DAGONEWS DA www.dailymail.co.uk
TEST ILLUSIONE OTTICA
Un team di ricercatori finlandesi ha analizzato la differenza di percezione tra le persone depresse e soggetti non depressi. Utilizzando un’immagine di piccoli quadrati dello stesso colore sovrapposti su sfondi diversi, gli scienziati hanno scoperto che i pazienti afflitti da depressione percepivano meno l’illusione rispetto a pazienti senza depressione.
La percezione visiva è legata al modo in cui la corteccia cerebrale, lo strato più esterno del cervello associato con le sensazioni; percezioni; la memoria e il pensiero conscio, e il modo in cui si processano le informazioni. Gli scienziati hanno determinato che durante un episodio depressivo vi è un’alterazione della maniera in cui si processano i contrasti visivi. “L’aspetto più sorprendente è stato che i pazienti depressi percepivano il contrasto delle immagini in una maniera diversa rispetto agli individui non depressi.” Affferma Viljami Salmela, ricercatore dell’Università di Helsinki.
TEST ILLUSIONE OTTICA 2
Si stima che questo genere di alterazione sia presente in tutte le forme di depressione e che si recuperi parzialmente quando e se i pazienti migliorano.
Per lo studio sono stati arruolati 111 pazienti con diverse condizioni come: depressione unipolare; disturbo bipolare e disturbo della personalità. Altre 29 persone senza depressione sono state reclutate per fungere da gruppo di controllo per il confronto. I partecipanti hanno completato due test di percezione visiva dove dovevano paragonare la luminosità e il contrasto di forme geometriche semplici. Il primo test consiste di due quadrati elencati A e B, entrambi contenenti due quadrati più piccoli. Mentre i quadrati più grandi sono di colori differenti, i due quadrati interni erano dello stesso colore.
TEST ILLUSIONE OTTICA 3
Il test ha rivelato che sebbene la luminosità di A e B fossero esattamente la stessa, il quadrato B veniva percepito dal cervello umano come più scuro, dato il suo sfondo di colore più chiaro. La differenza percettiva tra i quadrati interni A e B era simile per entrambi gruppi, hanno riportato gli scienziati.
Per il secondo test, intitolato “soppressione dei contrasti”, ai partecipanti sono stati presentati altri due quadrati, anch’essi contenenti due quadrati più piccoli, elencati C e D. Anche in questo caso i quadrati C e D erano dello stesso colore, entrambi con delle linee verticali in bianco e nero, ma quelli più grandi erano differenti: C aveva delle linee verticali come il quadrato interno, mentre D aveva delle linee orizzontali. Il quadrato centrale D tendeva ad essere percepito come più marcato rispetto al C.
COVID DEPRESSIONE
I ricercatori hanno scoperto che la percezione di questa illusione era nettamente più debole nei pazienti depressi rispetto al gruppo di controllo. “Poiché la soppressione del contrasto è specifica all’orientamento e si basa sull’elaborazione corticale, i nostri risultati suggeriscono che le persone che soffrono di un episodio depressivo maggiore hanno un’elaborazione retinica normale ma una normalizzazione del contrasto corticale alterata.” Affermano nel loro articolo “Inoltre, la soppressione del contrasto è stata ridotta in modo simile nei pazienti con disturbo depressivo unipolare, disturbo bipolare e disturbo della personalità.”
DEPRESSIONE
Identificare i cambiamenti nella funzione cerebrale alla base dei disturbi mentali è fondamentale per aumentare la comprensione dell’insorgenza delle malattie mentali e per lo sviluppo di terapie efficaci. I test di percezione potrebbero, ad esempio, servire come strumento aggiuntivo per valutare l’effetto di varie terapie man mano che il trattamento progredisce. “Tuttavia, la depressione non può essere identificata solamente testando la percezione visiva, poiché le differenze osservate sono minime e si manifestano specificamente quando si confrontano i gruppi.” Ha detto Salmela.