Francesco Grignetti per “la Stampa”
Abdel Hakim Belhadj1
La faglia che divide l' Arabia Saudita dal Qatar parte dalla lontana penisola arabica, ma arriva fino a casa nostra, passando per la Libia. Le moschee in Italia, ad esempio, sono grossomodo raggruppabili tra quelle finanziate da Doha e quelle foraggiate da Riad. Le prime sono anche, guardacaso, quelle che si riconoscono nell' Ucoii, ovvero l' associazione islamica in Italia che si rifà ai Fratelli Musulmani. E non meraviglia che il fondo caritatevole del Qatar, che aveva stanziato 25 milioni di dollari per i luoghi di culto musulmani in Italia, sia ora nella lista nera dell' Arabia Saudita.
Ramadan Abedi
I sauditi hanno stilato un elenco di 59 «estremisti o terroristi» protetti dal Qatar.
Uno ci tocca da vicino perché è il presidente del partito libico al Watan, Abdel Hakim Belhadj, molto coinvolto nei giochi di potere a Tripoli.
Oggi Belhadj indossa il doppiopetto del politico, ma negli Anni Novanta è stato a capo del Gruppo libico combattente, una formazione jihadista, dopo un passaggio in Afghanistan a battersi contro l' invasione sovietica. Con lui nel Gruppo libico combattente c' era Ramadan Abedi, papà di Salman, il giovane terrorista che il 13 giugno ha insanguinato il concerto di Manchester con un attentato suicida.
Ramadan Abedi e figli
Ebbene, anche Belhadj, come Abedi, a un certo punto è scappato dalla Libia, inseguito dalla polizia politica del Colonnello. È vissuto in Gran Bretagna. Poi è tornato in Afghanistan, al fianco dei taleban, e lì avrebbe avuto contatti diretti con Al Qaeda.
La sua militanza islamista s' interrompe bruscamente nel 2004 quando lo arrestano all' aeroporto di Kuala Lumpur, in Malesia (e per quell' arresto farà causa al governo di Sua Maestà, accusando i servizi segreti inglesi di averlo venduto agli americani) e finisce nelle mani della Cia. Gli 007 americani lo riconsegnano poi a Gheddafi e Belhadj trascorrerà sei anni in una prigione libica, finché nel 2010 non viene liberato su ordine di Saif Gheddafi, il figlio del rais.
Abdel Hakim Belhadj
Anche in quell' occasione c' entra il Qatar, che media per la liberazione di Belhadj e di altre centinaia di prigionieri politici. Quella liberazione, comunque, non porterà bene ai Gheddafi, perché un anno dopo stanno tutti sulle barricate: Belhadj, Abedi senior e anche Abedi jr. E ci si interroga, di qua e di là del Mediterraneo, sul vero ruolo degli Abedi (anche di Belhadj?) nell' attentato di Manchester.
Wagdi Ghoneim
Nell' elenco saudita c' è anche il predicatore Wagdi Ghoneim, egiziano, esule in Qatar. Qualche anno fa è stato il protagonista di un tour in quattro moschee del Nord Italia. Una sua predica a Verona fece scalpore: «Se la moglie sbaglia - affermò - è normale punirla». Un fedele uscì e a casa picchiò a sangue la moglie. Si scoprì in seguito che la poveretta era segregata da 7 anni.
Wagdi Ghoneim1
Ghoneim si è speso fino all' ultimo per il presidente Morsi. Nel 2012 era in Tunisia ad infiammare le folle contro l' ala laica della rivoluzione. Ultimamente ha scoperto che i suoi videosermoni possono viaggiare facilmente via Internet.