J.K. Dineen per “San Francisco Gate”
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Il regista porno J.P. Pike sta impacchettando catene, manette, fruste e oggetti metallici misteriosi, l’attrezzatura bondage usata sul set del ‘Mission District Armory’, il quartier generale di ‘Kink.com’.
Dieci anni dopo aver comprato per oltre 14 milioni di dollari lo storico edificio, la produzione BDSM si trasferisce, parte va a Las Vegas, parte nella Bay Area. Qui rimarranno solo gli uffici amministrativi. La mossa è obbligata, dato l’indebolimento dell’economia nel settore porno. Negli ultimi tre anni il porno è migrato sui siti gratuiti e ‘Kink.com’ non ha più incassato.
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I suoi iscritti sono diminuiti, da 50.000 a 30.000, i guadagni sono calati del 50%. Adesso, invece di creare contenuti originali, diventerà una piattaforma di BDSM su internet. Si cambia modello di business. Il gigantesco Armory, vacante per 30 anni prima della acquisizione, sarà trasformato in un complesso per artisti, produzioni, concerti, feste private, con una capienza di 4000 persone.
Stanno reinvestendo i profitti generati dal porno e hanno ottenuto dalla banca un prestito da 4 milioni di dollari per mettere i riscaldamenti adeguati, gli ascensori, riparare il tetto, fare bagni nuovi e accessi per i disabili. Ce ne vorranno 20 di milioni per fare tutto. La metamorfosi da set porno ad attività più pubbliche costa, e i lavori saranno monitorati in quanto il castello è da preservare.
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C’è da star sicure che il progetto riuscirà: i Chemical Brothers hanno già suonato qui, il party di fine anno è stato un successo e Airbnb ha già prenotato per un convegno il prossimo mese. Certo, non tutti gradiranno l’enorme dipinto bondage all’ingresso, con tanto di pene a vista. E’ la fine di un’era.
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