marco travaglio giovanni minoli

“MINOLI, MILLE REINCARNAZIONI E UN SOLO, COERENTE MOTTO: ‘SE SERVO, CI SONO’...” - TRAVAGLIO SI CUCINA GIOVANNI MINOLI PER L’ENNESIMA AUTOCANDIDATURA, STAVOLTA AL CDA RAI: “SOSTIENE CHE IN RAI NON REGNA “LA PROFESSIONALITÀ”, MA “L’APPARTENENZA”. E LUI L’HA SCOPERTO ADESSO. NON NEL 1987, QUANDO FACEVA GLI SPOT ELETTORALI A CRAXI COL GAROFANO ROSSO ALL’OCCHIELLO. O QUANDO DA CRAXIANO SI SCOPRÌ MARTELLIANO, BERLUSCONIANO, VELTRONIANO, PRODIANO, MONTIANO, RENZIANO E SOVRANISTA. O QUANDO LA RAI GLI REGALÒ I DIRITTI DI 3 MILA ORE DE LA STORIA SIAMO NOI, POI GLIELI RICOMPRÒ ALLA MODICA CIFRA DI 1 MILIONE E ORA RIMANDA IN ONDA IL SUCCULENTO PROGRAMMA…” - VIDEO

 

Estratto dell’articolo di Marco Travaglio per il “Fatto quotidiano”

 

MARCO TRAVAGLIO A OTTO E MEZZO

[…] a ogni giro di nomine Rai arriva, puntuale come le tasse, la “candidatura Minoli”. Per non dire che l’unico a volere Giovanni Minoli è Minoli Giovanni, i gazzettieri fanno i vaghi: “spunta”, “avanza”, “se ne parla”. […] stavolta lui fa il prezioso: siccome nessuno gli ha chiesto niente, dice che se qualcuno gli chiede qualcosa “allo stato attuale non ci sono le condizioni”: “I poteri sono ben pochi, servono deleghe ad hoc”.

 

silvio berlusconi intervistato da giovanni minoli nel 1994

Quindi bene così: nessuno lo vuole, lui non vuole, saluti e baci. Invece no: “Mi sono candidato a consigliere di amministrazione perché ritengo di avere la necessaria esperienza”. È in pensione da 15 anni, ma – tomo tomo cacchio cacchio – “ho attraversato i generi” con Un posto al sole.

 

[…] Purtroppo in Rai non regna “la professionalità”, ma “l’appartenenza”. E lui l’ha scoperto adesso. Non nel 1987, quando faceva gli spot elettorali a Craxi col garofano rosso all’occhiello.

 

BETTINO CRAXI E GIOVANNI MINOLI

O quando gli scriveva con la saliva al posto dell’inchiostro: “Caro Bettino… in 10 anni ho prodotto molti dei programmi di Rai2 che hanno avuto più successo… Per questo ritengo che avrei potuto essere considerato un interlocutore nel momento dell’ennesima difficilissima scelta circa il destino della Rete 2... Non sono mai stato capace di spendere tempo nelle manovre di corridoio... Capirai lo sfogo ma anche l’amarezza di chi si sente a posto con la coscienza professionale e la lealtà politica, ma sempre scavalcato dai pregiudizi, dalle informazioni incomplete, tendenziose e forse cattive... Se servo, ci sono”.

 

giovanni minoli

O quando da craxiano si scoprì martelliano, berlusconiano, veltroniano, prodiano, montiano, renziano e sovranista (“se sovranismo significa tornare a produrre programmi in azienda, non mi dispiace”). O quando la Rai gli regalò i diritti di 3 mila ore de La storia siamo noi, poi glieli ricomprò alla modica cifra di 1 milione e ora rimanda in onda il succulento programma.

 

O quando lui passò a Radio 24 e a La7, dove lanciò un’epica intervista con queste parole: “Continuiamo il viaggio tra le donne top manager d’Italia. Siamo andati a incontrare la presidente della Lux, che da 25 anni sforna in continuazione successi d’ascolti per la tv. Lei è Matilde Bernabei!”. Cioè sua moglie, ma lui si scordò di precisarlo. Mille reincarnazioni e un solo, coerente motto: “Se servo, ci sono”. E la serva serve sempre..

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