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DAGOGAMES BY FEDERICO ERCOLE - È IMPOSSIBILE NON AMARE “HOLLOW KNIGHT SILKSONG”, FINALMENTE UNA REALTÀ (CRUDELISSIMA) DOPO OLTRE SEI ANNI DI ATTESA. UN VIDEOGAME OSTICO E PUNITIVO CHE SI IMPARA A “SUONARE” CON LA DEDIZIONE DI UN PIANISTA VERSO UNA PARTITURA COMPLESSA, MA CHE UNA VOLTA ESEGUITO CON STUDIO E FATICA OFFRE GIOIA, ESALTAZIONE E UNA GRANDE BELLEZZA. UN BRUTALE CAPOLAVORO DI POESIA ELETTRONICA – VIDEO!
Federico Ercole per Dagospia
Nel mio parlare a proposito di Hollow Knight Silksong vorrei “esser aspro com’è ne li atti questa bella petra…” Ma non ci riesco, perché la pietra assai dura che è la nuova, per sette anni tanto vagheggiata opera di Team Cherry, pur essendo così rigida e tagliente è appunto bella, così bella da travolgere con un quasi dissennato amore. Un sentimento che non cede all’odio, malgrado in Silksong vi siano crudeltà ed efferatezza, persino sadismo, l’incomprensibile ingiustizia di un una dea irata.
Così mentre provo e riprovo, dopo oltre sessanta ore, a giungere ad un Terzo Atto opzionale ma fondamentale, vago atterrito per le terre bidimensionali di Lungitela, soccombendo e rialzandomi senza quella frustrazione che talvolta alimentano giochi molto difficili, ma sempre con una stupita devozione, forse la stessa che sospinge i poveri insetti pellegrini di Silksong a compiere il loro arduo, mortale viaggio verso le vette di una remota Cittadella.
E non mi stanco, morte dopo morte, nell’inferno della ripetizione, perché Silksong è un capolavoro, come la Sonata in Si Minore di Franz Liszt o le Rime Petrose di Dante.
Quindi, sebbene abbia venduto già milioni di copie per tutte le console e PC, negandosi alle anteprime dei giornalisti e costringendo pure questi a comprarlo grazie al suo fascino micidiale e al prezzo popolare e generoso di solo venti euro (avrebbe potuto essere anche il doppio per un gioco così atteso e vasto) Silksong è un videogame che alla lunga potrà stancare tanti dei suoi acquirenti.
Soprattutto coloro che non hanno il tempo o quell’affetto folle per dedicarsi alla sua sublime crudeltà. Non si tratta di abilità, con quiete e monacale pazienza, quella la si acquisisce. Ma si tratta comunque di un’opera che esclude, anche coloro che hanno portato a termine un gioco già complesso come Hollow Knight.
Ma è giusto escludere dalla bellezza di Silksong tanti giocatori? Non lo so. Ma non rimpiango nessuna delle ore dolorose e meravigliose trascorse con Silksong e temo anzi l’ancora remoto ma inevitabile avvicinarsi della sua definitiva conclusione, sebbene permanga fatale la domanda: “ci riuscirò o soccomberò nel suo fascinoso, brutale mondo virtuale?”
LA GRAZIA E LA DISGRAZIA
Questa volta si interpreta l’esile ma agile e forte Hornet rosso vestita, già personaggio secondario ma importante di Hollow Knight. Ella è rapita e tratta in terre remote, dove folle di insetti vagano in peregrinaggio mistico, impazzendo o estinguendosi. Il viaggio comincia quasi facile per verdi e muscosi luoghi, solo la fretta o un atteggiamento incauto può renderlo da subito ostico. Conviene quindi tentare di acquisire utili potenziamenti prima di navigare aree già disponibili ma quasi impossibili; tornarci più forti e con facoltà di movimento migliorate è assai meno logorante e questo dimostra la precisione e la cura che Team Cherry hanno posto nel disegno del loro gigantesco ento-mondo.
Si controlla Hornet con precisione e efficacia straordinari, se lei sbaglia siamo noi a sbagliare. Una graziosa macchia scarlatta per scenari che come ogni insetto alimentano stupore o orrore, la bellezza di una farfalla o lo schifo ribrezzo di una blatta; spazi animati da musiche e suoni orchestrati con una somma sapienza, fenomenali panorami sonori oltre che della visione in due dimensioni. Ma…
I punti di salvataggio sono assai scarsi, spesso lontani dall’obiettivo, conducendoci già stravolti da terrificanti sezioni di “platform” alla lotta contro un “boss”. Silksong non è solo un “Metroidvania” ma un videogame alla Dark Souls, quindi è facile perdere ogni “grano di rosario”, valuta del gioco, acquisito durante il percorso. Così può capitare in questo caso di trovare il cartografo che ci vende l’essenziale mappa della zona e non poterla acquistare. Ci sono anche delle “panchine”, dove si salva la posizione, che sono a pagamento! C’è tuttavia la possibilità di comprare dai vari mercanti dei fili che conservano i grani, fatelo senza indugio.
Proseguendo nel gioco le sezioni di salto diventano sempre più punitive, così come i nemici imprevedibili; si viene dunque a creare uno stato d’ansia, vertigine o terrore. Ma non temiate, è solo un videogioco e la gioia del successo è tale da liberare chi gioca da ogni struggimento, almeno fino al prossimo, sebbene valgano le celerrime parole di Nietzsche: ciò che non ci uccide ci rende più forti.
Questa difficoltà di spostamento attraverso baratri, aria ghiacciata, laghi infetti e verminosi e sabbie dove strisciano larve come piranha, illude che gli scontri con i “boss” siano più facili, ma solo perché vi si giunge temprati. Inoltre oltre al suo affilato pungiglione, Hornet può contare su armi da lancio limitate ma estremamente efficaci.
SUONARE UN VIDEOGIOCO
È vero un videogioco si “suona” sempre, d’altronde in inglese e francese sarebbe lo stesso che “giocare”. Tuttavia molto spesso il videogioco è uno strumento che concede l’improvvisazione o si lascia addirittura strimpellare. Hollow Knight Silksong, no. O almeno quasi sempre, perché giocarlo è come apprendere, nota dopo nota, accordo dopo accordo, una partitura complessa per eseguirla alla perfezione, senza errori.
Ci sono segmenti che possono essere “suonati” solo secondo l’intenzione di Team Cherry, pena il Game Over, il crollo dell’edificio ludico. Provate a salire verso l’Ultimo Giudice saltando in modo erroneo, o tentare l’ascesa del Monte Fatato (dove infine si ottiene “il doppio salto”) senza eseguire la corretta sequenza di slanci e balzi prevista dagli sviluppatori: fallirete. Ma la memoria, la prassi, aiutano, malgrado la fatica.
Silksong richiede dedizione, la sua difficoltà è parte inscindibile del suo valore estetico e ludico, del suo terribile spazio. Vi potrà capitare di sentirvi avviliti, ma per le asperità di questo Parnaso “vi trarrà un dolce (talvolta amaro) amore”, sempre, e ogni altro gioco, anche quello più riuscito di questa notevole fine estate ludica, forse persino migliore di Silksong, vi potrà sembrare effimero.
hollow knight silksong
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hollow knight silksong 1
hollow knight silksong
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