Vittorio Feltri per “Libero Quotidiano”
FELTRI
Furio Colombo è un signore illustre la cui bravura è indiscutibile. Non mi va di polemizzare con lui e non lo farò neanche nella presente circostanza. Ma quello che egli ha scritto negli ultimi giorni sul Fatto Quotidiano a proposito dei profughi insediatisi a Capalbio non l' ho capito.
La località di mare in questione è nota per essere ben frequentata, diciamo pure che da anni è di moda e meta ambita di persone abbienti, istruite o che si pensa lo siano.
CAPALBIO
Insomma, Capalbio non è Viserbella e neppure Riccione dove infuria la balneazione popolare e rumorosa. Per lustri abbiamo letto sui giornali che questo tratto di Tirreno è riservato in particolare a uomini e donne di sinistra, dei quali è famosa la sensibilità per i problemi sociali, tra cui si suppone vi sia anche quello dei numerosi extracomunitari che giungono quotidianamente in Italia, sollevando le proteste dei leghisti (e non solo) e stimolando, viceversa, nei progressisti il desiderio di accogliere ogni bisognoso.
Fin qui credo non ci siano dubbi.
Ciò che ha scatenato la controversia e le accuse verso gli abitué di Capalbio è il fatto che costoro, allorchè sono arrivati nella cittadina una cinquantina di stranieri, non hanno fatto salti di gioia ma manifestato fastidio e irritazione. Ovvio che i loro avversari politici o ideologici ne abbiano approfittato per sottolinearne il comportamento contraddittorio.
FELTRI
Come, i predicatori dell' accoglienza, non appena sono stati costretti a mischiarsi con alcuni profughi, anzichè invitarli nelle proprie case per dimostrare coerenza tra intenzioni e azioni, hanno reagito come populisti accaniti, protestando con le autorità e sollecitandole a far sloggiare gli intrusi dall' amena localitá tirrenica?
profughi
Si tratta della prova che i benestanti sedicenti illuminati, quando devono dividere i loro bei quartieri con gli immigrati, sono intolleranti esattamente come i poveri cristi alle prese, nelle periferie urbane, con orde di neri e musulmani di vario tipo. Dando in tal modo ragione a Matteo Salvini e ai suoi seguaci impegnati a respingere almeno i clandestini, ossia la maggioranza degli stranieri.
Tutti proviamo pena nel constatare che molti disperati si trascinano lungo le vie del centro nelle città italiane, ma parecchi cittadini si arrabbiano perché alla fine, di sera, le dimore dei ricchi non sono mai occupate e nemmeno disturbate dagli sbandati, mentre quelle degli sfigati ne sono assediate. Qui sta l' ingiustizia, vero caro Furio Colombo? Non mi sembra difficile capirlo.
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