DAGOREPORT – MACRON E MELONI QUESTA VOLTA SONO ALLEATI: ENTRAMBI SI OPPONGONO ALL’USO DEGLI ASSET…
“IL DESTINO DELLA FEDERAZIONE È LEGATO AL RISULTATO DEI PLAYOFF DI MARZO. SE ANDIAMO FUORI, SALTA TUTTO” - IVAN ZAZZARONI, DIRETTORE DEL "CORRIERE DELLO SPORT", PARLA A DAGOSPIA DELLO SFACELO DELLA NAZIONALE – "I PRINCIPALI RESPONSABILI? I CALCIATORI - LA FEDERAZIONE NON HA TEMPO DI FARE UNA AUTENTICA RIVOLUZIONE. NON C’È LA VOLONTÀ DEI CLUB E DELLA LEGA A DI SEGUIRE UN PERCORSO DI CRESCITA. OGNUNO PENSA PER SÉ. GLI INTERESSI DEI CLUB SONO CONTRARI A QUELLI DELLA FIGC” – E POI I SETTORI GIOVANILI (“FINO ALL’UNDER 18 LE FORMAZIONI GIOVANILI AZZURRE FANNO OTTIMI RISULTATI”), GATTUSO E I RUOLI IN CUI SIAMO SCOPERTI, IL NO AGLI ORIUNDI, L’EFFETTO "SEDATIVO" DI SINNER…
Dagonews
L’Italia ha preso sette "pere" in due partite dalla Norvegia e rischia per la terza volta di fila di non andare ai Mondiali. Chi sono i principali responsabili di questo sfacelo?
Ivan Zazzaroni, direttore del Corriere dello Sport, non ha dubbi: “Sono i calciatori. Il livello è scaduto. Il contesto non è eccezionale, basti pensare che Messi, 38 anni, e il 40enne Ronaldo parteciperanno per la sesta volta ai Mondiali. Il mondiale vinto nel 2006 e l’Europeo conquistato nel 2021 sono due eccezioni…”
gianluigi donnarumma italia norvegia
Ma non è una visione troppo assolutoria nei confronti della Figc?
“Il destino della Federazione è legato al risultato dei playoff di marzo. Se andiamo fuori, salta tutto”
Per l’Italia il calcio è un asset industriale. Siamo tra le nazionali più titolate al mondo. Altro che questa impotente rassegnazione, non sarebbe tempo di una rivoluzione?
“La Federazione non ha tempo di fare una autentica rivoluzione. Non c’è la volontà dei club e della Lega A di seguire un percorso di crescita. Ognuno pensa per sé. Gli interessi dei club sono contrari a quelli della Figc che non ha la forza di sviluppare un progetto sui giovani.
Anche le proprietà straniere pensano principalmente a fare “trading” e imbottiscono le squadre di stranieri che sono più riciclabili sul mercato mentre a piazzare gli italiani si hanno più difficoltà. Abbiamo settori giovanili buoni al punto che fino all’Under 18 le formazioni giovanili azzurre fanno ottimi risultati, poi ci si ferma.
rino gattuso italia norvegia foto lapresse
Ma i vivai non sono in grado più di regalare alla Nazionale marcatori, registi e numeri 10…
Non c’è più il marcatore, l’ultimo resta Acerbi, che in finale di Champions annullò Haaland. In mezzo al campo manca il Pirlo della situazione. Il Milan ricorre a Modric, l’Inter a Calhanoglu. Il numero 10 è sparito, non c’è più Totti, nei settori giovanili ormai si lavora meno sulla tecnica e più sul fisico. Non c’è più neanche un’ala che sappia dribblare, un Causio, un Bruno Conti, un Donadoni…
E davanti siamo dovuti ricorrere all’oriundo Retegui. Nel 2006 avevamo Camoranesi, nel 2021 Jorginho, Emerson Palmieri e Toloi. Una strada per aggiungere del talento può essere quella degli oriundi?
erling haaland italia norvegia
Sono contrario a naturalizzare calciatori argentini e brasiliani. In passato abbiamo fatto ricorso a queste toppe. Ma sono tutti scarti di altri nazionali, gente che non gioca altrove…
Ritrovarci un campionissimo come Sinner ha avuto un effetto sedativo per gli sportivi italiani al punto da anestetizzarli rispetto ai flop degli azzurri?
Restiamo un Paese di calciofili. La nostra storia è di calcio. Abbiamo vinto 4 Mondiali ma ora stiamo producendo un campionato scarsissimo. Facciamo fatica. I giovani vedono uno spettacolo di livello infimo e si allontanano. E magari si buttano sul tennis. Pensate a un ragazzo nato nel 2015. Rischia di arrivare a 15 anni senza aver visto un Mondiale con l’Italia…
Uno scenario da incubo. Ma a leggere i giornaloni tutto va bene madama la marchesa. Come mai non affondano il colpo sulla Nazionale?
C’è paura di non andare ai Mondiali. Bisogna guardare in faccia la realtà. Adesso è importante centrare la qualificazione e andare al Mondiale…
E poi?
Serve un reset, una rifondazione vera con un nuovo presidente federale e un nuovo ct. Lo stesso Gattuso sa di essere un commissario tecnico “ad obiettivo”. Se fallisce, va a casa…
Quale sarebbe l’identikit del nuovo presidente?
Un manager. Ma c’è? O un ex calciatore intelligente e strutturato. Ora Chiellini siede in Consiglio Federale, c’è Buffon come capodelegazione. Ma al massimo scelgono l’allenatore…
italia norvegia. foto lapresse
buffon gattuso gravina
ivan zazzaroni
erling haaland italia norvegia 2
italia norvegia 5
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