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    LA PREVALENZA DEL LOCULO - DAL BRASILE A ISRAELE, MOLTI PAESI (INCLUSA L'ITALIA) STANNO SPERIMENTANDO NUOVI MODI PER SEPPELLIRE I LORO DEFUNTI - DAI CIMITERI VERTICALI AI CONDOMINI FUNEBRI, HANNO TUTTI UNA COSA IN COMUNE: SI SVILUPPANO IN ALTEZZA. BENVENUTI ALLA TOMBA CON VISTA...


     
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     da www.bbc.com/future

     

    È stato stimato che negli ultimi 50,000 anni sono morte (e vissute) circa 101 miliardi di persone sul pianeta. Che piaccia o no, tutte le persone che oggi sono in vita – più di sette miliardi – si uniranno a loro entro il prossimo secolo. Cosa fare dunque con tutti questi corpi?

     

    urne giapponesi urne giapponesi

    Mentre la popolazione umana continua a crescere e a riempire le città, i metodi di sepoltura tradizionali stanno diventando sempre più inadeguati. I problemi vanno dalla mancanza di corvi sufficienti nelle dakhma indiane - che ha portato la comunità zoroastriana ad abbandonare l’antica pratica di lasciare le salme sotto il cielo a favore dei “concentratori solari”- ai cadaveri in Germania che rimangono misteriosamente intatti  dopo 40 anni passati sottoterra, mentre in Europa è prassi riutilizzare le tombe dopo 15-20 anni.

     

    torre del silenzio bombay torre del silenzio bombay

    Nel frattempo, a Hong Kong, i beni immobili sono divenuti altrettanto difficili da acquistare sia per i vivi sia per i morti. Molti colombari pubblici (dove vengono poste le urne) sono ormai pieni, portando le imprese funebri a riporre temporaneamente le ceneri di centinaia di migliaia di morti negli scantinati mentre il governo cerca soluzioni. Anche quando un loculo si libera, le nicchie sono a caro prezzo, con uno spazio appena sufficiente a contenere un’urna che può venire a costare quanto un appartamento.

     

    Entrano successivamente in gioco alcune soluzioni più lugubri, tra cui liquefare i corpi semi decomposti col limone per liberare altro spazio e liberare nuovi loculi attraverso un sistema di lotteria. Ma è probabilmente la proposta più inaspettata che sta raccogliendo la maggior parte dei consensi: i cimiteri verticali.

     

    cimitero verticale norvegia cimitero verticale norvegia

    Questi cimiteri in altezza contengono diversi piani dove poter alloggiare le bare, predisposte in maniera ordinate per file di scaffali o armadietti. Hanno una capienza sette volte maggiore rispetto alle sepolture tradizionali sottoterranee e per quanto macabre, sono monumenti a pieno titolo.

     

    Tali edifici esistono già, dal Brasile a Israele, e altri progetti simili stanno venendo esaminati a Oslo, Verona, Città del Messico, Bombay e Parigi. Potrebbero risolvere tutti i problemi? E faranno presa sul pubblico?

     

    cimitero verticale di verona cimitero verticale di verona

    “La mancanza di spazio è un problema importante. A Londra abbiamo già diversi quartieri che non hanno più spazio per la sepoltura” dice Gary Burks, direttore del Cimitero di Londra. Nelle città con un'alta concentrazione di popolazione ebrea o musulmana, la situazione è ancora più urgente perché la cremazione è un grande tabù religioso. Uno studio ha calcolato che continuando a usare gli stessi metodi che usiamo oggi, nel 2050 avremo bisogno di 650 ettari in più per le sepolture, circa sei volte la grandezza di New York.

    les innocents les innocents

     

    Si dà il caso che abbiamo deposto i corpi in edifici per millenni, ne è un esempio il cimitero "Les Innocents" di Parigi, che si trovava un tempo nel cuore della capitale francese. Durante il Medoevo era preoccupantemente affollato – i corpi impilati erano così tanti che si potevano vedere al di là delle mura cimiteriali.

    les innocents 2 les innocents 2

     

    Il cimitero era composto per la maggior parte da fosse comuni, che potevano contenere fino a 18,000 morti in una singola buca. I cittadini dovettero intraprendere delle azioni drastiche per fare più spazio, rimuovendo le ossa dalle fosse e depositandole in edifici lungo le mura chiamati ossari. Questi primi edifici sepolcrali offrirono una soluzione ma non risolsero interamente il problema.

    il cimitero les innocents il cimitero les innocents

     

    Molti dei corpi erano ancora in fase di decomposizione quando venivano spostati, portando un visitatore della città verso la fine del XVIII° secolo a descrivere l’ingresso a Parigi come “venire risucchiati in una fetida fogna.” Alla fine il vecchio cimitero e i suoi ossari vennero abbandonati dopo che una pioggia fitta fece crollare una muratura sottostante uno degli ossari facendo finire i cadaveri nella cantina di una casa adiacente.

     

    Oggi gli edifici sepolcrali hanno un aspetto più civilizzato. I cimiteri cattolici di New Orleans vengono spesso chiamati “città dei morti” per il crescente numero di ossari alla luce del sole. Il motivo per cui questi sono stati adottati come principale soluzione è perchè la città intera è costruita sulla palude.

     

    condominio funebre condominio funebre

    Il più alto monumento commemorativo al mondo è di gran lunga la Necrópole Ecumênica a Santos, in Brasile. Al momento conta 32 piani, e può accolgiere fino a 14.000 persone. Quando fu costruita nel 1983, era molto più bassa, ma la domanda per una “tomba con vista” è cresciuta e hanno continuato a costruire altri piani. L’edificio sta venendo ulteriormente amplificato per raggiungere un’altezza finale di 32 metri.

     

    la necropole ecumenica la necropole ecumenica

    Oltre agli spazio per le urne, le bare e i mausolei di famiglia, ci sono stanze per la veglia, le cripte, un crematorio, una cappella, e, fatto peculiare, un bar sul tetto. L’edificio è circondato da ettari di giardini ben tenuti e un’area naturale protetta con una foresta e una laguna con la propria cascata. L’esatto opposto di un cimitero vittoriano insomma. 

     

    Una volta che un cadavere si è interamente decomposto - un processo che impiega tre anni a compiersi – i resti possono essere trasferiti nell’ossario dell’edificio.

     

    Ciascun piano è composto da file numerate e fino a 150 tombe sono dotate di sofisticati sistemi di ventilazione. “I parenti salgono in ascensore e quando arrivano al piano reovano la loro bara già lì che li aspetta” dice Priscila Trevisani, che ha due nonni sepolti nello stesso cimitero. 

     

    Proprio come in molti paesi europei, i lotti per l’inumazione vengono affittati, piuttosto che acquistati. Una volta che il corpo si è decomposto, i resti vengono trasferiti all’ossuario e si libera il posto.

     

    cimitero verticale 3 cimitero verticale 3

    “Non essendoci la terra c’è una maggiore sensazione di pulizia. Tutto è illuminato dalla luce naturale essendo i corridoi aperti. Sembra tutto molto calmo e tranquillo. Si può osservare gran parte della città dai piani più alti perché l’edificio è in una posizione sopraelevata.” 

     

    cimitero Yarkon cimitero Yarkon

    Anche se a Santos grossi problemi di spazio non ne hanno mai avuti, i cimiteri verticali stanno iniziando a esercitare una forte attrattiva. A seguito delle nuove leggi che limitano l’acquisto di nuove tombe, a Tel Aviv il Cimitero Yarkon sta costruendo gradualmente delle torri che arriveranno a contenere circa 250,000 tombe. Inizialmente gli ebrei ultraortodossi erano scettici, ma è stato successivamente accettato come ‘kosher’ dai rabbini locali. Ciascuna torre infatti è dotata di tubature attraverso cui passa della terra in maniera tale da mantenere un contatto con il suolo.

     

    “I cimiteri orizzontali non sono affatto efficienti” sostiene Chandrasegar Velmourougane, che ha progettato un cimitero verticale per Parigi insieme al suo collega Fillette Romaric nel 2011. In circa 80 metri di lunghezza per 25 di larghezza, è possibile sotterrare circa 200 persone – oppure 1480 utilizzando gli edifici sopraelevati.

     

    moshka tower moshka tower

    Queste soluzioni insolite aprono nuove opportunità per portare anche la morte nel XXI° secolo. “Nel cimitero che abbiamo progettato, ciascuna persona sepolta ha il proprio ceppo commemorativo all’esterno dell’edifico. Si accende una volta l’anno in occasione dell’anniversario della persona morta. È un modo per continuare a mostrare la loro presenza nel posto in cui sono vissuti.”

     

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