DAGONEWS
gwyneth paltrow
Facciamo prima a dire quelle che Harvey Weinstein NON ha molestato: dopo che il New Yorker ha pubblicato la sua mega-inchiestona (ah, la lentezza del settimanale) con Ronan Farrow che raccoglie le rivelazioni di Asia Argento, Rosanna Arquette e Mira Sorvino, il New York Times rilancia con due big star come Gwyneth Paltrow e Angelina Jolie, dopo aver già messo nero su bianco le esperienze di Ashley Judd e Rose McGowan.
angelina jolie playing by heart
La cosa clamorosa non sono i nomi, ma i cognomi: le ultime a denunciare non sono quattro scappate di casa, ma fanno parte di importantissime famiglie del mondo del cinema. Mica ragazzette del Kentucky in cerca di fortuna a Hollywood, ma le figlie dell’attore Jon Voight (Angelina), del regista Bruce Paltrow e della attrice Blythe Danner (Gwyneth), del mitico regista e produttore Dario Argento (Asia).
brad pitt gwyneth paltrow
Per l’albero genealogico di Rosanne Arquette ci vorrebbero 10 pagine. Il nonno Cliff, il padre Lewis, la madre Brenda, i fratelli Patricia, Alexis, Richmond, David: tutti attori di un certo successo. L’ex marito James Howard ha composto oltre 100 colonne sonore di film e ricevuto decine di premi.
Molte di loro avevano già avuto ruoli importanti quando Weinstein ha fatto le sue avances. Il che mostra plasticamente il potere assoluto e il senso di impunità del produttore laido: neanche l’aristocrazia di Hollywood poteva permettersi di dire no ai suoi “massaggi”.
asia argento harvey weinstein
Racconta la Paltrow al Times: “Avevo 22 anni e Weinstein mi aveva scelto come protagonista per Emma, tratto dal romanzo di Jane Austen. Prima dell’inizio delle riprese, mi convocò nella sua (ormai famigerata) suite del Peninsula Beverly Hills hotel. Mi ha messo le mani addosso, ha suggerito di andare in camera da letto per ‘dei massaggi’. Ero una ragazzina, avevo appena firmato un contrattone, ero pietrificata”.
Ha rifiutato, dice, e si è confidata con Brad Pitt, il suo fidanzato dell’epoca. Brad affrontò a brutto muso Weinstein, ma l’unico risultato che ottenne furono le minacce di Weinstein all’attrice: “Non dire a nessuno di quello che è successo tra noi”. “Pensavo che mi avrebbe licenziata”.
rosanna arquette
Certo, non ha disdegnato il supporto di Weinstein quando nel 1999 l’ha traghettata all’Oscar per il (non) capolavoro Shakespeare in love.
Cosa che invece avrebbe fatto la Jolie: “Mentre promuovevamo Playing by Heart provò a molestarmi in una stanza d’albergo. Ho avuto una cattiva esperienza con lui e da allora ho scelto di non lavorarci più, consigliando gli altri di fare altrettanto. Questo comportamento è inaccettabile”.
Alla lista si aggiunge l’attrice francese Judith Godrèche, che nel 1996quando aveva 24 anni ed era già una star in Francia, ricevette il “trattamento Weinstein”: massaggi nella camera d’albergo, per poi passare ad altro. “Si spinse su di me e iniziò a togliermi il maglione”. Scappò dalla stanza, e nei giorni successivi chiese consiglio alle donne che lavoravano alla Miramax, che le dissero di non rivelare nulla, per non danneggiare l’uscita del film di cui era protagonista, Ridicule.
judith godreche
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