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    VUOI LAVORARE NELLA CITY? MAI SCARPE MARRONI - A LONDRA, COME A WALL STREET, VALE LA REGOLA "NO BROWN IN TOWN" - VIA ANCHE LE CRAVATTE DAI COLORI SGARGIANTI - CHI SGARRA HA MENO CHANCES DI ESSERE ASSUNTO DALLE GRANDI ISTITUZIONI FINANZIARIE


     
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    Enrico Franceschini per "La Repubblica"

     

    Volete lavorare nella City? Non indossate scarpe marroni né cravatte sgargianti. E un vestito di buon taglio classico certamente aiuta. Certo, la cittadella della finanza londinese non pretende più che i banchieri mettano si presentino in ufficio con bombetta, ombrello e valigetta 24 ore, come nello stereotipo di un tempo. Ma c'è ancora un codice non scritto sull'abbigliamento e chi non lo rispetta ha scarse speranze di essere assunto.

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    Lo rivela un rapporto della Social Mobility Commission, la commissione sulla "mobilità sociale", a cui il governo britannico ha appunto chiesto di indagare su quali limitazioni o discriminazioni di ceto, classe, censo, esistano ancora nel Regno Unito. L'indagine, anticipata stamane dal Financial Times, indica che, se nella Silicon Valley si veste in maglietta e scarpe da ginnastica, nella City l'abito fa ancora il monaco. O meglio, fa il banchiere.
     
    Il rapporto, intitolato "Socio-Economic Diversity in Life Sciences and Investment Banking", rivela che mentre in Europa non si presta troppa attenzione al colore delle scarpe dei giovani in cerca di assunzione in banca, a Londra il colore conta eccome.

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    Nella City vale la stessa tacita regola di Wall Street: "No brown in town", alla lettera "niente marrone in città", riferito appunto alle scarpe. L'aspirante banchiere deve indossare esclusivamente scarpe nere - e naturalmente niente mocassini, bensì con i lacci.

     

    Un'altra norma riguarda le cravatte: guai se sono di colori stravaganti. "Lei ha ottime referenze e avrebbe superato il colloquio, ma non possiamo prenderla a lavorare da noi", si è sentito dire un candidato, "perché la sua cravatta proprio non va con il vestito che ha addosso".
     
    Per vestire secondo i crismi della City, osserva il quotidiano finanziario, bisognerebbe essere usciti dalle costose scuole private: un altro rapporto sull'argomento, preparato nel 2014 dal Sutton Trust, riscontrò che da tali scuole proveniva il 34 per cento dei nuovi assunti nel settore finanziario, sebbene soltanto il 7 per cento della popolazione mandi i figli a studiare in questi college di élite.

     

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    La riprova di un classismo duro a morire, nonostante gli sforzi annunciati dai governi conservatori di David Cameron e ora di Theresa May, come da quelli dei loro predecessori laburisti, per abbattere muri di questo tipo e favorire la mobilità sociale, in netto declino in Gran Bretagna.
     
    Il segnale negativo inviato dalle scarpe da uomo color marrone richiama la polemica di qualche mese fa sui codici d'abbigliamento che prevedevano i tacchi a spillo per le donne negli uffici di certe società finanziarie londinesi, come la Pcw, aboliti dopo la protesta di una segretaria licenziata perché rifiutava di sostituire le sue scarpe basse con altre con 7 centimetri di tacco. Mark Zuckenberg, che ha fatto miliardi indossando sempre una t-shirt dello stesso colore, stenterebbe a crederci.

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    Ma il "casual", nella cittadella della finanza, è riservato soltanto al venerdì, quando è consentito vestirsi in modo più sportivo ed eventualmente rinunciare alla cravatta. Negli altri giorni, se si vuole conservare il posto di lavoro, meglio ricordare il primo comandamento del banchiere della City: "No brown in town".

     

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