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    IL CINEMA DEI GIUSTI - ANTO’ SO’ TUTTI BUONI A FFA I GAY A BERLINO!”, “SE HAI UN FIGLIO FROCIO È CHIARO CHE LO SAI!” - FINALMENTE UN PO’ DI POLITICAMENTE SCORRETTO NEL CINEMA ITALIANO E UNA SANA COMMEDIA GAY CON TINTE MUSICAL, MAGARI UN FILO PASTICCIATA MA SEMPRE DIVERTENTE QUESTO “PUOI BACIARE LO SPOSO” DI ALESSANDRO GENOVESI - VIDEO


     
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    Marco Giusti per Dagospia

     

    PUOI BACIARE LO SPOSO PUOI BACIARE LO SPOSO

    “Anto’ so’ tutti buoni a ffa i gay a Berlino!” – “Se hai un figlio frocio è chiaro che lo sai!” – Finalmente un po’ di politicamente scorretto nel cinema italiano, e una sana commedia gay con tinte musical magari un filo pasticciata, ma sempre divertente, anche perché gli attori, Diego Abatantuono soprattutto, sembrano non rispettare il copione e inserire battute dappertutto.

     

    PUOI BACIARE LO SPOSO PUOI BACIARE LO SPOSO

    Insomma ci siamo divertiti di fronte a questo Puoi baciare lo sposo, diretto con una certa grazia da Alessandro Genovesi, che lo ha scritto assieme a Giovanni Bognetti, prodotto da Maurizio Totti e tratto da una celebre commedia musicale di Broadway del 2003 che aveva ben altro titolo, “My Big Gay Italian Wedding”, scritta da Anthony J. Wilkinson, e ironizzava sulle famiglie cattoliche italiane di fronte a un matrimonio fra due uomini. Della commedia originale resta solo l’ossatura.

     

    La mamma di uno degli sposi, in questo caso Anna, Monica Guerritore, madre di Antonio, Cristiano Caccamo, accetta di mettere in piedi un clamoroso matrimonio per il figlio a patto che venga anche la madre dell’altro sposo, cioè la napoletana Vincenza, Rosaria D’Urso, mamma di Paolo, Salvatore Esposito. Non solo.

     

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    C’è pure un ex-boyfriend di Antonio che si mette in mezzo. Nella versione italiana tutto si sposta da New York a Civita di Bagnoreggio, dove vivono i genitori di Antonio, l’ex-boyfriend diventa una ex-fidanzata, Beatrice Arnero, e si dà molto più spazio al padre di Antonio, anche sindaco di Bagnoreggio, cioè Diego Abatantuono, che non accetta né l’idea di un figlio gay, né che si sposi, né che sia lui stesso a celebrare le nozze.

     

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    E la mamma giura che gliela farà pagare. Nel gruppo mettiamoci anche gli amici italiani che dividono l’appartamento di Paolo e Antonio a Berlino, una ricca ragazza squinternata, Diana Del Bufalo, e un autista di autobus pugliese, Dino Abbrescia, che ha la passione di vestirsi da donna. E che sarà utile come simil mamma di Paolo quando la vera mamma rifiuterà l’invito. Mettiamoci anche il frate di buon cuore, Antonio Catania, che trama perché il matrimonio vada a buon fine.

    PUOI BACIARE LO SPOSO PUOI BACIARE LO SPOSO

     

    Non tutto funziona nella versione italiana, forse perché non è facilissimo adattare la commedia americana e tutti i suoi personaggi in una versione italiana, ma il gioco degli attori, tutti in gran forma, e della messa in scena di Genovesi è così allegra che alla fine ci stai.

     

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    Ovvio che funzionino gli attori consueti delle commedie di Totti e Genovesi, penso ai supersolidi Abatantuono-Guerritore-Catania, ma anche la coppia di sposi Caccamo-Esposito è ben assortita, non ci saremmo aspettati un Genny Savastano da commedia, Dino Abbrescia vestito da donna è uguale a certe zie meridionali senza baffi, e Diana Del Bufalo domina tutte le sue scene con un ruolo piuttosto marginale, riuscendo a dimostrarsi la comica più moderna della stagione, inoltre adattissima al musical visto che canta benissimo. Enzo Miccio, il maestro di matrimonio televisivo è quasi insopportabile, come i droni che ormai spadroneggiano in tutti i film italiani, ricchi e poveri, ma le battute che presumo buttate lì da Abatantuono per rafforzare la sceneggiature sono spesso clamorose. In sala da giovedì.  

     

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