giuseppe conte beppe grillo luigi di maio 1
DAGONEWS
Lo strappo del Grillo furioso ha reso felici come una pasqua Travaglio e Casalino. Due tipini fini che hanno sempre detestato l’usurpatore Draghi (vedi il travagliesco libro “Contro” di Di Battista) da una parte, dall’altra, hanno sempre spinto, caldeggiato, rintronato Conte al suono di “fai il tuo partito, così non deve niente a nessuno, vai per la tua strada, molla il governo-ammucchiata, vai all’opposizione, che ci stai a fare con Italia Viva di Renzi e la Lega di Salvini?”.
travaglio conte
Oggi, attovagliato a pranzo, Di Maio aveva in mano un telefonino dual: una linea con Beppemao (già tornato a Genova), l’altra con la Pochette ammosciata. Il ministro (per mancanza di prove) degli Esteri si è sbattuto come un moulinex per convincerli a trovare un compromesso: non sai quanti parlamentari ti seguiranno, io non posso abbandonare Grillo, troviamo la quadra (a Conte); non ti far prendere dall’emotività, Conte è stato il nostro premier e non merita i tuoi vaffanculo (a Grillo).
Da democristiano rinato Di Maio, ancora brillo per la lode ricevuta dell’Elevato (“il miglior ministro degli Esteri”), così otterrebbe un due piccioni con una fava: sia Conte che Grillo dimezzati da un eventuale compromesso politico. Un accordo che Travaglio e Casalino vedono come un dito nell’occhio.
GIUSEPPE CONTE VENDITORE DI CALDARROSTE GIUSEPPE CONTE ROCCO CASALINO E IL TAVOLINO MEME GIUSEPPE CONTE ROCCO CASALINO conte casalino conte casalino Matteo Bolle