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Federico Ercole per Dagospia
“La maggior parte dei diorami che vedete in Fantasian Neo Dimension non esistono più e capisco che può sembrare un po’ malinconico, quasi effimero, ma c’è una specie di bellezza poetica anche in questo”, dice Hironobu Sakaguchi, inventore di Final Fantasy e di tanti altri sogni elettronici, in un’intervista rilasciata al PlayStation Blog.
I quasi centocinquanta diorami (modelli di ambientazioni in scala composti di vari materiali) costruiti a mano e che, successivamente digitalizzati, compongono gli spazi dell’ultima opera di Sakaguchi con Mistwalker hanno con il tempo perso le loro tinte, si sono deteriorati, ma vivono tuttora nell’illusione di un eterno numerico in questo gioco di ruolo giapponese che dopo essere stato pubblicato solo per iOS nel 2020 è uscito infine per PlayStation, Switch e XBox.
Ha ragione Sakaguchi, c’è qualcosa di davvero lirico in questa progressiva estinzione, così come c’è in tutto questo videogioco nato già antico dalla materia e dal lavoro artigianale. Fantasian risulta di una gloriosa vecchiezza, risente su console dei difetti formali di essere stato programmato per smartphone e può talvolta sembrare contorto nella sua articolata narrazione. Tuttavia, malgrado ciò, Fantasian Neo Dimension è un’opera di grande bellezza e complessità, uno spettro che sembra tornare dai tempi remoti della prima console PlayStation per rivivere di una sua inattuale e timida meraviglia.
ORDINE E CAOS
Ci sono dimensioni stratificate, dominate da strani dei, che si stanno confondendo. Mondi umani, meccanici e già estinti che si sfaldano nella tensione divina tra ordine e caos. L’inizio di Fantasian può sembrare scontato con la presentazione del protagonista Leo, immemore e dai bianchi capelli come tanti altri personaggi dei giochi di ruolo giapponesi.
Ma nel corso delle ore la vicenda si fa sempre più originale, sorprendente e bizzarra in una maniera che è pur sempre epica e filosofica, con l’introduzione degli altri personaggi principali: la magica e solo in apparenza ingenua Kina fanciulla quasi selvaggia, la fiera e passionale principessa Cheryl, l’anziano e misterioso pilota Zinikr, la buia e solitaria Valrika, il geniale Ez inventore bambino, il robot animista Prickle, Tan e la sua bestia fantasma.
Ognuno di loro permane nella memoria per la sua storia unica e drammatica, risulta funzionale e fondamentale in determinate battaglie a turni che risulterebbero impossibili senza un particolare e unico potere. Le battaglie a turni di Fantasian possono essere spesso complesse o davvero difficili e anche queste sembrano illudere all’inizio di una loro assenza di originalità; ma non è così grazie alla possibilità di “immagazzinare” gli scontri fino a radunare dai trenta ai cinquanta nemici contemporaneamente e affrontarli così tutti insieme, cosa davvero utile e appagante durante la quale è fondamentale sfruttare l’effetto spaziale delle mosse di ogni personaggio e la facoltà di curvatura disponibile per gli attacchi di qualche personaggio.
noltre grazie a questa accumulazione dei nemici l’esplorazione risulta più fluida e non interrotta troppo con frequenza dagli incontri casuali preceduti tra l’altro, almeno su Switch, da troppo lunghi caricamenti. Mentre la storia si fa sempre più affascinante, delirante e mistica in un crescendo elegiaco e apocalittico, in Fantasian si aprono innumerevoli missioni secondarie che non sono mai banali e che gratificano con utili potenziamenti.
Risultano di una poesia pittorica rara i momenti narrativi illustrati e raccontati attraverso le tavole disegnate e una scrittura aulica e letteraria, un po’ come nell’eccezionale Lost Odissey, il luttuoso capolavoro di Sakaguchi per XBox 360.
LA MUSICA DI NUBUO UEMATSU
Il valore di Fantasian Neo Dimension è amplificato dalle musiche ispiratissime composte da Nobuo Uematsu, lo straordinario musicista dei Final Fantasy più grandi e complemento sonoro ancestrale della poetica ludica di Hironobu Sakaguchi.
La ricchezza timbrica, stilistica, introspettiva, descrittiva e melodica della immensa partitura del gioco è sconvolgente per come riesca a completare l’immagine, il racconto e l’azione in una modalità che è quasi wagneriana. Fantasian è distribuito e adattato (in maniera un po’ sommaria ma l’importante è che esista) per console proprio da Square-Enix, un tempo quella Squaresoft fondata da Hironobu Sakaguchi e dalla quale se ne andò dopo il fallimento milionario del suo film notevole quanto incompreso: Final Fantasy The Spirit Within.
Un fatto che alimenta il sogno che un giorno, con i capitali adeguati, Sakaguchi possa tornare a lavorare con Square-Enix, magari proprio per quei Final Fantasy che egli stesso inventò.
Opera imperdibile, da amare e diffondere, Fantasian è un altro magnifico gioco di ruolo giapponese nell’anno di Final Fantasy VII Rebirth e Metaphor, un videogioco imperfetto, senza la “grandeur” di questi due colossi ma che può ergersi accanto ad essi per l’unicità della sua ispirazione, per la purezza della sua arte.
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