DAGOREPORT – CHI È STATO A FAR TRAPELARE LA NOTIZIA DELLE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI? LE…
Da gazzetta.it
Amarezza per i risultati, dispiacere per quello che non è stato - il fioretto chiude co un argento di Daniele Garozzo e un quarto posto di Alice Volpi nell’individuale, più il bronzo delle fiorettiste -, tristezza per le parole della ex atleta, Elisa Di Francisca. Sui social Andrea Cipressa, il c.t. del fioretto, risposte alle frasi della ex azzurra olimpionica a Londra e poi d’argento a Rio.
“Chi vince festeggia e chi perde impara - scrive Cipressa, c.t. del fioretto dal gennaio 2013 -. Non ho alcuna voglia di censurare le critiche che mi vengono mosse, purché esse siano costruttive e non si limitino a una violenza verbale inaudita e insulti pesanti e gratuiti che scaturiscono da odi, antipatie personali e faide di fazioni opposte. Sono pronto al confronto e a un mea culpa se necessario ma non accetto voltafaccia disgustosi da chi, fino a poco tempo fa, mi osannava con messaggi di stima, apprezzamento e affetto”.
Il riferimento chiaro è “alla ex fiorettista jesina che, dall’alto del suo ruolo di opinionista sputa veleno nel piatto in cui ha mangiato sminuendo pure il valore di atlete che, se pure non quello sperato, hanno ottenuto un risultato olimpico degno di rispetto, non è assolutamente velato, anzi”. Cipressa ringrazia Velasco, che aveva bollato come disgustose le frasi della Di Francisca che nei giorni scorsi aveva aspramente criticato Cipressa per le scelte e la ex compagna di squadra Arianna Errigo, evocando un cambio di guida tecnica. “Ringrazio Velasco per aver espresso in maniera chiara ed esplicita un pensiero che molti, fortunatamente, condividono - chiude Cipressa -. Non cerco giustificazioni a vittorie o sconfitte dalle une e dalle altre si impara e si costruisce”.
LA SCHERMA E’ IN ROSSO
Francesco Ceniti per gazzetta.it
Un salto all’indietro di 41 anni. La scherma italiana chiude l’Olimpiade con il flop del fioretto maschile (battuto nei quarti 45-43 dal Giappone). E il bilancio finisce in rosso, nonostante le 5 medaglie portate a casa. Pesa, parecchio, la mancanza di un oro che avrebbe cambiato il giudizio. Perché il numero dei podi è persino migliore di quello di Rio (5 a 4), ma la notizia è l’assenza di un atleta azzurro sul gradino più alto.
Per trovare la stessa situazione in un’altra edizione dei Giochi, bisogna salire a bordo della DeLorean, la macchina del tempo usata da Micheal J. Fox in “Ritorno al futuro”, e farsi trasportare a Mosca 1980. Lì l’Italia raccolse un solo argento (squadra a sciabola), ma era un mondo diverso: solo 8 armi in pedana, niente spada e sciabola femminile. Mentre in Giappone l’Italia aveva fatto il pienone, avendo rappresentanti in ogni arma, squadre comprese. Insomma, non bastano a salvare la spedizione (giudizio negativo) i secondi posti di Daniele Garozzo (fioretto), Gigi Samele (sciabola), la sciabola a squadre con l’emozione per la medaglia conquistata da Aldo Montano; più i bronzi di fioretto e spada femminile.
POLVERIERA FIORETTO
Non bastano e non placheranno le polemiche, soprattutto quello che ruotano intorno al fioretto: nel mirino il c.t. Andrea Cipressa per la gestione fallimentare di un ex Dream Team (quello che fu della Vezzali), finito stritolato da personalismi e blackout mentali. Con il duello infinito tra Arianna Errigo ed Elisa Di Francisca, ex amiche ora nemiche. In molti speravano nel riscatto del fioretto maschile, ma la giornata negativa di Alessio Foconi (numero 1 del ranking, uscito male anche nell’individuale) ha zavorrato la squadra che aveva assorbito bene l’uscita di scena dell’infortunato Andrea Cassarà (dopo solo due stoccate), ma la riserva Giorgio Avola è stato alla fine il migliore dei nostri. L’Italia ha condotto fino all’ultimo assalto per poi farsi rimontare, una costante vista già in altri assalti.
Un motivo in più da approfondire. E alla fine del match, il presidente della Federscherma (Paolo Azzi) ha confermato quanto dichiarato nell’intervista uscita oggi sulla Gazzetta: “Bilancio non positivo, tornati a Roma faremo le valutazioni necessarie. Ma è chiaro che ci saranno dei cambiamenti. Sia tecnici e sia tra gli schermidori”.
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