Premier Libia, importante supporto Italia sui migranti
L ARRIVO DEL PREMIER LIBICO DBEIBEH A ROMA
(ANSA) - ROMA, 31 MAG - "Il supporto che l'Italia fornisce in Ue" sull'immigrazione "è molto importante e lo abbiamo ribadito nei diversi incontri avuti al livello italiano ed europeo". Lo ha detto il premier libico Abdulhamid Al Dabaiba, intervenendo al il business forum italo-libico alla Farnesina. (ANSA).
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Premier Libia,Italia partner migliore per la ricostruzione
(ANSA) - ROMA, 31 MAG - L'Italia e la Libia "al livello storico hanno sempre cooperato, l'Eni è tra i nostri partner più grandi per il petrolio" ma anche in materia di infrastrutture il rapporto con l'Italia "è molto forte e ci dispiace che lo scambio commerciale si sia abbassato, il nostro obiettivo è incrementarlo.
Dobbiamo ricostruire scuole, ospedali, infrastrutture, vogliamo tornare alla produzione di 3-4 milioni di barili al giorno e rilanciare i settori dell'economia. E il miglior partner siete voi". Lo ha detto il premier libico Abdulhamid Al Dabaiba, intervenendo al il business forum italo-libico alla Farnesina.
LUIGI DI MAIO IN LIBIA
Premier Libia ringrazia Di Maio e l'Italia per la cooperazione
(ANSA) - ROMA, 31 MAG - Il premier libico Dabaiba ha ringraziato il ministro degli Esteri Luigi Di Maio e l'Italia "per la costante cooperazione che rispecchia il livello dei rapporti tra i due Paesi" intervenendo al business forum italo-libico alla Farnesina. Il premier ha quindi parlato del carattere "economico" della visita, sottolineando che "l'obiettivo è arrivare a stilare programmi economici e tecnologici. Faremo tutto il possibile perché questi programmi diventino realtà".
Premier Libia, riaprire spazio aereo con l'Italia
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(ANSA) - ROMA, 31 MAG - "Vogliamo riaprire lo spazio aereo ripristinando il traffico aereo fra i nostri Paesi". Lo ha detto il premier libico Abdulhamid Al Dabaiba, intervenendo al business forum italo-libico alla Farnesina e ribadendo il ruolo centrale dell'Italia nella ricostruzione del Paese.
Di Maio, l'Italia non ha mai abbandonato la Libia
(ANSA) - ROMA, 31 MAG - "L'Italia non ha mai abbandonato la Libia e l'ambasciata ha sempre continuato ad operare anche nei momenti più difficili". Lo ha assicurato il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, aprendo la plenaria del business forum italo-libico alla Farnesina. "Ora siamo impegnati a rafforzare ulteriormente la presenza istituzionale italiana in Libia, attraverso l'imminente riattivazione del consolato generale a Bengasi e l'apertura di un consolato onorario a Sebha, in Fezzan. Nei prossimi mesi, inoltre, rafforzeremo anche la nostra presenza a Tripoli, con un desk promozionale per le imprese italiane e un addetto culturale presso la nostra ambasciata", ha aggiunto Di Maio.
mario draghi in libia
"Tra Italia e Libia esiste una lunga collaborazione, profonda e proficua - ha proseguito Di Maio - anche e soprattutto sul piano economico e industriale. Anche nel 2020, a dispetto dell'emergenza pandemica, l'Italia è stata il primo cliente della Libia e il suo primo fornitore europeo. Il nostro interscambio ha superato i 2 miliardi e mezzo di euro e contiamo di riportarlo ai ben più alti livelli precedenti alla fase di instabilità politica. Ricordo che nel 2012 i nostri scambi commerciali hanno raggiunto la cifra record di 15 miliardi di euro".
abdul hamid mohammed dbeibah
Il ministro ha ricordato che "già negli scorsi anni la nostra collaborazione si era arricchita di importanti momenti di confronto tra gli operatori dei due Paesi. Il Forum Economico Italo-Libico di Agrigento, nel 2018, ha riaffermato la nostra determinazione a collaborare nell'ambito di un partenariato economico strutturato e moderno, incentrato su settori strategici e su un'efficace collaborazione pubblico-privato".
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"Proprio per rilanciare al massimo la cooperazione economica con la Libia - ha proseguito - abbiamo istituito la Commissione Economica Congiunta Italo-Libica (CECIL), che si è riunita la prima volta e che convocheremo nuovamente a breve. Questo strumento ci ha permesso di riunire in un unico forum la discussione di numerosi dossier economici di interesse comune. La missione a Roma della Ministra degli Esteri Najla al-Mangush, lo scorso 22 aprile, ci ha consentito di porre le basi per un partenariato privilegiato. Abbiamo potuto verificare lo stato dell'arte della nostra collaborazione nei diversi settori, effettuando anche una ricognizione complessiva dei formati di collaborazione bilaterale attivi".
mario draghi in libia
DRAGHI INVERTE LA ROTTA VERTICE COL PREMIER LIBICO PER FERMARE GLI SBARCHI
Massimiliano Scafi per “il Giornale”
E poi, sì, anche la Libia. Non c' è solo il Recovery nell' agenda del governo, non basta superare il Covid per far ripartire il Paese. Ecco infatti che arriva a Roma il premier Abdelhamid Dabaiban perché quello di Tripoli, dicono a Palazzo Chigi, «è un dossier importantissimo», decisivo per il rilancio internazionale dell' Italia e, soprattutto, per l' immigrazione.
traffico migranti libia 4
Questione bollente, scivolosa, dai pesanti risvolti interni, che Mario Draghi affronta con serenità. «Sono convinto che si possa trovare una soluzione». Come? Scordiamoci il pugno duro e i blocchi marittimi, ma pure le porte spalancate, lasciamo da parte gli eccessi di populismo e di buonismo.
L' obbiettivo «realistico» è una «politica coordinata» a livello europeo per tamponare la crescente influenza turca e un partenariato a guida italiana, che ha già il via libera di Washington. Salviamo i naufraghi, ma insomma, il problema va risolto. E l' Unione Europea si dia fare non soltanto «a parole», come ha spiegato giorni fa Supermario a Bruxelles.
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Draghi è volato a Tripoli all' inizio di aprile. Visita simbolica, la prima all' estero da presidente del Consiglio, e anche piuttosto concreta. Poi l' altra settimana il lungo faccia a faccia con Emmanuel Macron che ha segnato forse una svolta nello schieramento in campo: a quanto pare dopo anni Roma e Parigi, da sempre contrapposte nella difesa dei rispettivi interessi economici, stavolta staranno dalla stessa parte, con il governo riconosciuto dall' Onu.
Mario Draghi e Abdul Hamid Mohammed Dbeibeh
Venerdì Luigi Di Maio è così potuto andare a Tripoli per consegnare la chiave per riportare la Libia vicino all' Europa, la possibilità di entrare nel programmi di partnenariato della Ue, accompagnati da una notevole leva finanziaria. Soldi dell' Unione e sostegno al governo di transizione in cambio di un più efficace controllo degli imbarchi. La novità sta nel fatto che la proposta è europea e che l' Italia farà da cerniera.
sbarco migranti lampedusa
L' idea di fondo è di stringere un accordo quadro sulle migrazioni simile a quello con la Turchia sulla rotta est. E questo sarà oggi il tema di fondo del colloquio tra Draghi e Dabaiban, insieme agli aiuti, alla ricerca della pace definitiva, alla stabilizzazione e alla ricostruzione del paese. Dopo anni di confusione totale e di sostanziale abbandono delle posizioni, Roma cerca quindi di rientrare in gioco e di riprendere la sua naturale centralità nell' area.
Mario Draghi e Abdul Hamid Mohammed Dbeibeh
Tema cruciale perché, al di là delle questioni geopolitiche ed economiche internazionali, ce n' è un' altra molto più terra terra, di banale politica interna. Con il bel tempo sono ripresi gli sbarchi a Lampedusa e sulla costa della Sicilia e si è riaccesa la polemica sui confini di burro italiani. Nei giorni scorsi Luciana Lamorgese ha ricevuto al Viminale i rappresentanti delle Ong, tra cui Open Arms, rilanciando l' ipotesi di aprire nuovi corridoi umanitari. Immediata la replica di Matteo Salvini.
Abdul Hamid Dbeibeh
«Prima le felpe di Letta, ora questi colloqui dal ministro dell' Interno. Lamorgese è al governo in Italia o in Spagna?». Draghi finora ha lasciato che i partiti della coalizione litigassero praticamente su tutto purché non disturbassero il manovratore. Battaglie vere o di bandiera, dallo ius soli alla legge Zan, dalla flat tax alla diatriba sulle riaperture: li ha fatti sfogare, tanto ha deciso sempre lui.
Ma ora che arrivano altri provvedimenti impegnativi per il Piano di ripresa, di un altro fronte bollente e destabilizzante come l' immigrazione a Palazzo Chigi non se ne sentiva alcun bisogno.
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