ALESSANDRO PROFUMO ROMANO PRODI
DAGOREPORT
Come mai “Arrogance” Profumo, mantenendo fede al suo nomignolo, ha incrociato i guantoni con Giuseppe Bono? L’ad di Fincantieri è sempre stato corretto: ha chiesto subito a Profumo se era intenzionato a esercitare il diritto all’opzione per l’acquisizione di Vitrociset, di cui Leonardo/Finmeccanica ha in portafoglio una piccola quota.
luigi di maio con profumo e de gennaro alla leonardo di pomigliano
Profumo ha detto di no. Non solo: l’ha ripetuto anche all’interlocutore del governo. Non era interessato. Perché allora la rabbia nei confronti di Bono è sempre più aumentata? “Arrogance” si è messo in testa che Bono, avendo già governato a suo tempo Finmeccanica, abbia un senso di rivalsa verso tutti coloro che si sono succeduti al suo posto. Di più: crede che Bono lo abbia scavalcato nella trattativa con i francesi.
GIUSEPPE BONO
Aggiungere che Profumo soffre del fatto che Bono ha buoni contatti col mondo politico, va in giro per mezzo mondo a racimolare commesse e a comprare cantieri navali (e Di Maio vuole Fincantieri per la ricostruzione del ponte di Genova), mentre a lui non riesce (il suo rapporto con la politica si riduce ai due ambientalisti, l’ex premier Gentiloni e a Realacci, che l’hanno supportato per la nomina a Leonardo)
Per un malsano senso di rivincita, Profumo ha quindi esercito il diritto di opzione sulla cessione di Vitrociset, che da questo duello non ha altro che da godere. Ora sono in corso, su input di Conte, Tria e Trenta, trattative tra i due enti parastatali per risolvere la questione.
DICEMBRE VITROCISET B
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