Marco Bonarrigo per il “Corriere della Sera”
Nel dicembre 2022, due mesi dopo le denunce di Anna Basta e Nina Corradini sui presunti maltrattamenti subiti dalle Farfalle dell’Accademia di Desio, la ginnastica italiana è in subbuglio.
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Intercettato dai carabinieri su ordine della Procura di Monza, il presidente federale Gherardo Tecchi appare terrorizzato dalla possibile sfiducia del suo Consiglio che — alla luce dello scandalo e delle continue rivelazioni — vuole la rimozione dell’indagata Emanuela Maccarani, onnipotente direttrice del settore ritmica e delle farfalle. E confida le sue preoccupazioni direttamente al presidente del Coni.
«Devo parlare con alcuni consiglieri per vedere di spostare il tiro — dice Tecchi a Giovanni Malagò — perché all’ultima assemblea ho bloccato tutto: eravamo nove (consiglieri, ndr ) a due e i due eravamo io e il mio vice Peroni». Alla domanda di un sorpreso Malagò («Cioè gli altri tutti vogliono la testa di Manuela?»), Tecchi risponde con un deciso sì.
Emanuela Maccarani alle olimpiadi di parigi
Il numero uno della ginnastica continua a difendere l’allenatrice ma con molta meno convinzione. Pochi giorni prima, Tecchi, al telefono con Maccarani, le riferiva di aver saputo dal responsabile del gruppo sportivo Aeronautica che le atlete militari non potevano rilasciare interviste ma erano libere di postare sui social. «A questo punto — aveva detto Tecchi alla coach — facciamo un piano… per far rispondere le ragazze ... farle parlare tramite i social e poi veicoliamo tutto tramite l’Ansa … perché è ora di dare anche gli scappellotti».
Maccarani replicava: «Infatti le ragazze hanno già preparato una cosa che mi hanno fatto leggere, molto fatta bene anche…». Prima delle audizioni della procura sportiva, la direttrice tecnica aveva contattato più volte tutte le farfalle per coordinare le loro testimonianze anche davanti al Safeguarding, l’organo di tutela allestito a tempo di record dalla federazione per guadagnare credibilità.
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Avere il consenso di Malagò resta l’obiettivo principale di un Tecchi disperato. Come si evince da un’altra conversazione con il vice presidente federale Rosario Pitton: «Non possiamo andare contro Malagò, perché sennò passiamo i prossimi due anni in un bunker, altro che la guerra dell’Ucraina. E lui se la lega … se la lega al dito eh?».
In realtà, una soluzione onorevole a Tecchi la propone proprio Malagò, suggerendo l’autosospensione di Maccarani dalla Giunta Coni (dove la coach rappresenta tutti i tecnici dello sport italiano) come, spiega Malagò, «prima mossa che forse placa un po’ gli animi … poi rimane il problema dell’aspetto tecnico perché io, sono onesto, fino all’ultimo, fino a quando non c’è una certezza di colpevolezza, non capisco perché lei deve smettere di allenare».
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Maccarani resterà solo l’allenatrice delle Farfalle azzurre fino al termine del processo sportivo (ammonita), nell’ottobre 2023, per poi riprendere tutte le sue cariche e portare le Farfalle a Parigi. Il suo contratto scade a fine mese, il mandato del presidente Tecchi il prossimo marzo, la Procura Generale del Coni deve decidere se rifare o meno un processo sportivo a dir poco fragile.
Emanuela Maccarani con le farfalle alle olimpiadi di parigi giovanni malago foto mezzelani gmt41 giovanni malago foto mezzelani gmt36 emanuela maccarani
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