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    DOPO GLI SCAZZI MELONI-MACRON, TRA FRANCIA E ITALIA È TORNATA L’INTESA SU QUASI TUTTO: LA RIFORMA DEL PATTO DI STABILITÀ, GLI AIUTI DI STATO, LA COOPERAZIONE INDUSTRIALE E PURE IL PIANO DI SUSSIDI EUROPEO – IL MINISTRO DELL’ECONOMIA FRANCESE, BRUNO LE MAIRE, IN VISITA A ROMA HA INCONTRATO GIORGETTI E URSO E, ANCHE GRAZIE AL LAVORO DIPLOMATICO DEL QUIRINALE, LE TENSIONI TRA IL GOVERNO ITALIANO E QUELLO FRANCESE, DOPO IL CASO DELLA NAVE OCEAN VIKING, SEMBRANO ARCHIVIATE…


     
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    Estratto dell’articolo di Alessandro Barbera per “la Stampa”

     

    MACRON E GIORGIA MELONI MACRON E GIORGIA MELONI

    Dimenticate i gelidi sorrisi del primo incontro romano fra Meloni e Macron e il duro scambio di accuse dopo il caso della nave Ocean Viking. «Solo scaramucce. Sulle cose importanti il dialogo non si è mai fermato», dice ora Bruno Le Maire. La visita di ieri a Roma del ministro dell’economia francese ha resettato i rapporti diplomatici e dato sostanza al Trattato del Quirinale firmato dal governo di Mario Draghi.

     

    C'è intesa su quasi tutto: riforma del patto di stabilità, della disciplina degli aiuti di Stato, cooperazione industriale, una risposta comune al piano di sussidi americani, perfino sul rilancio della ricerca nel nucleare.

     

    ULTIMO TANGO A PARIGI - MACRON E MELONI BY CARLI ULTIMO TANGO A PARIGI - MACRON E MELONI BY CARLI

    Il francese ha visto prima il collega Giancarlo Giorgetti, poi il ministro delle imprese Adolfo Urso. Con quest'ultimo ha firmato un piano d'azione in diciassette punti. L'incipit è fin troppo ottimista: «Noi, Italia e Francia, cooperiamo assieme per un'Europa più verde, più coesa e sovrana».

     

    Quest'ultimo un concetto ripetuto più volte nel documento: rinnovabili, spazio, sfruttamento delle materie prime. I due governi restano divisi solo su un punto: il regolamento europeo sulle emissioni delle auto che dal 2035 vieterà l'uso di motori a benzina e diesel. […] Fatta, dunque, salva la questione dell'auto, le lancette dei rapporti economici fra Italia e Francia sono tornate a Mario Draghi. Senza lasciare troppe tracce, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha lavorato a lungo perché accadesse nella convinzione che senza l'asse con Parigi l'Italia non ha chance al tavolo dei Ventisette.

    BRUNO LE MAIRE ADOLFO URSO BRUNO LE MAIRE ADOLFO URSO

     

    La riforma del patto di Stabilità, ad esempio: «L'inflazione è il problema di tutti e non credo si possa risolvere soltanto con una politica restrittiva dei tassi di interesse», dice Giorgetti. Parigi condivide lo stesso timore, ovvero la linea di lotta dura all'aumento dei prezzi, su cui insiste la Germania, finisca per mandare l'Ue in recessione.

     

    BRUNO LE MAIRE ADOLFO URSO 1 BRUNO LE MAIRE ADOLFO URSO 1

    La novità più importante di ieri è comunque il documento sulla politica industriale. C'è la volontà comune di chiedere a Bruxelles di dare una risposta all'Inflation Reduction Act, definizione volutamente fuorviante di un gigantesco piano di sussidi all'industria americana, e molto simile a un atto di concorrenza sleale fra continenti.

    BRUNO LE MAIRE GIANCARLO GIORGETTI BRUNO LE MAIRE GIANCARLO GIORGETTI

     

    C'è l'accordo a rivedere le norme sugli aiuti di Stato, che però rischiano di avvantaggiare chi ha i conti nazionali in ordine (la Germania e i Paesi nordici) e penalizzare quelli con meno spazio per il deficit, come Italia e Francia. […]

     

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