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    UN PARTITO SULL'ORLO DEL CRAC - IL PD COSTRETTO A LASCIARE LA SEDE DEL NAZARENO: DOPO LA BOTTA ELETTORALE, LA BOTTA ECONOMICA. I PARLAMENTARI SI SONO DIMEZZATI E DUNQUE ANCHE I SOLDI CHE ENTRANO IN CASSA - I DIPENDENTI AL MOMENTO SONO TUTTI IN CASSA INTEGRAZIONE E SUL TERRITORIO NON VA MEGLIO. IN VISTA DELLE AMMINISTRATIVE DI DOMANI, LE FEDERAZIONI HANNO CHIESTO CHE NESSUNO DEI DIRIGENTI (TRANNE GENTILONI) SI FACESSE VEDERE IN CAMPAGNA ELETTORALE


     
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    Maria Teresa Meli per il ''Corriere della Sera''

    MATTEO RENZI AL NAZARENO MATTEO RENZI AL NAZARENO

     

    Nazareno addio: oltre a una botta elettorale, quella del 4 marzo, il Partito democratico ha subito anche una vera e propria botta economica. I parlamentari si sono dimezzati e, di conseguenza, anche i soldi che entrano nelle casse del partito sono la metà, visto che deputati e senatori, ogni mese, davano il loro contributo al Pd. Morale della favola, il Partito democratico è costetto ad abbandonare la sede nazionale del Nazareno.

     

    Costa troppo: circa mezzo milione di euro l' anno. Il trasloco è previsto per il prossimo settembre. Ma se non si riuscisse a fare in tempo per quella data, in autunno al massimo il Pd lascerà comunque la sede, che occupava dal 2009. Non filtra ancora nessuna indiscrezione sulla nuova possibile sistemazione. E ufficialmente Maurizio Martina continua a smentire sebbene con sempre minore vigore.

     

    BERLUSCONI ENTRA AL NAZARENO BERLUSCONI ENTRA AL NAZARENO

    In compenso, abbondano le voci sul pessimo stato di salute in cui versano le casse del partito. E tra i dipendenti è allarme rosso. Attualmente il personale che lavora al Partito democratico è tutto in cassa integrazione. Settantasei dipendenti a zero ore mentre una novantina circa è in Cigs con un tetto che varia tra l' 80 e il 10 per cento.

     

    La maggior parte del «mitico» servizio d' ordine (che veniva dai Democratici di sinistra) si è involata ancor prima del voto del 4 marzo. Ai gruppi parlamentari le cose vanno un po' meglio, ma mica tanto. Al Senato quasi tutti i dipendenti, licenziati come da prassi dopo la fine della scorsa legislatura, sono stati riassunti, tranne cinque o sei. Ma solo fino a dicembre di quest' anno. Anche i dipendenti del gruppo della Camera sono stati riassunti. Pure loro, però, con dei contratti che scadono alla fine del 2018 e, comunque, part time. Il che significa che i loro stipendi sono stati decurtati del 40 per cento.

    NO TAV NELLA SEDE DEL PD AL NAZARENO NO TAV NELLA SEDE DEL PD AL NAZARENO

     

    Sul territorio non va meglio: nelle diverse regioni d' Italia sono fioccati i licenziamenti dei dipendenti delle sedi locali. Insomma, le casse del Pd languono. Ma anche politicamente lo stato di salute non è certo dei migliori.

     

    In vista delle Amministrative di domani da molte federazioni (dalla Sicilia, per esempio) era giunta la richiesta che nessuno del gruppo dirigente nazionale si facesse vedere in campagna elettorale. Unico ospite gradito, Paolo Gentiloni.

    RENZI E GENTILONI RENZI E GENTILONI

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