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La prima cosa che incontri al “Frieze” di Londra è una signora che serve zuppa radioattiva, cucinata con verdure di Fukushima. E’ l’installazione di due artisti giapponesi noti come
“The United Brothers” e a cucinare è la loro madre. C’è poi una fontana realizzata con pompe da giardino colorate, l’installazione di Nick Mauss intitolata "Living stage", una sala prove di danza dove si fa un nuovo balletto ogni giorno.
Ecco cosa distingue questa edizione dalle precedenti: ci si diverte più che mai. C’è un approccio più sperimentale e interattivo. I bambini si infilano dentro al dado gigante di Carsten Holler e giocano con il suo enorme Scarabeo.
videogame nucleare di mike smith
Le opere si trovano dappertutto, anche nei corridoi, e potresti non accorgertene. Ad esempio non tutti hanno capito che la guardia addormentata sulla sedia era l’opera “Sleeping Guard” di Chrisoph Buchel. I presenti non capivano se l’uomo fosse vivo, poi hanno pensato che non facesse bene il proprio lavoro. Qualcuno l’ha trattato come un oggetto. Mike Smith ha trasformato una macchina per videogiochi in un rifugio antiatomico, Helly Nahmad ha ricreato il caotico appartamento di un ipotetico collezionista del 1968 che alle pareti aveva opere mischiate di Magritte, Dubuffet e Fontana.
Il nome più grosso della mostra è Damien Hirst che ha realizzato "Because I Can't Have You I Want You" (Siccome non posso averti, ti voglio), ancora animali nella teca, stavolta si tratta di pesci.
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