1. Un romano su due boccia Virginia
Giovanna Vitale per “la Repubblica - Roma”
PIÙ di un romano su due boccia Virginia Raggi. E un terzo degli elettori grillini si è già pentito di averla votata. A meno di tre mesi dalle amministrative che hanno plebiscitato la candidata del Movimento 5 stelle, la fotografia scattata da Izi spa racconta che la luna di miele con la prima sindaca grillina della capitale è finita ancora prima di cominciare.
virginia raggi il vento e cambiato
Secondo l’istituto di sondaggi che ha effettuato 1.016 interviste tra il 6 e l’8 settembre — ovvero all’indomani della drammatica audizione di Raggi e dell’assessora Paola Muraro (poi risultata indagata) davanti alla Commissione Ecomafie — il 56,6% dei cittadini non è soddisfatto dell’operato dell’avvocata pentestellata.
Peggio: lo giudica male. Una percentuale che scende sensibilmente tra chi si dichiara elettore cinquestelle, raggiungendo tuttavia una quota preoccupante: 27,1%. Significa, appunto, che è scontento quasi un grillino su tre. Numeri che restano più o meno invariati quando si chiede di esprimere una valutazione sull’operato dell’intera giunta.
RAGGI DI MAIO
«Anche noi siamo rimasti sorpresi», dice l’amministratore delegato di Izi Giacomo Spaini. «Il fatto che una sindaca eletta a giugno abbia dilapidato in così poco tempo l’enorme patrimonio di consenso registrato nelle urne è davvero pesante: più della metà dei romani è infatti insoddisfatto di come Raggi sta gestendo la città».
Un crollo verticale che non si registra mai, se non in casi rarissimi, nell’arco di qualche settimana, ma impiega mesi, se non anni, ad emergere. Ma che tuttavia trova una spiegazione nella disillusione che ha contagiato anche gli elettori grillini. «Sebbene in dimensioni più contenute, i numeri dimostrano che anche loro sono insoddisfatti come gli altri», prosegue Spaini. «Forse perché a Roma, più che nelle altre città, quello per il M5s è stato più un voto contro, che un voto per. Il Movimento ha cioè intercettato a mani basse il voto di protesta. Da parte di gente che, altrimenti, avrebbe magari disertato le urne».
RAGGI
Un’analisi che dovrebbe preoccupare non poco la sindaca e l’intero stato maggiore grillino. Si tratta infatti di un consenso «molto mobile: come lo hai preso, lo perdi», avverte l’ad di Izi spa. «Ma attenzione: ciò non significa che, a Roma, i voti in uscita dai Cinquestelle vadano in automatico al Pd o agli altri partiti. È più facile che buona parte torni a ingrossare le fila degli astensionisti ».
Morale della favola: il malcontento che ha gonfiato le vele della Raggi e del Movimento di Grillo, si sta rivoltando contro chi lo aveva cavalcato. Con un’accelerazione mai vista prima. Anche Ignazio Marino subì una sorte simile. Anche il chirurgo dem fu impallinato, ancor prima di Mafia Capitale, dai sondaggi negativi: il primo, commissionato clamorosamente dal Pd, porta la data di ottobre 2014. A un anno e mezzo dalla sua elezione, non tre mesi dopo.
2. Ma non si deve dimettere
RAGGI
Il 65% degli italiani ritiene che la sindaca di Roma Virginia Raggi non dovrebbe dimettersi dopo le recenti vicende che hanno coinvolto la tenuta della sua Giunta, secondo un sondaggio Ixe' per Agora' Estate su Raitre. A favore delle sue dimissioni il 21%. Ancora più netto il dato tra gli elettori del M5S, l'88% dice no alla sue dimissioni.
Nella stessa rilevazione un italiano su due ritiene che vi sia un problema di trasparenza all'interno del M5S. Il 40% degli intervistati sostiene invece che il problema trasparenza non esista. Percentuale che sale tra gli elettori del Movimento di Grillo (67%), mentre c'è poca trasparenza per il 24%.
raggi in pigiama diva e donna
Sempre secondo lo stesso sondaggio il 46% degli italiani ritiene che i problemi della giunta Raggi derivino dall'accanimento dei poteri forti. Percentuale che quasi raddoppia (84%) tra gli elettori del Movimento 5 Stelle. Per il 44% degli intervistati, invece, i problemi della sindaca di Roma sono dovuti alla sua incapacità di governare.