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    “#SINISAFORZA! CON LA FEROCIA BATTIAMO INSIEME LA MALATTIA” – IL MESSAGGIO SPECIALE DI UN 14ENNE (TIFOSISSIMO DEL FOGGIA) A MIHAJLOVIC: “DA UN ANNO HO LA LEUCEMIA, DOBBIAMO PORTARE A CASA IL RISULTATO INSIEME. MAGARI POSSIAMO ORGANIZZARE UNA PARTITA AMICHEVOLE DI CALCIO TRA IL SUO BOLOGNA E IL MIO FOGGIA. OPPURE PUÒ VENIRE QUI A GIOCARE A FIFA. MA DEVE STARE ATTENTO PERCHÉ LO POSSO STRACCIARE..." - VIDEO


     
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    Luca Pernice per il Corriere della Sera

     

    «Contro la leucemia la determinazione da sola non basta. La mia partita la sto giocando.

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    Dura più di novanta minuti ma sono in vantaggio. Pensiamo insieme a portare a casa il risultato». È l' incoraggiamento inviato attraverso YouTube da Niccolò B., 14 anni, a Sinisa Mihajlovic, l' allenatore del Bologna che due giorni fa ha annunciato di essere malato e ieri, con un giorno di anticipo sul programma, è entrato nel reparto di ematologia dell' Istituto Seragnoli del policlinico Sant' Orsola di Bologna per iniziare la terapia.

     

    Il mister di origini serbe è stato sommerso da un «mare d' affetto». Ma quello di Niccolò attraverso YouTube è un messaggio speciale. Il ragazzino, tifosissimo di calcio e del Foggia, lotta contro la leucemia da quasi un anno. «Nicoforza», come si fa chiamare sui social, è nella sua abitazione, un «santuario» del Foggia calcio. La mamma Marilena lo deve costringere ad abbandonare una partita online, una delle sue passioni.

     

    niccolò b. niccolò b.

    «Quando ho sentito la notizia dell' allenatore del Bologna - racconta seduto sulla sua poltrona rossonera, come i colori foggiani - mi è dispiaciuto molto. So come si sta in quei momenti, ci sono passato. Nessuno dovrebbe avere la leucemia. Per affrontarla bisogna avere accanto persone che ci vogliono bene, e anche Sinisa, per fortuna, ne ha tante. Io penso che sia stato meglio che questa cosa sia capitata a me, che sono forte e ho tante persone attorno, e non a chi è solo e deve affrontare tutto senza aiuto».

     

    Niccolò, che ha da poco concluso gli esami di terza media («Sono andati molto bene»), ha saputo di essere malato il 20 luglio 2018. «Da quel giorno è cambiato tutto.

    Quando mi portarono in ospedale non credevo che la mia vita sarebbe cambiata totalmente. Uno si chiede anche perché sia accaduto proprio a te». Ma per «Nicoforza» la vita non si è trasformata solo in negativo: «Sembra strano dirlo ma da quel giorno qualcosa è cambiata anche in meglio.

     

    MIHAJLOVIC MIHAJLOVIC

    Perché mi ha fatto valorizzare le cose positive».

    Sulla sua scrivania ci sono un pallone con le firme dei calciatori del Foggia, la sciarpa rossonera e le foto fatte all' ospedale di San Giovanni Rotondo quando la sua squadra del cuore gli ha fatto visita.

     

    «Sono molto tifoso e questo mi aiuta tanto - continua a raccontare mentre abbraccia il pallone che gli hanno regalato i suoi beniamini -. La squadra mi ha dedicato anche molti striscioni in campo».

     

    Oggi la società non naviga in buone acque. È fallita e il futuro è incerto ma per i veri tifosi, come Niccolò, anche questo periodo passerà: «Se la squadra ce l' hai nel cuore tifi comunque, in qualsiasi situazione si trovi». Intanto lui si diverte a giocare al pc al calcio anche sfidando alcuni calciatori del Foggia: «Quando sono venuti a trovarmi li ho stracciati. Forse - dice poi con un filo d' ironia - mi hanno lasciato vincere».

     

    niccolò b. niccolò b.

    Il tifo, la musica - da alcuni anni suona la tromba - e i video su YouTube sono le grandi passioni che aiutano Niccolò ad andare avanti con più forza. Più forza per sé e per gli altri. «Io faccio i video - continua - perché spero che diano carica a quelli che si trovano nella mia stessa situazione. Devono capire che non sono soli».

     

    In tanti hanno risposto ai suoi messaggi, pure personaggi come Fedez, J-Ax e Favij. Ora attende anche le parole dell' allenatore del Bologna.«Sinisa non mi ha ancora risposto. L' importante - conclude Niccolò - è che mantenga la sua mentalità, la sua ferocia per combattere la malattia. Lui anche quando giocava non si arrendeva mai.

     

    Dobbiamo portare a casa il risultato insieme. Magari possiamo organizzare una partita amichevole di calcio tra il suo Bologna e il mio Foggia. Oppure può venire qui a giocare a Fifa. Ma deve stare attento perché lo posso stracciare...».

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