Jacopo Iacoboni per La Stampa
BEPPE GRILLO
Beppe Grillo, che fu il fondatore del Movimento 5 stelle, nella mattina (neanche tanto tardi) è salito via su un'auto davanti all'hotel Forum e se n'è andato.
Via da Roma, senza nessun incontro con Giuseppe Conte, e forse portandosi dietro il "suo" Movimento. Suo, non di Giuseppe Conte, o di Rocco Casalino o di Travaglio. La lettura del Fatto quotidiano lo ha infastidito ancora di più, convinto ormai che ci sia stata un'operazione per metterlo all’angolo, intimidirlo mediaticamente e sottrargli definitivamente ogni presa sulla sua creatura, il Movimento originario. “Non ci riusciranno”. "In piazza c'ero io, non loro", ha detto ricordando i giorni dello Tsunami Tour.
giuseppe conte e rocco casalino
La cronaca è nota solo in parte, nella scenata di Grillo di giovedì sera. Grillo ha detto due cose, una pubblica e palese, una serie di frasi pronunciate davanti a così tante persone che erano fatte apposta per uscire in tempo reale sui media, e arrivare dritto dove avrebbero fatto male: “Sono il garante ma non sono un coglione. Conte lo deve capire, ha bisogno di me”. E poi: "Non sono un prestanome, figuratevi se sono il prestanome di Conte”. (e invece, parole al miele su Di Maio, che era seduto in prima fila in assemblea, davanti a lui: “Sei uno dei ministri degli Esteri più bravi della storia”).
rocco casalino e giuseppe conte
IL FATTO QUOTIDIANO CONTRO BEPPE GRILLO
La seconda cosa l'ha detta a orecchie più selezionate, ma non così esplicitamente come la traduciamo qui noi: il vincolo del secondo mandato può cambiare, a due condizioni. Uno, se c'è un corretto voto online degli iscritti, e due, se naturalmente il garante (cioè lui) decide che si può fare.
Per la prima volta Grillo sta offrendo ai parlamentari 5S quella scialuppa di salvataggio che Conte in realtà regalerebbe solo a una decina, quindicina al massimo di big (gli unici due veri fedeli che sono rimasti all'avvocato sono Paola Taverna, a cui è stato promesso un seggio blindato, e Stefano Patuanelli). Grillo invece riformula la faccenda in una chiave, almeno all'apparenza, orizzontale.
nina monti
Dunque tutti i parlamentari al secondo mandato si sentono potenzialmente coinvolti, se non chiamati.
Ad aggiungere agitazione c’è la storica diffidenza del gruppo parlamentare M5S verso Conte, e in più le notizie di un notevole attivismo, sul fronte delle candidature future, sia di persone stimate da Guido Alpa, sia di professionisti apprezzati da Piero Benassi. Con all’orizzonte, liste elettorali totalmente “contizzate”. La cosa non ha messo tranquilli i grillini che ogni giorno, a modo loro, lavorano nelle aule e nelle commissioni parlamentari.
PRIMA PAGINA DEL FATTO QUOTIDIANO CONTRO GRILLO - 25 GIUGNO 2021
Dietro tutto questo c'è però una storia nella storia. Clamorosa. Fino a due giorni fa (martedì), la mediazione tra Grillo e Conte procedeva senza gravi intoppi, si limavano parole, senza nessuna rottura, anzi.
Il casus belli della frattura è stato quando Grillo ha preteso e ottenuto, come capo della comunicazione del M5S, Nina Monti, collaboratrice e organizzatrice di fiducia del suo nuovo blog, figura molto distante da Casalino, di cui il comico non si fida più.
MARCO TRAVAGLIO.
Da quel momento, è partito per due giorni un cannoneggiamento mediatico, che Grillo ritiene contiano, contro di il comico, culminato nelle mazzate ricevute dal Fatto quotidiano. Ora la linea di Conte nelle prossime quarantott'ore è chiara: far creder di essere disposto anche ad andarsene e fondare un suo Movimento. Ma Grillo sa che si tratta di un palese bluff politico. Il golpe anti-Grillo è sostanzialmente fallito.
LUIGI DI MAIO NEGLI EMIRATI ARABI
In tutto questo, i due unici veri big grillini, Luigi Di Maio e Roberto Fico, tacciono. Stanno mediando per arrivare a una composizione, ma neanche Fico (Di Maio è scontato) è sceso in campo in pubblica difesa di Conte. Di Maio ha annullato la sua partecipazione a un seminario web che era inizialmente previsto anche con Conte, nel pomeriggio, sull'economia circolare. E quando qualcuno ha intercettato a Pozzuoli il presidente della Camera, e gli ha chiesto cosa pensa che stia succedendo, Fico non ha risposto una cosa tipo: aiuteremo Conte a risolvere questa cosa. Ha risposto: "Non dico niente per ora".
beppe grillo
Post scriptum. Ieri anche Davide Casaleggio è apparso più grillino che mai, e questo è quasi ovvio, nella contesa con Conte. A Radio Capital ha detto: "Penso che tra Grillo e Conte ci siano visioni diverse del Movimento che stanno emergendo", e Grillo rappresenta quella originaria. Meno ovvia un'altra cosa: Grillo sta dicendo in giro che un voto online se modificare la regola del secondo mandato può avvenire sulla piattaforma Rousseau.
LE LACRIME DI ROCCO CASALINO PER L ADDIO DI GIUSEPPE CONTE A PALAZZO CHIGI GIUSEPPE CONTE VENDITORE DI CALDARROSTE DAVIDE CASALEGGIO GIUSEPPE CONTE ROCCO CASALINO E IL TAVOLINO MEME
nina monti