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Video di Veronica Del Soldà per Dagospia
Foto di Luciano Di Bacco per Dagospia
Il video integrale della serata di presentazione di "E Baci" al Teatro Ghione si trovano sul sito del "Fatto Quotidiano"
http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/09/16/aldo-busi-e-baci-legge-aldo-busi/713288/
Testo di Marco Cavalli e Danilo Biffi per www.altriabusi.it
Martedì 24 settembre 2013: esce oggi in edicola, per le edizioni de "il Fatto quotidiano", E baci di Aldo Busi. L'evento è eccezionale per più di una ragione. Il precedente libro di Busi, il romanzo El especialista de Barcelona, pubblicato da Dalai a novembre dell'anno scorso, era straordinario; sembrava impossibile che Busi, a così breve distanza da quell'opera, ne avesse pronta una nuova e altrettanto bella. Ma la ragione che rende speciale la pubblicazione di E baci è che si tratta di un libro nato su Internet. I primi testi sono apparsi su questo sito quattro anni fa, a marzo. Nessuno, nemmeno l'autore, vedeva in essi una qualche promessa di opera a venire.
Ciò che ne ha reso possibile la nascita, ossia il sodalizio editoriale con "il Fatto", non era neppure un'ipotesi contemplabile in prospettiva, benché fosse possibile coglierne le avvisaglie nel deteriorarsi (documentato proprio da altriabusi.it) dei rapporti di Busi con l'editoria italiana in generale e con il suo editore storico, Mondadori, in particolare. Insomma, quando E baci era ancora e soltanto la chiusa ricorrente degli sms di Busi che altriabusi.it andava pubblicando con stupore deliziato dei suoi primi visitatori, in Italia si respirava un'aria di crisi sociopolitica; crisi che, volendo, si poteva già cogliere nel divorzio graduale ma inevitabile di Aldo Busi dalla Mondadori.
Di questa crisi ormai pervasiva rende conto E baci fin dalla copertina, che raffigura un groviglio di serpi in campo nero. L'immagine fa pensare a una testa di Medusa senza la faccia. L'orrore di quella faccia è evocato da una sua parte soltanto: la capigliatura aggrovigliata di serpi. E baci è un ammasso di testi che somiglia esteriormente a un groviglio; tuttavia, anche se ha fatto le sue prove di nascita su Internet, discarica degli umori neri e della bile verde del cittadino del mondo globalizzato,
E baci non è uno sfogatoio d'autore. à un libro gonfio di veleni da morsicature istituzionali e paraistituzionali; ma si tratta di veleno altrui assorbito dall'autore, che lo filtra e lo restituisce sotto forma di farmaco (parola la cui etimologia, com'è noto, ha significato ambivalente). Messo a circolare nelle vene di Busi, il veleno clerico-social-politico-sessuofobico che intasa e intossica i cittadini italiani al punto da renderli, da avvelenati, venefici, inverte la sua dannosità , si cambia in uno strumento di cura, in uno scrupolo di accuratezza. Proviamo a esporre le accezioni busiane di questo termine: cura.
Cura in primo luogo del linguaggio, la cui sintassi è tanto più salda e organizzata quanto più Busi espone nei dettagli il disordine, il caos, il disorientamento in cui si dibattono i suoi connazionali.
Cura dell'intelletto, e dell'intelletto debilitato per eccellenza: quello del lettore di oggi. L'ordine che Busi conferisce alla narrazione del caos è un ordine che esige di essere decifrato, e che pertanto è rappresentato come un disordine. Il groviglio di serpi non è un disordine, bensì un disordine acconciato: la composizione a cuore di un disordine. La frustrazione indistinta degli italiani la si può esprimere solo alfabeticamente; ma si arriva a cogliere il nucleo amorfo di quella rabbia solo a condizione di distinguerlo dalla forma alfabetica che lo porta alla luce.
A guardar bene l'immagine di copertina, infatti, si notano due teste di serpente che spuntano al di sopra e al di sotto del groviglio. Simili a raggi di una mostruosa rosa dei venti, quelle teste indicano che dal caos è possibile ricavare un orientamento; sono un'asola tirando la quale si può allentare il nodo e forse anche scioglierlo, e arrivare al nucleo della rabbia, della frustrazione, che non è fatto di squame intrecciate a caso. Medusa era una donna di straordinaria bellezza prima di essere trasformata in un mostro. Più o meno come l'Italia. E baci è un tentativo di ritrovare il Belpaese partendo dalla sua degenerazione.
Cura della forma, e della forma letteraria in particolare, cioè di una qualità misteriosa, ignota all'attuale maggioranza dei parlanti la lingua italiana, troppo indaffarati a navigare sul web e digiuni di esperienze di prima mano in fatto di letteratura. Se E baci risulta alla lettura un discorso organico, tutto d'un pezzo, e non un'accozzaglia di scritti occasionali premuta dentro un volume, lo si deve alla forma letteraria che Busi gli ha dato. Questa forma corrisponde alla faccia mancante al di sotto della capigliatura di serpenti e che fa di essa una bellissima testa di Medusa, sempre che esistano lettori desiderosi e in grado di rinvenire una simile interpretazione. Una forma letteraria, infatti, la può creare solo uno scrittore, ma spetta ai lettori portarla allo scoperto.
Cura dell'ambiente, anzi degli ambienti dove ha origine e prolifera il disordine descritto in E baci. Più energicamente che in precedenti libri di Busi, E baci nasce da una ricerca di puntualità , di precisione, di pulizia ortografica e logistica in seno a un contesto nel quale il senso civico deficita e la chiarezza di comunicazione lascia quasi sempre a desiderare.
Su questo punto qualcosa ha da dire la redazione di altriabusi.it. Ci contenteremo di fornire alcuni dati. Il sito nasce nel 2008 su iniziativa unilaterale di un gruppo di lettori; Busi ne viene informato a cose fatte e non si mostra né contrario né favorevole. Da quando esiste il sito, Busi ha affidato alla redazione qualcosa come 700 testi (cifra arrotondata per difetto e che tiene conto anche dei testi non inclusi nel libro), per lo più inviati col telefonino a spese dello scrittore e a titolo assolutamente gratuito (è arcinoto che Busi si fa pagare principescamente anche soltanto per comparire in pubblico).
La redazione, il cui compito consiste nel garantire la trascrizione integrale e corretta dei testi, durante questi anni è incorsa in sviste, refusi, omissioni, distrazioni, oppure non è riuscita a evitare lentezze e difetti di funzionamento della piattaforma. Ebbene, Busi ha sempre puntualmente segnalato sviste e difetti, contribuendo a migliorare la qualità del lavoro redazionale. Le sue lavate di capo (via sms o via telefono, e sempre a carico dello scrittore) sono entrate nella memoria storica di altriabusi.it quanto i testi pubblicati costituiscono il vanto del sito e la sua legittimazione.
à dunque comprensibile che la redazione e tutti i visitatori di altriabusi.it salutino la pubblicazione di E baci con un'emozione particolare e, se ci è concesso, con un briciolo di orgoglio. Tanta accuratezza trasmessaci da Busi a qualcosa è servita.
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