Marco Giusti per Dagospia
UNCUT GEMS
“Uncut Gems” dei Safdie Brother, tre premi per miglior attore, miglior regia e miglior fotografia, e “The Farewell” di Lulu Wang, miglior film e miglior attrice non protagonista, dominano la scena degli Spirit Awards a Santa Monica, il premio dei film indipendenti che si svolge un giorno prima della consegna degli Oscar e che sembra più interessato ai linguaggi innovativi e a personaggi meno tradizionali, anche se poi anche in questo caso, sono state premiati ancora una volta Bong Joon-ho per “Parasite”, miglior film straniero, e René Zellweweger come miglior attrice per “Judy”, mentre “Marriage Story” di Noah Baumbach si porta a casa la miglior sceneggiatura e il premio Robert Altman per l’ensemble. Per Adam Sandler, che ha vinto il premio come miglior attore per “Uncut Gems”/”Diamanti grezzi”, si può vedere su Netflix da qualche giorno solo in Europa, è una bella rivincita dopo essere stato escluso dalla rosa delle nominations degli Oscar.
UNCUT GEMS - SAFDIE BROTHERS E ADAM SANDLER
Nel suo discorso di accettazione un po’ rosicone si è tolto più di un sassolino dalla scarpa."Lasciate che tutti quei figli di puttana dai capelli lunghi si prendano i loro Oscar domani sera. Il loro bell'aspetto svanirà nel tempo, mentre le nostre personalità indipendenti brilleranno per sempre!".
Lulu Wang, regista di “The Farewell”, che ha ritirato il premio anche per la miglior attrice non protagonista, Zhao Shuzhen rimasta in cina per il coronavirus, ha detto invece che quello che serve di più alle donne nel cinema, magari anche più dei premi, è il lavoro (“…just give them the freaking job!”).
The Farewell
Premiato anche Willem Dafoe come non protagonista per “The Lighthouse”, horror in bianco e nero che vedremo si spera presto anche da noi, il documentario “American Factory”, primo film prodotto dalla nuova società di Michelle e Barack Obama, magari ne produrranno uno anche a Walter Veltroni, mentre sul palco il numero più divertitente è stato quello del Gay Men’s Chorus of Los Angeles che ha dedicato a Laura Dern un momento assolutamente stracult che chiudeva una sorta di elenco comico-musicale dei momenti più gay della stagione in film che tu non pensi che siano gay. In pratica, quando arriva Laura Dern qualsiasi film diventa immediatamente gay. E stanotte arrivano gli Oscar.