Mario Giordano per "la Verità"
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Come osano fare il bagno? Senza accorgersi che alle loro spalle c' è una nave? Senza sapere che in quella nave ci sono dei profughi? Ma vi rendete conto? Eccole qui, il nuovo simbolo del male assoluto, esempio lampante dell' Italia razzista e menefreghista dell' estate 2018: un gruppetto di signore con ciccia debordante dai costumi e gambe varicose in ammollo sulla battigia di Pozzallo.
Stanno facendo ginnastica acquatica. Si divertono. Hanno anche le braccia alzate, e non in segno di resa, ma soltanto perché lo richiede l' esercizio. E tanto basta per scatenare l' odio dei buonisti, che si esprime prima sul Web, poi anche sui giornali a suon di corsivi indignati.
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Le migliori firme, da Michela Marzano su Repubblica a Marina Corradi su Avvenire, puntano il dito contro l' Italia salviniana senza cuore, mostrando soddisfatti la prova definitiva della loro accusa: le pie donne dell' acquagym, per l' appunto. Non scherzo. Quei bikini azzardati in un piccolo momento di gioia balneare diventano immediatamente la «metafora di quest' Europa che chiude i porti e alza i muri».
la nave cargo alexander maersk
E le signore che probabilmente stanno solo cercando di smaltire il fritto di pesce ingurgitato voracemente al ristorante all inclusive del villaggio, probabilmente non sanno di essersi macchiate di una colpa mostruosa: sono, in effetti, «simbolo dell' indifferenza» e «complici della barbarie». In altre parole rappresentano la «banalità del male», proprio come Otto Adolf Eichmann e i gerarchi del nazismo.
Lo vedete quanto orrore si nasconde dietro un semplice bagno in mare? E noi che pensavamo che il peggio fosse quella spudorata esibizione di cellulite. Macché. Le signore in carne non sono spudorate perché esibiscono le loro forme. Sono spudorate perché fanno acquagym senza prima essersi accertate che in mare non ci sia qualche nave con a bordo dei profughi. È chiaro. Per non dare scandalo ai nostri benpensanti, le bagnanti prima di zompettare in acqua avrebbero dovuto interrogare la Capitaneria di porto: scusi, quello laggiù, è un normale cargo? O per sbaglio ha caricato qualche immigrato? La differenza, seppur non proprio visibile a distanza, non è affatto irrilevante: nel primo caso, infatti, il bagno in mare è consentito, nel secondo diventa «barbarie».
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salvini pozzallo 1
Per evitare di diventare complici dei nazisti, dunque, è indispensabile informarsi. Nave senza profughi? Bagno concesso. Nave con profughi? Obbligatorio ritirarsi in silenzio sotto l' ombrellone, con la faccia un po' triste, sfogliando un tomo di Norberto Bobbio o Alessandro Galante Garrone. E magari sperando che si metta pure a piovere.
Siccome però ci rendiamo conto che potrebbe essere anche difficile distinguere un' imbarcazione con profughi e un' imbarcazione senza profughi a bordo, il consiglio migliore, onde evitare di diventare «simbolo dell' indifferenza», è di evitare di entrare in acqua ogni qualvolta si veda una qualsiasi natante all' orizzonte. Mamma, posso fare il bagno? No, caro: non lo vedi che c' è una nave laggiù in fondo. Ma quanto ci mette a passare? Due ore, come quando fai colazione.
la nave cargo alexander maersk
Mamma, ma se dietro quella nave ne arriva un' altra? Niente bagno tutto il giorno, come quando hai il raffreddore. Ma, mamma, allora perché siamo venuti al mare? Per giocare con la sabbia. A proposito: meglio se te la butti negli occhi, così piangi un po' e nessuno pensa che tu ti stia divertendo. Non sta bene, in spiaggia, di questi tempi.
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Ma certo, non sta bene divertirsi in spiaggia. Del resto: se è uno scandalo fare acquagym con una nave all' orizzonte, allora bisogna abolire direttamente gli stabilimenti balneari in Sicilia. Lampedusa? Chiudiamola. Pantelleria? Vietata. Vorrete mica prendervi il fresco in un dammuso mentre lì vicino passa un mercantile con qualche immigrato a bordo? E Malta? Non ditemi che esistono ancora dei bagnanti che osano immergersi nelle acque di Malta dove, un giorno sì e un giorno no, staziona una nave delle Ong carica di ghanesi e ivoriani?
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A pensarci bene, anche andare in piscina in città può essere pericoloso: se lì vicino, per dire, c' è un centro di accoglienza, non è che si rischia di venire fotografati, con qualche profugo sullo sfondo, diventando subito emblema del male, sottospecie di Eichmann, criminali nazisti in minore? Già mi vedo i corsivi indignati: il trampolino dell' indifferenza, il tuffo nel razzismo, carpiato doppio con avvitamento nella barbarie.
Fra l' altro segnaliamo, per la cronaca che i 108 immigrati a bordo dell' Alexander Maersk, il cargo danese che secondo le indignate speciali avrebbe dovuto fermare l' attività di balneazione sulle spiagge siciliane, sono scesi a Pozzallo. Tutti uomini, tranne una donna e due bambini.
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E stanno benone. Nessun ferito, per fortuna. Nessun moribondo. Nessun malato. A breve, ne siamo certi, li vedremo girare felici per le nostre contrade: e rideranno, e balleranno, e alzeranno le mani, e andranno in spiaggia, e faranno un bagno, e si divertiranno.
Glielo auguriamo di cuore.
In ogni caso, siamo certi, nessuno si permetterà di dire loro che non devono farlo. Il divieto, come è noto, vale solo per le signore dell' acquagym.