CARABINIERI
Il rapido intervento dei carabinieri ha permesso di evitare una tragedia nata da una delusione amorosa e sfociata in ripetuti atti persecutori nei confronti dell’ex fidanzata, più volte anche minacciata di morte. I carabinieri hanno arrestato un giovane che viaggiava in auto con un martello per recarsi a casa della donna che lo ha lasciato dopo aver fatto impallidire i genitori che dalla sua voce avevano sentito pronunciare la terribile frase «vado a finire il lavoro».
Nella tarda serata di ieri i carabinieri della stazione di Pescia e del Norm di Montecatini Terme sono intervenuti in via Amendola ad Uzzano (Pistoia) dove hanno proceduto all’arresto per atti persecutori di M.V., 28enne, residente a Capannori (Lucca), con alcuni precedenti penali a suo carico.
Il giovane che non si era a rassegnato alla conclusione della relazione con una fidanzata 37enne di Uzzano avvenuta nel luglio scorso, aveva cominciato a tenere comportamenti prima molesti, consistenti in pedinamenti, telefonate e messaggi, e poi sempre più aggressivi e reiterati nei confronti della donna, tanto che nel dicembre appena trascorso, all’uomo era stato notificata l’ammonizione del questore.
L’attuale normativa prevede che su richiesta delle vittime di atti persecutori l’interessato venga diffidato dal proseguire nelle sue azioni e soprattutto avvisato che ogni ulteriore violazione darà luogo alla procedibilità d’ufficio nei suoi confronti e all’inasprimento delle pene in caso di condanna.
Il provvedimento non ha sortito alcun effetto perchè la sera del 10 gennaio l’uomo ha raggiunto la ex fidanzata, che si trovava a Montecatini nei pressi della piscina comunale all’interno della propria auto in compagnia di un amico, e le ha intimato di uscire dall’abitacolo tentando di sfondare nel contempo un finestrino.
CARABINIERI
La donna terrorizzata è riuscita a mettere in moto e a raggiungere la caserma di viale Tripoli dove ha denunciando l’accaduto. Lo stalker è stato rintracciato poco dopo dai militari della pattuglia radiomobile e denunciato per questo ulteriore episodio alla Procura di Pistoia alla quale è stata chiesta anche l’adozione di una misura cautelare, resasi a quel questo punto necessaria.