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    LA GALLINA DALLE UOVE D’ORO? UN FARMACO CHE FACCIA DIMAGRIRE – MENTRE LA LORENZIN VIETA AI FARMACISTI I MIX GALENICI DI MOLECOLE REGISTRATE PER ALTRE PATOLOGIE, LE AUTORITÀ EUROPEE DANNO IL VIA LIBERA A DUE MEDICINE CHE PRIMA O POI DOVRANNO SBARCARE ANCHE DA NOI


     
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    Elisa Manacorda e Daniela Minerva per “la Repubblica - Salute”

     

    Con una noterella d’agosto, è stata il ministro Beatrice Lorenzin ad aprire le danze d’autunno. Sul palcoscenico che promette di essere il business più ricco della medicina. Promette, però, perché, a oggi, farmaci efficaci e capaci di aiutare chi vuole perdere peso di fatto non ce ne sono. La maggior parte delle persone che devono dimagrire, accanto all’inevitabile connubio dieta- esercizio fisico, si aiutano con pochi prodotti a disposizione.

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    Tra questi una serie di combinazioni preparate dal farmacista con molecole registrate ed efficaci per altre patologie (il buproprione per smettere di fumare, la metformina antidiabetica…). E qui entra in gioco il blitz agostano del ministro che, su indicazione dell’Aifa (Agenzia italiana del farmaco), ha vietato ai farmacisti di mettere insieme, seppur in diverse combinazioni, metformina, fluoxetina, buproprione, topiramato, triac, clorazepato, furosemide, ovvero tutte le molecole che possono dare una mano nel gravoso compito. Troppi rischi, dice Lorenzin. Troppi abusi e fai da te. Quindi: basta.

     

    Chi vuole dimagrire, a oggi, deve giocarsi tutto con alimentazione e esercizio aerobico. I medici prescrittori di galenici preparano un ricorso, azione che li rimetta in gioco, ma, soprattutto, è Big Pharma a entrare in scena. Perché qualche mese fa l’Ema (l’ente regolatorio europeo) ha dato il via libera a due medicine che presto o tardi (a seconda dei tempi dell’Aifa) dovranno arrivare anche in Italia: il liraglutide 3 mg (sviluppato da Novo Nordisk), e l’associazione di naltrexone e bupropione. Entrambi sono destinati a persone in sovrappeso di parecchio (Bmi tra 27 e 30 o superiore) e che soffrono di complicazioni legate al peso, come il diabete di tipo 2, il colesterolo alto o l’ipertensione.

     

    yogita, harsh e anisha yogita, harsh e anisha

    Più nel dettaglio: il liraglutide ha a che fare con un ormone (l’incretina, del quale è un analogo) secreto dopo i pasti a livello gastrointestinale, che rallenta lo svuotamento gastrico e dunque diminuisce l’appetito. Non male, si dirà, ma le Linee guida americane avvertono che costa molto (troppo) e che deve essere iniettato.

     

    La combinazione di naltrexone e bupropione – uno dei farmaci oggetto dell’azione ministeriale - agisce sulle aree del cervello responsabili del controllo della fame e del dispendio energetico, e dei percorsi di ricompensa associati al cibo. L’ha sviluppata la californiana Orexigen e sembra funzionare, anche se le stesse autorità regolatorie sot- tolineano che non si può ancora sapere quali saranno gli effetti sul cuore a lungo termine.

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    «Alla ricerca della pillola perfetta, siamo stati a lungo privi di armi. Tuttavia, se l’obesità è una malattia, come lo è per esempio il cancro, dobbiamo ripensare al rapporto costi/benefici. La chemioterapia ha effetti collaterali, ma non per questo, se è necessaria, decidiamo di farne a meno», commenta Michele Carruba, direttore del centro studi e ricerche sull’obesità dell’Università di Milano.

     

    E questo è davvero il nocciolo della questione. Fino a oggi ci hanno detto che non esistono scorciatoie. Che la via per il peso forma è fatta di poche calorie, molta verdura e molta ginnastica. E di certo è così. Ma non basta. Perché, spiegano gli esperti, il sovrappeso è una malattia pericolosa, e come tale va trattata, con tutti gli strumenti che la ricerca mette a disposizione: anche i farmaci. Lo scrive nero su bianco il gruppo guidato da Christopher Ochner della Icahn School of Medicine della Mount Sinai di New York, su “The Lancet Diabetes & Endocrinology”.

     

    campo per obesi a pechino campo per obesi a pechino

    Secondo Ochner, siamo davanti a una malattia cronica che non può essere trattata solo con dieta e camminate. A oggi l’assenza di una terapia efficace ha causato patologie serie, dal diabete alle cardiovascolari a quelle osteoarticolari. Spesso con esisto infausto: la morte prematura di milioni di individui ogni anno (57 mila solo in Italia, con 4,5 miliardi di euro spesi ogni anno dal nostro Sistema Sanitario Nazionale in costi diretti e altrettanti in termini di perdita di produttività o assenteismo). E le aziende farmaceutiche sanno che chi riesce a mettere le mani sopra avrà trovato ben più di una gallina dalle uova d’oro.

    Santiago Mendoz il bimbo piu obeso della Colombia Santiago Mendoz il bimbo piu obeso della Colombia

     

    Ma l’impresa è complicata perché siamo davanti a una malattia dovuta a più cause, che per giunta non sono affatto chiare: c’è di mezzo lo stile di vita, ma anche la genetica, il ruolo dei ritmi circadiani , quello che accade sin dentro l’utero materno. Quello che oggi si sa, però, è che perdere peso non è solo una questione di buona volontà. Ingrassare è infatti di un circolo vizioso innescato da una prima disattenzione – qualche chilo di in più – dalla quale è però difficilissimo tornare indietro. Perché innesca una cascata di eventi molecolari che coinvolgono le cellule adipose, gli ormoni e le sostanze che favoriscono l’infiammazione.

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    Tanto che, continua Carruba: «Ordinare a un obeso di perdere peso equivale a chiedere a un malato di Parkinson di non tremare. Inutile, e controproducente ».

     

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