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    TOTI NON È PIÙ TUO - L'EX ORSACCHIOTTO DEL BANANA SI OPPONE ALLA SUA CANDIDATURA: ''DEVE LASCIARE CHE IL PARTITO DIVENTI MAGGIORENNE, E PROTEGGERE LA SUA FIGURA DI STATISTA''. IL RITORNO IN CAMPO DI SILVIO, SPINTO DAL NUOVO ''FAVORITO'' GIORGIO MULÈ, SI SCONTRA COL PIANO DI TOTI DI CONSEGNARE FORZA ITALIA TRA LE GRINFIE DI SALVINI…


     
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    Salvatore Dama per “Libero quotidiano

     

    i coniugi letta silvio berlusconi stefania craxi e giovanni toti i coniugi letta silvio berlusconi stefania craxi e giovanni toti

    La candidatura di Silvio Berlusconi alle elezioni europee? In Forza Italia c' è chi non è d' accordo: Giovanni Toti. E non è la prima volta che il governatore della Liguria dissente dalle scelte del capo. «Personalmente consiglierei a Berlusconi di non candidarsi», dice l' ormai ex deputato europeo, andando controcorrente rispetto a tutta la classe dirigente forzista che - Antonio Tajani in testa - ha fatto pressing sull' ex premier perché si rendesse disponibile a guidare le liste di Forza Italia.

     

    In una intervista all' Adnkronos Toti invita il Cavaliere, «vero statista», a fare una sorta di passo di lato, a ritagliarsi un ruolo da kingmaker nel futuro scenario politico, che vede la Lega sempre più forza egemone. «Berlusconi», dice Toti, «ha fatto tante battaglie e le ha combattute con grande onore e successo. Oggi, però, Fi non è nelle condizioni ottimali per questa corsa, molto probabilmente arriverà molto sotto la Lega».

     

    ACCUSA AI COLONNELLI

    Paolo Romani Renato Brunetta Matteo Salvini Giovanni Toti foto Lapresse Paolo Romani Renato Brunetta Matteo Salvini Giovanni Toti foto Lapresse

    Toti accusa i colonnelli di Forza Italia. La loro, dice, è una «sciatteria snob» di fronte alla necessità di cambiamento. «Chiunque pensi a un Berlusconi pensionato, è fuori dalla realtà, ma ritengo anche che debba lasciare che il suo partito, in qualche modo, diventi maggiorenne e debba al contempo proteggere la sua figura, che è patrimonio di tutti, è lo statista che ha governato più a lungo in questo Paese». E sulla casa dei sovranisti a cui sta lavorando la Meloni: anche con il Carroccio al 30%, secondo quanto riportano gli ultimi sondaggi «c' è sicuramente spazio per un' altra formazione di centrodestra».

    silvio berlusconi borsalino giovanni toti 3 silvio berlusconi borsalino giovanni toti 3

     

    Berlusconi però, prima di scendere in campo alle Europee, ha un altro conto da saldare. Quello con il M5S. Che, all' atto della formazione del governo gialloverde, non lo volle in maggioranza. Ora la nuova missione berlusconiana è quella di lavorare ai fianchi il Movimento. Martedì sera, durante la cena natalizia con i deputati azzurri, ha fatto un po' di previsioni sulla tenuta della coalizione al Senato. Ci mancano otto voti a Palazzo Madama, ha confessato Silvio ai suoi, e poi siamo pronti a ribaltare i numeri di questa maggioranza. Presto, ha detto, Forza Italia sarà al governo. Potrebbe succedere già a gennaio.

    mule e Berlusconi mule e Berlusconi

     

    LE BARZELLETTE

    È l' operazione "scoiattolo", così l' ha battezzata il Cav. E non è una trama di Palazzo, ma un' operazione di democrazia. I Cinquestelle sono «una malattia» che ha colpito gli italiani. Tutti i dittatori, da Hitler a Fidel Castro, sono venuti fuori dal voto popolare. Poi però si è visto come è andata a finire.

     

    TOTI RIXI SALVINI TOTI RIXI SALVINI

    Martedì sera Berlusconi si è seduto accanto all' ex grillino Dall' Osso, passato in una notte dal Movimento 5 Stelle a Forza Italia. Silvio lo considera una specie di eroe, un pioniere. E lo ha rallegrato durante la serata raccontando una serie di barzellette delle sue. Ma il Cav, al di là delle battute, ha confessato di essere molto preoccupato.

     

    Teme - come riferisce l' Agi - che a gennaio possa partire una aggressione dei pentastellati sul tema dei tetti pubblicitari. Quelli imposti alla Rai, che incassa il canone, e che permettono a Mediaset di avere una posizione importante sul mercato della raccolta degli spot. D' altronde il presidente della Camera lo ha detto chiaro e tondo: «Il conflitto di interessi resta una priorità del governo...».

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