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Estratto da www.ilgazzettino.it
ELLE - LIBRO DI ELLE MACPHERSON
«La mia vita sembrava perfetta a tutti. Da fuori sembrava che stessi facendo un ottimo lavoro, ma dentro di me stavo davvero lottando», è la confessione di una delle modelle più famose della storia della moda, Elle Macpherson, che a 25 anni era soprannominata The Body per la «perfezione» del suo corpo. La top model, che oggi ha 60 anni, lo ha rivelato nel nuovo libro autobiografico, Elle: Life, Lessons & Learning to Trust Yourself.
Immediatamente dopo la nascita del figlio più piccolo, Cy, oggi ventunenne, la famosa modella di Sports Illustrated Swimsuit si era fatta pendere dall’ossessione di bere. E da lì non ha più smesso. Dopo avere messo a dormire i suoi figli, Cy e Flynn, che allora erano bambini, Elle Macpherson iniziava a bere shottini di vodka.
Spesso si ubriacava fino a perdere i sensi. Era proprio per affrontare la maternità e il lavoro che, di sera, si rifugiava nella vodka per rilassarsi, tentando disperatamente di mantenere un’immagine impeccabile agli occhi del pubblico. «Dovevo essere organizzata, perché bevevo e non volevo che nessuno lo sapesse», spiega.
«Quindi mi assicuravo che la casa fosse sempre in ordine, che io apparissi al meglio e che i miei figli fossero perfetti». All’epoca, stava con il finanziere francese Arpad «Arki» Busson, spesso assente per lavoro. E lei si sentiva in difficoltà, soprattutto perché Flynn era spesso malato e veniva spesso ricoverato in ospedale.
[…] «Mi piaceva passare il tempo con Arki e volevo dimostrargli che potevo essere la sua compagna nella vita mondana e negli affari, oltre che la madre dei suoi figli. Uscivo, bevevo, facevo festa e mi ammalavo di nuovo. Era un circolo vizioso terribile».[...]
«Parlavo con qualcuno e poi dimenticavo quello che stavo dicendo. Mi guardavano perplessi, aspettando che continuassi. Spesso bevevo dopo aver messo a letto i miei figli. Mi sedevo da sola e bevevo shottini di vodka, poi scrivevo liste di cose da fare e lettere alla mia famiglia. Sbrigavo le faccende domestiche, ascoltavo musica fino alle 23 circa, poi andavo a letto e crollavo».
La mattina seguente si alzava, andava a correre e beveva solo un caffè a colazione. «Mi infilavo le dita in gola e mi assicuravo di vomitare tre volte prima di andare a dormire. Dovevano essere sempre tre volte». Tra i primi a suggerirle di disintossicarsi c’erano i suoi naturopati. Prima di accettare di entrare in una clinica, però, volle trascorrere l’estate a Ibiza con la famiglia. All’epoca, suo figlio più piccolo aveva solo sei mesi e il maggiore cinque anni e mezzo.
Elle Macpherson riuscì a non bere per le prime settimane, ma tutto crollò quando uscì con Arki e ai suoi amici per una serata in un club. Decise di aprire una bottiglia di vodka, ma non riuscendo a stapparla, ruppe il tappo di vetro. «Versai in fretta uno shot che poteva contenere frammenti di vetro. E lo bevvi. Ricordo di aver pensato: “Adoro questa sensazione. Mi era mancata così tanto”».
[…]«Ho smesso di bere nel 2003 perché sentivo di non riuscire a essere pienamente presente nella mia vita, e quello è stato un trampolino per conoscermi meglio. […]».
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