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“ANDATE A LAVORARE” – DOPO L’ORRIBILE PARTITA DELLA NAZIONALE CONTRO LA MOLDOVA, E’ SCATTATA LA CONTESTAZIONE DEI SUPPORTER ITALIANI A CHISINAU – IL CT GATTUSO SI SCALDA ("E' UNA VERGOGNA") MA I TIFOSI, CHE GIA' SOFFRONO PER UNA NAZIONALE MODESTA (CHE MANCA AI MONDIALI DA DUE EDIZIONI), HANNO PIENAMENTE RAGIONE A INDIGNARSI PER LE PRESTAZIONI IMBARAZZANTI OFFERTE DALLA SQUADRA: NON SI PUO' ARRANCARE PERSINO CONTRO LE MODESTISSIME MOLDOVA, ESTONIA E ISRAELE - LA POCHEZZA DEGLI AZZURRI DIVENTA UN CAMPANELLO D'ALLARME IN VISTA DEGLI SPAREGGI DI MARZO PER I MONDIALI 2026 – PAOLO CONDO’ MANDA UN AVVISO AI NAVIGATI: “FIN QUI, CON TUTTO IL RISPETTO, NON ABBIAMO AFFRONTATO NESSUNO, E AI PLAYOFF INVECE QUALCUNO (DI BUONO) INEVITABILMENTE VERRÀ”. QUINDI, CARO GATTUSO, I FISCHI VANNO ACCETTATI: TESTA BASSA E LAVORARE – VIDEO
GATTUSO,UNA VERGOGNA CHE TIFOSI URLAVANO 'ANDATE A LAVORARE'
(ANSA) 'Ho sentito quello che hanno detto i tifosi, è una vergogna che ci dicano andate a lavorare". Il ct dell'Italia Gennaro Gattuso dopo la vittoria dell'Italia contro la Moldavia stigmatizza i cori dei tifosi italiani a Chisinau. "Una vergogna: non lo accetto ma noi andiamo avanti. Io ho visto un'Italia che ha giocato, loro non hanno mai tirato in porta. Io sono molto soddisfatto, se siete rimasti all'11-1 della Norvegia è un problema vostro".
Gattuso ha parlato anche della formula di qualificazione. "Nel '94 c'erano due africane, ora otto. Ai miei tempi le migliori seconde europee andavano direttamente al Mondiale..."
FURIA GATTUSO, ATTACCA TIFOSI E FORMULA MONDIALE
(ANSA) - Prima attacca i tifosi per i cori contro la sua Italia e poi se la prende con la nuova formula di qualificazione ai Mondiali di calcio che privilegia squadre senza alcuna tradizione calcistica.
Dopo la vittoria maturata solo negli ultimi minuti contro la Moldavia, il ct dell'Italia Gennaro Gattuso è una furia soprattutto per quanto sentito durante la gara mentre i suoi giocatori non riuscivano a sbloccare la partita: 'Ho sentito quello che hanno detto i tifosi, è una vergogna che ci dicano andate a lavorare - dice il ct azzurro alla Rai - Una vergogna: non lo accetto ma noi andiamo avanti. Io ho visto un'Italia che ha giocato, loro non hanno mai tirato in porta. Io sono molto soddisfatto, se siete rimasti all'11-1 della Norvegia è un problema vostro".
Gattuso ha poi parlato anche della formula di qualificazione. "Nel '94 c'erano due africane, ora otto. Ai miei tempi le migliori seconde europee andavano direttamente al Mondiale...". Poi torna sulla partita:
"Sono molto soddisfatto, abbiamo fatto quello che dovevamo fare, dando minutaggio a tanti giocatori. Partite facili non esistono, gli avversari non hanno mai tirato in porta.
Sappiamo qual è il nostro obiettivo e andiamo avanti così: è il momento di restare uniti, la squadra sta combattendo in campo". A parlare nel dopo gara è anche uno dei due uomini gol Pio Esposito "È sempre una grandissima emozione giocare con questa maglia, segnare lo è ancora di più. Con Retegui mi trovo molto bene, è un attaccante completo. Tutto il nostro reparto di attaccanti è forte. Segnare anche a San Siro con la Norvegia sarebbe bellissimo".
A dire ala sua sul match anche Sandro Tonali: "Nel primo tempo, come contro l'Estonia, non siamo stati puliti e non abbiamo segnato, così la partita è diventata sempre più difficile, minuto dopo minuto. Aver vinto nel finale ci dà tanto in vista del nostro percorso futuro: ho visto la nostra reazione, avevamo voglia di tornare a casa con i tre punti".
Dalla Roma alla Nazionale serata di grazia per Gianluca Mancini autore del gol che ha sbloccato la partita: "Ci eravamo preparati per affrontare una squadra chiusa, contro la quale non è facile trovare spazi. Nel primo tempo abbiamo subìto solo una ripartenza, ma non siamo stati bravi a sbloccarla, e in queste gare più passa il tempo e più diventa difficile. Abbiamo avuto le nostre occasioni, in qualche circostanza serviva più tranquillità nel capire gli spazi o nel fare il passaggio giusto. Alla fine l'abbiamo sbloccata, poi abbiamo segnato anche il secondo gol".
QUANTA FATICA PER IL GOL, MA RINO SA CORREGGERSI
Paolo Condò per il "Corriere della Sera" - Estratti
La malattia del gol che ha colpito abbastanza repentinamente il calcio italiano si estende anche alla Nazionale di Rino Gattuso, che fin qui si era meritata qualche rimbrotto per certe allegrie difensive (il famoso 5-4 a Israele di Budapest) ma in attacco non era stata avara con 16 reti in quattro gare.
Chisinau è stata invece una tappa regressiva, risolta da due miseri golletti che fotografano in modo plastico la reale differenza fra la Norvegia, che alla Moldova ha segnato un totale di 16 reti, e noi che gliene abbiamo dati appena 4
La brutta prestazione di ieri è figlia di un tentativo fallito, quello di riempire la formazione di attaccanti per trovare dei gol anche fuori contesto, immaginando uno sviluppo della gara per larga parte nell’area moldava. La previsione «geografica» del match era giusta, la sua interpretazione no: Orsolini e Zaccagni hanno allargato sì la difesa rivale, ma senza creare mezzo pericolo, e l’antica intesa made in Sassuolo fra Scamacca e Raspadori si è notata una volta sola, a inizio partita, con un bel triangolo.
Per il resto solo tanta confusione negli spazi intasati, e sospiro di sollievo nel finale — la serie di vittorie andava assolutamente proseguita — grazie all’1-0 di Mancini su assist di Dimarco (due difensori) e al 2-0 di Pio Esposito su traversone di Politano (un’ala crossatrice).
Sbagliata la formazione iniziale — e può succedere —, Gattuso l’ha corretta cammin facendo nella giusta direzione, come dimostra la costruzione dei gol.
Domenica contro la Norvegia una vittoria sarebbe fondamentale per l’autostima, perché fin qui, con tutto il rispetto, non abbiamo affrontato nessuno, e ai playoff invece qualcuno (di buono) inevitabilmente verrà. In ogni caso non sarà la Serbia di Vlahovic, che dopo il k.o. di ieri a Wembley non potrà più raggiungere l’Albania al secondo posto: avendo esperienza del Marakana di Belgrado, non trovarla nell’urna è una buona notizia.
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