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    DE LAURENTIIS SPACCANAPOLI – DOPO IL BARI, ‘O PRESIDENTE PUNTA AD ACQUISTARE ANCHE L’HAJDUK SPALATO MA E’ SCONTRO CON I TIFOSI DEL NAPOLI PER I PREZZI DELLO STADIO: CONTRO LA FIORENTINA ATTESI SOLO 20MILA SPETTATORI – LE VOCI SU UN PIANO DEGLI ULTRAS PER FAR SQUALIFICARE IL SAN PAOLO


     
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    DANIELE DELL' ORCO per Libero Quotidiano

     

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    Di pari passo con i trionfi, l' epopea dei club di serie A di proprietà delle nobili casate italiane aveva contribuito ad accrescere una vecchia massima: col calcio non si guadagna. Poi è arrivato Aurelio De Laurentiis, che ha portato il Napoli dal baratro a un passo dallo scudetto e ha fatto lievitare il giro d' affari oltre i 300 milioni. Ora, ADL sembra averci preso gusto. Ha già rilevato il Bari, anch' esso finito coi libri in Tribunale, e ieri ha lanciato un' altra idea: «Vorrei l' Hajduk Spalato». Club croato, ad azionariato popolare, tanto caro al suo amico Edy Reja.

     

    Oltre a progetti e competenze, De Laurentiis ha a disposizione le risorse necessarie per realizzare idee simili proprio grazie al miracolo Napoli. Basti pensare che già nel 2016 i ricavi della sua FilmAuro provenivano per l' 84% dal club campano, e solo per il 13% dal cinema. E siccome al termine del nono anno di gestione consecutiva in attivo il fatturato del Napoli è quasi raddoppiato (307 milioni), il rapporto si è sbilanciato ancor di più.

     

    Se si fa eccezione per l' investimento iniziale necessario a rilevare il club dal fallimento, il produttore cinematografico è sempre riuscito a fare in modo che il Napoli si autofinanziasse. Lui poi, pur non percependo dividendi, è uno dei pochi presidenti a ricevere uno stipendio, assieme al resto del Cda composto da sua moglie, dai suoi tre figli e dal braccio destro Andrea Chiavelli. In totale, gli amministratori hanno incassato 24 milioni in 7 anni, 4,5 solo nell' ultimo esercizio.

     

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    Il vero colpo da maestro di ADL, però, è riuscire a generare ricchezza facendo praticamente a meno dei ricavi dei botteghini, che l' anno scorso hanno rappresentato solo il 6% del fatturato, una cosa che non gli è mai andata giù. Quest' anno, complici gli attriti col sindaco De Magistris e l' impossibilità di inaugurare la campagna abbonamenti a causa dei lavori comunali effettuati al San Paolo per le Universiadi, De Laurentiis è andato allo scontro, stabilendo un sostanziale aumento dei biglietti. Il che ha contribuito ad incrinare il rapporto già per nulla pacifico con i tifosi.

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    Per il match di domani contro la Fiorentina i prezzi hanno toccato i 35 euro per le Curve (dove si sistemerà lo stesso sindaco), 45 per i distinti e 70 per la Nisida. Rincari che hanno scatenato gli ultrà, che hanno affisso all' esterno dello stadio uno striscione emblematico («Vogliamo il settore popolare»). I tagliandi staccati, per ora, non superano i 20mila.

     

    «Sono cose difficili da commentare - ha ammesso Allan - i tifosi sono il nostro dodicesimo uomo». Su Radio Kiss Kiss, Valter De Maggio ha confessato di aver fatto notare la questione al presidente, che avrebbe a sua volta parlato col responsabile Alessandro Formisano, il quale ha smorzato i toni: «Fuori ci sono 30 gradi e si gioca alle 18, i napoletani non vogliono rinunciare al mare. In più, in tutti i settori gli Under 14 pagano 2,50 euro (ma De Maggio sostiene che lo sconto valga solo per la Tribuna Nidisa, ndr)». Insomma, gli incassi del Napoli fanno ricco ADL, ma ad esser felici sono i club da lui rilevati.

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    2. PIANO PER FAR SQUALIFICARE IL SAN PAOLO

    Da sportmediaset.mediaset.it

     

    Tira una brutta aria a Fuorigrotta, dove la spaccatura tra i tifosi del Napoli e il presidente De Laurentiis appare sempre più insanabile. Per la sfida contro la Fiorentina sono previsti circa 20mila spettatori, ma a preoccupare sono le insistenti voci che vorrebbero la Curva A pronta ad inscenare una clamorosa protesta in occasione di Napoli-Liverpool del 3 ottobre per procurare un ingente danno economico al club e far  squalificare il San Paolo.

     

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    La polemica a distanza dei gruppi ultrà con De Laurentiis - che si trascina da tempo - si è acuita quest'estate dopo il calciomercato e la notizia dell'acquisizione del Bari da parte del presidente del Napoli. I tifosi sono sul piede di guerra anche per il costo troppo alto dei settori popolari (35 euro) e per tutti questi motivi contro la Fiorentina il San Paolo sarà praticamente diverso.

     

    Ma a preoccupare, tanto che la Digos è già in allerta, sono le voci che si rincorrono su una presunta protesta poco pacifica in occasione del debutto casalingo in Champions League il 3 ottobre contro il Liverpool. Come riporta 'Il Mattino', gli ultrà starebbero pensando a un piano per far squalificare il San Paolo e creare così un danno economico alla società. Il catino di Fuorigrotta è già stato oggetto di una diffida dall'Uefa e basterebbe davvero poco a far scattare la sanzione più grave. Sarebbero sufficienti due petardi, o addirittura basterebbe occupare ad arte le verticali delle gradinate adibite a scale, che per normativa sportiva legata anche a ragioni di sicurezza devono rigorosamente essere lasciate libere.

    NAPOLI SAN PAOLO NAPOLI SAN PAOLO

     

    Inoltre a destare preoccupazione c'è anche l'arrivo dei tifosi del Liverpool. Con queste premesse la notte del San Paolo sarà tutt'altro che una festa di sport...

     

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