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    VACCINATE IN FRETTA, MA NON TROPPO - SIAMO AL PARADOSSO: ARCURI HA CHIESTO AD ALCUNE REGIONI, SOPRATTUTTO ALLA CAMPANIA, DI RALLENTARE COL RITMO DELLE SOMMINISTRAZIONI PERCHÉ IL 30% DELLE DOSI VA MESSO DA PARTE PER LA SECONDA INIEZIONE DI RICHIAMO - GRANDE ATTESA SUL VACCINO DI ASTRAZENECA: IN CASO DI VIA LIBERA, POTREMMO PROTEGGERE 10 MILIONI DI ITALIANI ENTRO MARZO, FINO A 27 MILIONI A GIUGNO, 46 MILIONI A SETTEMBRE. RAGGIUNGENDO L'IMMUNITÀ DI GREGGE A FINE ESTATE...


     
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    Lorenzo Salvia per il “Corriere della Sera

     

    arcuri arcuri

    Eccesso di velocità. A prima vista può sembrare un paradosso, ma non è così. Il commissario all'emergenza Covid Domenico Arcuri ha chiesto ad alcune Regioni, in particolare alla Campania, di rallentare il ritmo nella somministrazioni dei vaccini. E questo perché il 30% delle dosi va messo da parte, in modo da consentire la seconda iniezione che garantisce la protezione più alta.

     

    la vaccinazione di vincenzo de luca la vaccinazione di vincenzo de luca

    Già domenica si dovrebbe cominciare con i richiami per le persone vaccinate il giorno del debutto, il 27 dicembre. Nell'incontro di ieri mattina con le Regioni Arcuri ha confermato la nuova regola per la distribuzione delle fiale: verrà fatta sulla base della popolazione delle singole regioni, non solo degli over 80, premiando però quelle che vanno più veloci. In modo che non restino senza fiale e garantiscano la scorta del 30%. Proprio in base al livello di scorte, le regioni saranno divise in tre fasce, un po' come per le misure anti contagio.

     

    coronavirus vaccinazione al niguarda di milano coronavirus vaccinazione al niguarda di milano

    Ci sono altri correttivi in arrivo. I medici, ad esempio, dovranno anche eseguire materialmente i vaccini, non solo assistere all'operazione lasciandola agli infermieri. Una modifica pensata non solo per razionalizzare l'uso delle forze ma anche per compensare la scarsa partecipazione degli infermieri al bando straordinario da 12 mila posti.

     

    Sul tavolo dell'incontro anche un primo bilancio delle adesioni alla campagna vaccinale da parte di medici e infermieri. Il livello più alto è in Sardegna, con il 100% del personale. Agli ultimi posti il Friuli-Venezia Giulia: 77% medici, 47% operatori non sanitari negli ospedali, 24% nelle Rsa, le residenze sanitarie assistenziali. E anche la provincia di Bolzano, al 73,6% tra medici e infermieri.

     

    coronavirus vaccinazione al pio albergo trivulzio coronavirus vaccinazione al pio albergo trivulzio

    I punti di somministrazione del vaccino della seconda fase, quando si uscirà dagli ospedali, saranno 1.450. La regione che ne avrà di più, secondo una prima mappa ancora provvisoria, sarà la Lombardia con 244. Il tutto è stato dimensionato ipotizzando un bacino di utenza per fascia oraria pari a 40 mila persone. Il che non vuol dire che saranno vaccinate solo 40 mila persone al giorno, perché gli accessi andranno moltiplicati per le varie fasce orarie.

     

    ASTRAZENECA ASTRAZENECA

    Oggi si dovrebbe superare la quota simbolica di un milione di prime dosi. Ma se è vero che il ritmo sta accelerando, tutto dipende da cosa succederà il 29 gennaio, quando l'Agenzia europea per i medicinali potrebbe autorizzare il vaccino di AstraZeneca, il terzo in Europa.

     

    In caso di via libera, avremmo 40 milioni di dosi in più entro settembre. E così, secondo le proiezioni illustrate alle Regioni, avremmo la possibilità di vaccinare fino a 10 milioni di persone entro marzo, fino a 27 milioni entro giugno, fino a 46 milioni entro settembre. Raggiungendo l'immunità di gregge a fine estate.

     

    ASTRAZENECA ASTRAZENECA

    Sempre che, oltre al via libera per AstraZeneca, tutto fili liscio e il vaccino non venga considerata una bacchetta magica che consente di non rispettare le regole anti contagio. Come già deciso a Bolzano e in Valle d'Aosta, ieri anche nel Lazio sono stati vaccinati i primi over 80, aprendo la fase due della campagna. Sono i primi in lista, assieme ai «fragili».

     

    Gli over 60 potrebbero slittare per lasciare il passo agli insegnanti. Ma per farlo serve cambiare il piano vaccinale e un passaggio in Parlamento. Possibile ma non proprio agevole, in questi giorni di crisi.

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