Da "Adnkronos"

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Aveva definito il presidente Xi Jinping un «clown» per la risposta del governo all'epidemia di coronavirus, ora l'influente tycoon Ren Zhiqiang, introvabile da diverse settimane, è stato accusato formalmente di «gravi violazioni disciplinari e della legge», una formula che in Cina generalmente indica accuse di corruzione e appropriazione indebita. A seguire il caso è la Commissione per le ispezioni disciplinari di Pechino. 

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Ren, che continua a essere un dirigente del Partito comunista, aveva scritto che l'epidemia aveva messo in luce una crisi del sistema di governo del Partito. Senza citare esplicitamente Xi, dopo un discorso del presidente lo scorso 23 febbraio, aveva aggiunto che il Paese non si trovava di fronte a un imperatore con nuovi vestiti ma a un clown nudo che insisteva a voler fare l'imperatore. 

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«La realtà messa alla luce da questa epidemia è che il partito difende i suoi interessi, i funzionari di governo i loro e il monarca difende solo lo status  e gli interessi del gruppo di potere», aveva sottolineato Ren che già nel 2006 era stato indagato e sanzionato per le sue critiche alle politiche del governo

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