• Dagospia

    GIUSTIZIA CACIO E PEPE - UN 48ENNE ROMANO, CON PRECEDENTI, È STATO BECCATO DAI CARABINIERI CON 7 INVOLUCRI DI COCAINA, MA IL GIUDICE LO HA ASSOLTO: “IL FATTO NON È GRAVE” – L’UOMO, PROCESSATO PER DIRETTISSIMA, HA IMPIETOSITO LA CORTE: “MIA MOGLIE È MALATA E HO UN FIGLIO PICCOLO, L’HO FATTO PER SOLDI” – SABATO SCORSO, I MILITARI LO HANNO FERMATO MENTRE ERA IN AUTO, E C'ERA UN PARTICOLARE CHE NON LI CONVINCEVA: L'UOMO PARLAVA IN MANIERA STRANA, COME SE AVESSE QUALCOSA IN BOCCA. COSÌ, GLI HANNO CHIESTO DI APRIRLA E...


     
    Guarda la fotogallery (V.M. 18)

    Estratto dell’articolo di Federica Pozzi per “il Messaggero”

     

    cocaina 2 cocaina 2

    Un passato burrascoso, poi l'arresto nel 1994 per droga, la pena scontata, una nuova vita in Bahrein con la famiglia, la perdita del lavoro, il rientro in Italia, le gravi condizioni di salute della moglie e di nuovo la ricaduta in quella vita criminale. È la storia di Mario (nome di fantasia), romano di 48 anni, arrestato dai carabinieri di Roma Città Giardino sabato mentre era in possesso di sette involucri di cocaina.

     

    Processato ieri per direttissima, ha raccontato davanti al giudice che svolgeva l'attività di spaccio perché era disperato dopo il licenziamento e in attesa del sussidio di disoccupazione. Alla fine è stato assolto per la particolare tenuità del fatto.

     

    cocaina 3 cocaina 3

    Sabato, i militari stavano svolgendo un servizio perlustrativo e hanno fermato per alcuni controlli di routine l'uomo che da subito si è mostrato nervoso. I carabinieri hanno quindi deciso di controllare l'auto nella quale hanno trovato tre involucri di cocaina, sul poggia braccio della portiera. Ma c'era un altro particolare che non li convinceva, l'imputato parlava in maniera strana, come se avesse qualcosa in bocca. Così gli è stato chiesto di aprirla e lì c'erano gli altri quattro involucri di droga.

     

    Durante la perquisizione non sono state trovate altre dosi, ma 280 euro in contanti e nel telefono diverse chat che testimoniavano l'attività di spaccio. Mario è stato così arrestato e processato ieri.

     

    Durante l'udienza ha ammesso di aver commesso il reato di cui era accusato e ha anche spiegato le modalità con cui portava avanti la sua attività criminale: «Mi hanno mandato un messaggio su WhatsApp dicendo a chi dovevo consegnarla. Mi fanno trovare anche la macchina. Mi scrivono: la macchina si trova in questo punto». Quindi un'attività guidata nei minimi dettagli da terze persone. Per quanto riguarda l'auto sulla quale è stato fermato si trattava di un veicolo noleggiato.

    SPACCIATORI SPACCIATORI

     

    […] «L'ho fatto per esigenze economiche, mia moglie è malata e ho un figlio piccolo», ha spiegato durante il suo interrogatorio, dicendo di essere in attesa del sussidio di disoccupazione. La direttissima si era conclusa con la convalida dell'arresto ma senza applicazione di misure cautelari. L'imputato ha poi scelto il rito abbreviato ed è stato quindi subito processato. […]  «Mi auguro che lei riesca a trovare delle vie lecite per mantenere se stesso, la moglie malata e il figlio che deve andare a scuola».

    Guarda la fotogallery (V.M. 18)


    ultimi Dagoreport