stefano tacconi

“DELL'ICTUS E DEL COMA NON RICORDO NIENTE, HO VINTO UN'ALTRA PARTITA AI RIGORI” – PARLA STEFANO TACCONI: “STO MEGLIO IL PROSSIMO OBIETTIVO È FARE A MENO DEL BASTONE” – “MARADONA LO HANNO LASCIATO CREPARE SOLO COME UN CANE. MA UN PO’ CI HA MESSO DEL SUO” – “DIEGO MI DICEVA CHE TENEVO LE PALLE PERCHÉ AVEVO IL CORAGGIO DI PARLAR MALE DI LUI - 40 ANNI FA LA JUVENTUS VINSE LA COPPA INTERCONTINENTALE GRAZIE A DUE RIGORI PARATI DA LUI: “ERO STRESSATO, PRIMA DELLA PARTITA ANDAI A CERCARMI COMPAGNIA E NE RIMASI PARECCHIO SODDISFATTO. IN CAMPO ERO IL PIÙ RILASSATO” – “POCHI GIORNI FA CI SIAMO RITROVATI. QUANDO PLATINI HA VISTO ARRIVARE ME, CABRINI E BRIO, TUTTI COL BASTONE, HA DETTO: ‘CHE SQUADRA DI MERDA. COME ABBIAMO FATTO A VINCERE TUTTO?”

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Estratto dell’articolo di Maurizio Crosetti per “la Repubblica”

 

stefano tacconi aldo serena massimo mauro michel platini

Stefano Tacconi dice che ci si abitua a tutto, «persino alle sigarette elettroniche», ma non al tempo che passa. Lunedì saranno 40 anni dalla vittoria in Coppa Intercontinentale: Tokyo, 8 dicembre 1985, Juventus-Argentinos Juniors 4-2 ai rigori, con Tacconi che ne para un paio.

 

Una vita, e lui ne ha già vissute almeno quattro: calciatore, ex calciatore, malato, rinato. «E mi sono divertito da matti perché io sono, appunto, un matto».

 

Stefano, come sta?

stefano tacconi domenica in

«Meglio, ormai siamo arrivati a due sole sedute di fisioterapia a settimana. Dell'ictus e del coma non ricordo quasi niente, ho vinto un'altra partita ai rigori o almeno spero. Prossimo obiettivo: fare a meno del bastone. Mi ha preso in giro anche Platini».

 

Nel senso?

«Qualche giorno fa ci siamo ritrovati alla Continassa, noi bianconeri dell'85, per una foto davanti al monumento ai caduti dell'Heysel. Quando Michel ha visto arrivare me, Cabrini e Brio, tutti col bastone perché Antonio e Sergio si sono appena fatti operare alle ginocchia, ha detto: "Ragazzi, che squadra di m..., ma come abbiamo fatto a vincere tutto con questi qua?"».

 

[…]

stefano tacconi con la coppa intercontinentale nel 1985

 

Ci dica di Tokyo.

«Eravamo stressatissimi, anch'io non ne potevo più, così due giorni prima della partita andai a cercarmi compagnia e ne rimasi parecchio soddisfatto. In campo, alla fine ero il più rilassato».

 

Platini segnò il più bel gol annullato della storia del calcio.

«Era regolare, ma che l'arbitro abbia fischiato è stata la mia fortuna: altrimenti non sarei mai diventato l'eroe della finalissima».

 

Con quei due rigori respinti.

«Ero sicurissimo di pararli. Il vice del Trap, che si chiamava Romolo Bizzotto, mi aveva dato la cassetta della finale di Libertadores decisa ai rigori: studiai tutti i tiri di quelli dell'Argentinos Juniors, non potevano fregarmi».

 

A proposito di argentini: il più grande di tutti, poco più di un mese prima le aveva infilato il più incredibile calcio di punizione che mente umana ricordi: 3 novembre 1985, punizione in seconda di Maradona a decidere Napoli-Juve.

Juventus Argentinos Juniors - finale coppa intercontinentale 1985

«Fu un onore prendere un gol del genere da Diego: dopo quattro decenni se ne parla ancora, siamo diventati immortali insieme. Quel giorno inventò l'impossibile. Lui mi stimava perché avevo il coraggio di parlar male di lui. "Tu tieni le palle", mi diceva».

 

Eravate amici?

«In un certo senso, sì. Durante la finale di Supercoppa del 1990, 5-1 per loro, andai da Diego e gli urlai di tutto. "State stravincendo, adesso basta, guarda che rischi la gamba!".

Mi rispose con un sorriso. Io lo minacciavo e lui rideva».

 

È morto malissimo, e ormai sono cinque anni.

stefano tacconi con luciano spalletti e gli altri giocatori della juventus del 1985

«Lo hanno lasciato crepare solo come un cane. Se n'è andato senza amore, anche se un po' ci ha messo del suo. Invece, quando sono stato male io, tutti i miei cari mi sono rimasti vicini».

 

A Tokyo vinceste 6 mesi e 9 giorni dopo l'Heysel.

«La ferita non guarirà mai».

 

[…]

 

Non ci dirà che il calcio non le piace più, che vuoi mettere una volta, eccetera.

«Una noia mortale: quest'anno mi sono divertito solo con Juve-Inter, ero pure allo stadio».

 

Tacconi, dal calcio ha avuto quello che era giusto?

juventus - vittoria coppa intercontinentale 1985

«No, dalla Nazionale meritavo di più. Io ho vinto tutto, invece Zenga proprio poco. Ma le polemiche erano un trucco. Ci dicevamo: "Ehi, da una settimana non si parla di noi, inventiamoci qualcosa". E i cronisti abboccavano».

 

Cosa le manca davvero?

«Salire sul pullman per lo stadio, l'adrenalina di quei momenti. E poi un bicchiere di vino e una sigaretta come si deve».

stefano tacconijuventus - vittoria coppa intercontinentale 1985stefano tacconi

 

michel platini - finale coppa intercontinentale 1985 - Juventus - Argentinos Juniors ANDREA E STEFANO TACCONI