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"TRADITORI!" - IL GIORNALE DEGLI AYATOLLAH ATTACCA I RAGAZZI DELLA NAZIONALE IRANIANA DOPO IL 6-2 PRESO DALL'INGHILTERRA: “NON HANNO AVUTO ONORE E NON HANNO CANTATO L'INNO” - I CALCIATORI HOSSEIN MAHINI E PARVIZ BROUMAND SONO FINITI IN CARCERE PER AVER SOSTENUTO IL MOVIMENTO, L'EX STELLA DELLA NAZIONALE, ALI KARIMI, UNA DELLE VOCI PIÙ APPREZZATE DAI MANIFESTANTI, VIVE CONFINATO A DUBAI E GLI HANNO SEQUESTRATO ANCHE LA CASA. ADESSO L’ATTENZIONE DI TUTTI A TEHERAN E’ PER LA PARTITA CONTRO GLI STATI UNITI… - VIDEO

 

 

Gabriella Colarusso per “la Repubblica”

 

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Quando l'inglese Sterling firma il 3-0 con l'Iran, Hossein si sfoga: «Evviva, quello non è il nostro team!». «Si sono uniti a noi, in una situazione difficile, diamo loro una chance», gli risponde calmo Amir. Mentre allo stadio internazionale Khalifa di Doha va in scena uno dei match più politici di questo mondiale, Inghilterra- Iran, in una stanza privata di Clubhouse si accendono le divisioni di un Paese ferito.

 

Nel salotto virtuale si sono dati appuntamento ragazzi che vivono in Iran e altri iraniani della diaspora, la cronaca della partita viene interrotta di continuo dalle notizie che arrivano dal Nord curdo dove il governo ha inviato mezzi pesanti e artiglieria per sedare le proteste di massa, e ci sarebbero almeno 13 morti, secondo la ong Hengaw. Finora sono quasi 400 le vittime della repressione, 40 i poliziotti caduti negli scontri.

 

«La foto della squadra sorridente con il principale responsabile della repressione insieme a Khamenei è stata un oltraggio mentre i nostri amici muoiono in piazza!», dice Hosssein. Il 15 novembre il Team Melli aveva incontrato il presidente Ebrahim Raisi prima di partire per Doha.

tifosi iran

 

«È stato un grosso errore», premette Amir, «ma meritano una seconda possibilità». Il punto in questo Mondiale iraniano non è il calcio. «Da che parte sta la nazionale? Oggi non hanno cantato l'inno, si sono presentati con la fascia nera al braccio e mi hanno reso felice. Vediamo cosa succede nella partita decisiva, quella con gli Stati Uniti: se anche allora, con tutte le pressioni che subiranno dai servizi di sicurezza, si rifiuteranno di cantare l'inno della Repubblica Islamica, perché quello non è l'inno dell'Iran, sapremo cosa hanno scelto». Ammesso che avranno ancora la possibilità di scegliere.

 

Oggi il quotidiano iraniano che più rispecchia la voce del potere ultraconservatore - Kayhan , il cui direttore viene nominato dalla Guida Suprema Khamenei - sentenzia in prima pagina: traditori: «Alcuni membri della nazionale non hanno avuto onore e non hanno cantato l'inno. Iran 2-Inghilterra, Israele, Al Saud (i sauditi, ndr ), traditori interni e stranieri 6».

nazionale iran 3

 

Ieri Teheran era deserta: chiuse scuole e università, Internet funzionava a singhiozzo. Da un palazzone di dieci piani nel quartiere Shahran si sentivano le urla di una gioia rabbiosa per i gol dell'Inghilterra. Davanti alla biblioteca nazionale dove di solito si vedono le partite c'era qualche centinaio di persone. Uno studente di 21 anni ha detto all 'Afp : «Ho sempre tifato per la nazionale, ma non questa volta perché i giocatori non hanno tifato Iran».

 

Eppure in oltre due mesi di proteste pro-democrazia tanti sportivi hanno pagato il prezzo del dissenso, i calciatori Hossein Mahini e Parviz Broumand sono finiti in carcere per aver sostenuto il movimento, l'ex stella della nazionale, Ali Karimi, una delle voci più apprezzate dai manifestanti, invocato ieri anche allo stadio, vive confinato a Dubai e gli hanno sequestrato anche la casa. Pure Yahya Golmohammadi è nei guai: ex nazionale e oggi allenatore del Persepolis, la squadra più amata insieme all'Esteghlal, aveva criticato il Melli per non aver «portato la voce del popolo oppresso alle orecchie delle autorità». È stato convocato dal tribunale per dare spiegazioni. L'Iran ieri ha perso, ma nessuno ha esultato.

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