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“VANNACCI? NON È UN PROBLEMA, È SOLO UN VICE…” – LUCA ZAIA INFIOCINA IL VICESEGRETARIO DEL CARROCCIO E MINACCIA DI DIVENTARE UN SERIO PROBLEMA PER SALVINI (CHE IN COMBUTTA CON MELONI NON HA VOLUTO LA LISTA ZAIA IN VENETO) – IL CARROCCIO ORA CONTA SULL’EX GOVERNATORE, CHE PUNTA A 200 MILA VOTI, PER TRASCINARE LA LISTA DELLA LEGA - IN VENETO ALBERTO STEFANI VINCERA’ SENZA PROBLEMI MA CONTARE SARANNO I VOTI RACCOLTI DAI SINGOLI PARTITI NECESSARI A "PESARSI" IN VISTA DELLE POLITICHE 2027SE FRATELLI D’ITALIA SUPERASSE LA LEGA, CHE FINE FAREBBE SALVINI? - DAGOREPORT

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C.ZAP. per il "Corriere della Sera" - Estratti

 

Tutti uniti per riconquistare il Veneto. Ma quando sul palco del PalaGeox sale Luca Zaia e la platea esplode in una standing ovation, sventolano solo le bandiere della Lega.

 

LUCA ZAIA - ALBERTO STEFANI

Quelle dei militanti di Fratelli d’Italia, presenti in massa per Giorgia Meloni, e di Forza Italia rimangono giù. E non c’è manifestazione più plastica di come i partiti alleati abbiano sofferto i 15 anni del Doge a Palazzo Balbi (gli azzurri non sono stati nemmeno fatti entrare in giunta) e anche il braccio di ferro durato mesi e mesi per lanciare come successore un altro leghista, Alberto Stefani (e anche per lui si levano solo le bandiere leghiste e qualche sparuto vessillo degli altri).

 

Non a caso, intervenendo poco dopo, il leader di Noi moderati Maurizio Lupi sbotta: «Penso che Zaia si meriti un applauso più caloroso».

 

A pochi giorni dal passaggio di consegne, il presidente uscente si prende la scena ricordando i risultati della sua lunga stagione di governo.

 

LUCA ZAIA - ALBERTO STEFANI - MATTEO SALVINI

Parla delle Olimpiadi, della Sanità che «è la migliore d’Italia», delle infrastrutture. Ma nel giorno della firma della pre-intesa sulle prime quattro materie, sottolinea il percorso fatto per l’Autonomia e rigetta le accuse di aver voluto piantare la bandierina a ridosso delle urne: «Non avevamo certo bisogno di questa firma. Semplicemente, non volevamo perdere altro tempo».

 

Ma nella testa di Zaia c’è soprattutto un tema: portare più gente possibile ai seggi. Lo dice in generale, indicando come nemico l’astensionismo, ma con un occhio particolare alla sua vicenda. Lo ha promesso a se stesso e a chi, dentro la sua coalizione e in parte anche nel suo partito, gli ha vietato di ricandidarsi per un terzo mandato, di schierare la sua lista e perfino di mettere il suo nome nel simbolo con l’Alberto da Giussano. L’obbiettivo è fare incetta di preferenze. C’è chi fissa un’asticella a 200 mila, chi ipotizza possa andare oltre. Tante più saranno, tanto più possibile sarà per la Lega ridurre (se non addirittura annullare) il distacco incassato rispetto a Fratelli d’Italia alle Politiche e alle Europee.

LUCA ZAIA E ALBERTO STEFANI

 

Zaia lancia (...) A margine una battuta velenosa per Roberto Vannacci: «Non è un problema, è solo un vice…».

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