LO STRANO CASO DI SEBASTIAN GIOVINCO: DA PROMESSA A BOLLITO SENZA ESSERE MAI PASSATO ATTRAVERSO LA FASE CALCIATORE - LA “FORMICA ATOMICA” LASCERÀ LA JUVE PER FARE IL BABY PENSIONATO D’ORO IN AMERICANO

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Jack O’Malley per “Il Foglio”

 

CANNAVARO E GIOVINCO IN NAPOLI JUVENTUS jpegCANNAVARO E GIOVINCO IN NAPOLI JUVENTUS jpeg

Saggezza. Da un paio di giorni mi interrogo senza posa su un mistero calcistico più indecifrabile del successo di certe serie tv della Rai: per quale motivo un giocatore di 28 anni, ancora in forze e con un piede discreto, deve andare a giocare in quel grandioso dopolavoro ferroviario che è la Major Soccer League americana? Siamo di fronte a un caso di sublimazione calcistica, intesa in senso fisico: Sebastian Giovinco a fine stagione lascerà la Juventus per andare al Toronto (Canada, sai che allegria), riuscendo in questo modo a trasformarsi da promessa a bollito senza essere mai passato attraverso la fase giocatore.

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Non che sia il primo, né sarà l’ultimo (Balotelli questo passaggio già lo ha fatto, e senza Msl). Noto piuttosto che in pochi mesi il campionato cinese ha superato quello italiano, se è vero che gli ex bolliti fuggiti dalla serie A verso l’Asia per fare i pensionati adesso tornano in Italia (a proposito, un saluto a nonno Eto’o). Comunque auguri a Giovinco, che a 28 anni ha deciso che non lascerà traccia di sé nella storia del calcio. Ed è una storia un po’ triste.

Sebastian GiovincoSebastian Giovinco

 

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Certo, c’è persino chi ha fatto meglio: Recoba a 39 anni è ancora una promessa, ma ha guadagnato il dono della saggezza. Qualche giorno fa ha segnato un gol dei suoi, tiro fortissimo e preciso da 150 metri, in un campionato sudamericano (non chiedetemi quale, li confondo tra loro come i nomi dei circhi), e nella redazione della Gazzetta dello Sport qualcuno, svegliatosi dalla pennichella, si è anche accorto che di lì a pochi giorni si sarebbe giocata Empoli-Inter, gara d’esordio del Chino mille anni fa. L’idea, originalissima, di intervistare Recoba sui nerazzurri ha portato almeno un po’ di verità: “L’Inter? Noiosa, come tutta la serie A”. Bravo Chino, una giusta l’hai fatta.

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