DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI…
1. DAGOREPORT: LA VERITA’ SULLE DIMISSIONI DI ANTONIO CONTE: GLI SCAZZI CON AGNELLI E IL MILAN
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Dissapori e malesseri hanno accompagnato puntualmente le ultime stagioni di Antonio Conte con il vertice bianconero. Tant'è che Dagospia mise in rete nel marzo 2013, accolto dallo scetticismo di molti, l'indiscrezione dell'uscita dell’allenatore tricologicamente trapiantato in direzione di Londra (Chelsea) – vedi articolo a seguire.
Poi la bufera, in qualche modo, passo' ma il bel tempo non è mai arrivato, malgrado tre scudetti. Anzi, peggiorò. Quello che è certo è che Conte non s’è dimesso per la mancata campagna acquisti o per la prossima cessione di Vidal al Manchester United. Il bilancio della Juve è rosso, non bianconero. Come del resto il 99,9% delle squadre del Bel Paese.
Ed arriviamo al maggio 2014 quando scazzi e controscazzi con il duplex Agnelli/Marotta portarono in gran segreto Conte a trovare un accordo di massima con il Milan, al punto di presentare a Galliani il suo staff tecnico.
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Purtroppo, nella trattativa con zio Fester, il parrucchinato pugliese aveva trascurato la scadenza del contratto con la Juve: 2015. Chi sborsa la penale milionaria per la rottura anticipata del contatto? Berlusconi in bolletta rifiuta di aprire la cassaforte e l'operazione salta.
Lasciamo immaginare l'ira di Agnelli e Marotta quando scoprono i magheggi con il Diavolo rossonero. Conte sempre più nauseato della Juve va in vacanza sperando di riprendere un po' di entusiasmo. Niente: è assolutamente latitante dalla campagna acquisti e/o cessioni, scompare letteralmente dai radar di Torino e al secondo giorno di ritiro esplode la bomba: messo al muro da parte della dirigenza, ha preferito girare i tacchi. Un anno sabbatico per disintossicarsi. Ora Agnelli e Marotta hanno pochissime ore a disposizione per prendere un altro allenatore. In pole: Allegri e Mancini.
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1. NÉ TRUCCO NÉ PARRUCCO! A FINE STAGIONE ANTONIO CONTE DIRÀ ADDIO ALLA JUVE: IN STATO AVANZATO LE TRATTATIVE PER APPRODARE AL CHELSEA DI ABRAMOVICH - 2. IL CERVELLO ANDREA AGNELLI E IL CASSIERE KAKY ELKANN NE SONO A CONOSCENZA E NON DISPIACE LORO GRANCHÈ: ALL’ORIGINE DELLA DECISIONE DI CHIUDERE CON LE ZEBRE, LE DIVERGENZE (EUFEMISMO: NON SI PARLANO) CON CLAUDIO ALBANESE, RESPONSABILE DELLA COMUNICAZIONE DELLA SOCIETÀ E UOMO-RELAZIONI DI ANDREA AGNELLI - 3. MONOMANIACO SUL CALCIO, IL PARRUCCHINATO NON APPROVA LE DECISIONI MARKETING DI AGNELLI-ALBANESE DI MONETIZZARE I DIRITTI D’IMMAGINE DELLA SQUADRA
DAGOREPORT DEL 7 MARZO 2013
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La sua panchina è sempre stata considerata blindata e nel toto-allenatori non c'è mai finito. Neanche per gioco. E invece Antonio Conte e la sua folta criniera a fine stagione lasceranno la Juventus. Sono in stato avanzato, infatti, le trattative che dovrebbero portarlo alla guida del Chelsea. Roman Abramovich vuole a tutti i costi l'allenatore bianconero per avviare un nuovo ciclo vincente con i "blues".
Andrea Agnelli, che gioca a fare il presidente con i soldi di Yaki Elkann, è a conoscenza delle intenzioni del magnate russo e non hanno posto alcun veto all'addio. Anzi. I rapporti tra Conte e la dirigenza juventina sono ai minimi termini già da tempo. Azzerati anche i contatti con il "pontiere" Claudio Albanese - responsabile della comunicazione della società e uomo-relazioni di Andrea Agnelli.
Alla base della frattura, i contrasti sulle modalità di gestione della squadra.
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La dirigenza (che ha bisogno di maggiori incassi dopo gli maxi-investimento sullo stadio) vorrebbe sfruttare al massimo i diritti d'immagine dei calciatori, monetizzando su ogni occasione di marketing (spot, amichevoli all'etero, promozioni) mentre il tecnico salentino reclama una gestione più disciplinata e senza fronzoli.
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