IAN DAVENPORT
Francesco Rigatelli per Libero Quotidiano
Si inaugura stasera Artissima, la fiera torinese dell' arte contemporanea che negli anni è riuscita a fare sistema e a diventare il fulcro di una serie di eventi senza pari in Italia e con pochi equivalenti in Europa. Oltre alle 187 gallerie selezionate da una squadra di curatori internazionali, che espongono fino a domenica all' Oval Lingotto, ogni luogo di Torino si attiva per questa settimana, che sfocia nella notte bianca di sabato.
LA FIERA E L' INDOTTO Un' emozionata Sarah Cosulich, direttrice di Artissima, ci anticipa le novità dell' anno: «Abbiamo raggiunto il 65 per cento di gallerie estere partecipanti, con 35 paesi rappresentati: europei, Stati Uniti, America Latina, Sud Africa, Cina e per la prima volta l' Iran. Pure i collezionisti vengono da 74 paesi».
Per accoglierli Cosulich ha affidato a Thomas Bayrle l' area ritiro bagagli dell' aeroporto di Caselle, dove l' artista pop tedesco ha realizzato l' opera Flying home su quattordici scatole luminose. Artissima è una fiera ma di matrice pubblica, per cui tutto è in vendita, ma con gusto. «Un appuntamento di mercato, ma di qualità - sintetizza Cosulich -.
PERFORMANCE
La nostra identità rimane rivolta ai giovani e alle avanguardie. Poche opere ma selezionate, così ogni stand di galleria è una piccola mostra». Tanta cernita porta altrettanta delusione in chi viene escluso, ma che per essere comunque a Torino dà linfa a nuove iniziative.
Così fioriscono le fiere parallele The others, letteralmente "gli altri", che porta il pubblico nei luoghi abbandonati, Paratissima, che porta a Torino esposizioni 600 artisti emergenti, e Flashback, che volge lo sguardo al passato. Novità assoluta, Nesxt è dedicato a collettivi e artisti indipendenti.
Nello spazio coworking di Toolbox, invece, la prima edizione di Torino Graphic Days: performance, mostre e dj set. E in cima al grattacielo di Renzo Piano, Intesa Sanpaolo mette in mostra i suoi archivi reinterpretati da artisti locali. Ma il sistema dell' arte torinese è ben di più.
C' è il Castello di Rivoli con la retrospettiva di Wael Shawky: opere filmiche e sculture sulla storia delle Crociate, narrata dal punto di vista degli arabi; la Fondazione Merz con una mostra sullo stesso artista; la Galleria d' arte moderna con ProtoBalla sul giovane futurista Giacomo, ideale prosecuzione della mostra FuturBalla della Fondazione Ferrero di Alba, e con la retrospettiva su Carol Rama; la Fondazione Sandretto, sorta nel 1995, e con Artissima nata nel 1994 tra i motori della scena artistica torinese, che presenta Unemployment, prima mostra personale in Italia di Josh Kline.
In cui attraverso sculture, video e installazioni, questo giovane artista americano esplora le trasformazioni sociali con sguardo critico verso tecnologie e new economy. Non mancano iniziative laterali come il festival musicale Club to club, inaugurato ieri sera alla Reggia di Venaria, che il direttore artistico Riccardo Ricciardone vuole portare oltre il tracciato dell' elettronica per provare il rap del tunisino Ghali o lo spettacolo di Jonny Greenwood dei Radiohead.
OVAL LINGOTTO
LE INNOVAZIONI A Palazzo Capris trova spazio l' innovazione di Artuner, startup di galleria online con spazi pop up di vendita, ideata da Eugenio Re Rebaudengo e diretta da Alisei Apollonio, che mette in mostra una collettiva sul rapporto tra l' uomo contemporaneo e il paesaggio con opere dello scultore Pietro Consagra, del fotografo Luigi Ghirri, del pittore inglese Nick Goss e della scultrice newyorkese Rachel Harrison.
Nella cornice storica della Casa del Pingone-Iqos embassy, nuovo luogo che ospita e incentiva artisti e eventi esclusivi, sono inserite installazioni, sculture e video di Scarlett Rouge, figlia dello stilista Rick Owens, che organizza sabato un premio per i partecipanti ad Artissima, mentre domani sera lo spazio va al restauratore Antonio Rava per spiegare il suo mestiere. Tutto questo incrocio di eventi, esperienze e provenienze cresciuto negli anni attorno ad Artissima fa riflettere Cosulich sul presunto conflitto Torino-Milano:
SARA COSULICH E THOMAS BAYRLE
«Qui c' è una rete di musei e collezioni che Milano non ha. Senza dimenticare l' enogastronomia e la musica elettronica. Inoltre noi innoviamo, evidenziamo gli emergenti, proponiamo una mostra non commerciale sul tema del corpo con grandi opere dalle collezioni torinesi».
La direttrice non può esprimere preferenze, ma segnalare qualche tendenza? «Difficile in questo momento in cui gli artisti sono sempre meno legati a linguaggi specifici e si sentono parte del mondo globale. Vengono da paesi multireligiosi o sono nomadi, belgi che vivono a Los Angeles, africani trasferiti a Londra, riflettono il cambiamento della società. Oggi l' arte è indefinibile come il mondo».
Eppure tra le tante idee della settimana (non vanno perse per esempio le luci d' artista che illuminano Torino, a cominciare dalla Mole Antonelliana) venerdì sera ai Docks Dora nasce Recontemporary, progetto culturale a cura di Iole Pellion di Persano, discendente della più importante famiglia di galleristi della città, quella che ha allevato il movimento dell' arte povera, che si impegna proprio a spiegare il mondo dell' arte con conferenze e un sito di videointerviste.
ARTISSIMA