

Hamilton non potrà più indossare le magliette che dicono no al razzismo, e Vettel oggi non metterebbe il casco arcobaleno, pena una sanzione sportiva. La Federazione internazionale dell'automobile ha dato una stretta alla libertà di espressione dei piloti. Sono vietati dichiarazioni e commenti politici, religiosi o personali, in nome di un principio di neutralità che assomiglia tanto alla censura.

 

La Fia di Ben Sulayem segue a distanza di pochi giorni la Fifa di Infantino, che ha appena portato a termine in Qatar il Mondiale di calcio più spettacolare in campo e più controverso fuori. All'inizio i giocatori hanno manifestato dissenso (almeno finché la pressione su di loro non è arrivata alla minaccia di ammonizioni) contro le violazioni dei diritti dei lavoratori, a favore dell'amore arcobaleno o in genere per la libertà.

 

sebastian vettel con il casco arcobaleno 1

A capo della Fia c'è Mohammed Ben Sulayem, nato a Dubai, vicino del Qatar di cui ha deciso di condividere l'atteggiamento restrittivo, definiamolo così, nei confronti delle libere espressioni del pensiero. Il nuovo codice sportivo automobilistico vieta «la formulazione e l'esposizione in genere di dichiarazioni o osservazioni di natura politica, religiosa e personale, in particolare in violazione del principio generale di neutralità della Fia». Le novità entreranno in vigore nel 2023 e disciplineranno in particolare, oltre alla Formula 1, i campionati mondiali di rally (Wrc) e endurance (Wec). Verranno previste delle eccezioni, ma sarà sempre la Fia, cioè Bin Sulayem, a dover autorizzare per iscritto.

 

lewis hamilton con il casco arcobaleno 3

Gli interessati per ora tacciono. Tale è stato l'impatto negativo a livello internazionale della mossa Fia che sono attese correzioni. Ce lo immaginiamo un Hamilton a cui viene proibito di indossare magliette di qualsiasi genere, moda o denuncia sociale che siano, di urlare con il pugno alzato, di denunciare, di esprimere in autonomia il proprio pensiero quando già rifiutò di togliersi dei semplici piercing?

 

Sono stati lui, baronetto inglese, e Sebastian Vettel, a gridare più forte. Lewis ha indossato magliette con scritto «Arrestare i poliziotti che hanno ucciso Breonna Taylor» e «Black lives matter».

lewis hamilton black lives matter

 

Vettel ha sfoggiato una maglietta arcobaleno a Budapest, per protestare contro il governo omofobo ungherese. C'è voluta la rivoluzione del dopo Ecclestone, l'era Instagram e ora TikTok per fare dei piloti superstar globali da trenta milioni di follower come Hamilton. Da asset dello sport, il campione diventa un personaggio anche scomodo che vuole andare oltre le proprie competenze, in un momento storico in cui il dissenso scende in piazza e trova negli eventi a grande diffusione internazionale un riflettore che può agire sulla politica.

 

lewis hamilton con il casco arcobaleno 2

L'esatto contrario di ciò che sostengono Fia e Fifa. Ad Abu Dhabi, durante l'ultimo fine settimana di gara del 2022, il team principal della Mercedes, Toto Wolff, si è detto convinto del potere dello sport: «Può innescare un cambiamento perché le cose non possono più essere nascoste - sono state le sue parole -. Dove andiamo a correre possiamo a mostrare la nostra presenza, interagire con i governi locali». Senza nascondersi.

sebastian vettel con il casco arcobaleno 2lewis hamilton con il casco arcobaleno 1